BEM: un remake...orribile



Tra gli anime della stagione Summer 2019 che hai visionato c'è BEM, remake fatto appositamente per festeggiare il 50esimo anniversario dalla creazione di Bem (妖怪人間ベム Yōkai ningen Bemu) arrivato nel nostro paese negli anni '80 - nonostante fosse stato trasmesso in Japponia negli anni '60 - con il nome di "Bem, il Mostro Umano". Eri decisamente baldanzosamente speranzoso di trovare qualcosa di ben fatto e, soprattutto, curioso di capire quali sarebbero state le tue reazioni da cresciutello di fronte ad una serie che aveva traumatizzato qualche tuo pomeriggio da bambino. 

Ecco: dici subito che il remake è orribile e non nella accezione horror del termine. 


E' impossibile, date le premesse e le aspettative, che non l'avresti paragonato all'originale; lo sapevi e adesso esprimi le tue considerazioni crude quanto la serie anni'60. 

E già da qui il primo motivo di delusione: ti aspettavi un anime horror, ti sei trovato con una sorta di poliziesco noir. 

Non puoi certo dire che la grafica non sia immensamente migliorata e del resto son passati 50 anni: tuttavia erano proprio quel disegno così secco, quei contorni neri spessi più o meno quanto un dito di yokai umanoide, quei colori accesi senza alcun tipo di chiaroscuro o effetto luce o sfumature, alcuni degli elementi che andavano a conferire l'effetto spiazzante e grottesco che tanto bene creava l'atmosfera horror e splatter che colpiva come un jab di Mohammed Alì. Era diverso e diversamente inquietante rispetto a qualsiasi altro cartone animato potesse essere passato nelle sacre reti regionali degli anni '80, BEM: questo lo rendeva unico ed appetibile. Il remake invece sacrifica tutti questi elementi sull'altare di una grafica molto più graziosa e attenuata: largo uso di chiaroscuro e di effetti di luce che smorzano le secche contraddizioni; colori più tenui e fumosi; disegno in generale più dolce ed arrotondato. Bello da vedere, questo sì; ma tremendamente non impaurente. 

Quanto detto vale poi anche per il chara design. I modelli sgraziati dei protagonisti con facce improponibili e squadrate, orecchie a punta, occhi sghembi e le rigorose tre dita scheletriche ungulate d'ordinanza contribuivano in maniera piuttosto decisa al senso dell'orrido; qui le forme si fanno decisamente più dolci ed arrotondate pur quando i protagonisti assumono forma di Yokai e la prima sensazione non è quella di mettersi le mani davanti agli occhi alla vista di abominii quanto piuttosto quella di stranezza tollerabile. Vero è che da 50 anni a questa parte nell'industria visiva in generale di cose immonde ne sono passate e quello che colpiva negli anni '60 o '80 che siano ormai non fa più scalpore: resta però che i modelli originali sono ancora probabilmente in grado di suscitare un pizzico di paura negli infanti odierni più di quelli del remake. La computer grafica, sinonimo di miglioramento visivo senza ombra di dubbio, finisce in questo specifico caso per far perdere le atmosfere dell'originale. 



E proprio le atmosfere sono il successivo deludente punto. Non puoi dire di ricordare molto della serie originale ma sicuramente le ambientazioni erano parecchio più suggestive e intriganti: castelli diroccati, città piuttosto fatiscenti, grotte e tutto quanto creasse già di per sè un'atmosfera di decadimento che ben si attagliava con il senso dell'orribile che la serie comunicava. Qui invece la storia viene rimodellata e si è nella città di Libra che presenta una parte alta - fantasiosamente chiamata "Upper" - destinata ai più abbienti e una bassa - "Outside" - covo di poveri e malviventi; è tutto noir e troppo ricercato anche se come vantaggio se ne ottiene un thriller politico organico in 13 episodi tutti legati dalla trama orizzontale laddove la serie originale presentava episodi completamente slegati tra loro, ciascuno con una propria storia slegata dalle precedenti. Ci si aggiunge una deriva che va vagamente sul tecnologico e scientifico più che sul quasi magico e il quadro delle differenze è completo. Anche le scene di combattimenti sono meno crude e splatter; si versa sangue, per carità, ma in contesto largamente meno horror e inquietante. 

Gli stessi personaggi sono cambiati. Se prima si aveva un Bero bambino che in ogni episodio conosceva qualcuno in difficoltà, combatteva il nemico e si faceva infine aiutare dal provvidenziale intervento di Bera - donna adulta tipo Morticia Adams - e Bem - in versione vagamente Frankestein, decisamente il più forte dei tre -, ora invece abbiamo due giovani - Belo e Bela - e quello che può sembrare il loro padre - BEM - che per molti episodi vivono le loro relazioni con gli umani e le loro rispettive situazioni separati, costituendo ciascuno il motore di storie diverse che solo di rado si congiungono. Anche Bem originale era animato da un grosso senso di giustizia ma quello attuale conduce - ed induce i due simili trovando Belo piuttosto riluttante - una vera e propria missione per diventare umano che passa attraverso un'infinita pazienza verso gli umani stessi che vengono sempre aiutati nonostante non solo non ne riconoscano i meriti ma addirittura lo ricerchino e intendano alla fine procedere alla sua esecuzione. Troppo buonista, per dirlo in una parola; in più completamente privo di qualsiasi aspetto psicologico mostruoso che da uno che è definito uno Yokai - ossia un demone - ci si dovrebbe aspettare quantomeno sotto forma di pratico cinismo. 



Infine anche le musiche, con quell'incedere trombeggiante da cabaret oppure da spettacolo di Las Vegas, non sono comparabili a quelle dell'originale, certamente più grezze e meno ricercate dal punto di vista dei suoni ma tremendamente più evocative. Ricalcano la nuova direzione che si è deciso di prendere in maniera ottima, questo sì: però, alla fine, ti trovi a rimpiangere anche la semplice ma efficace colonna sonora che Nico Fidenco ti donò negli anni '80. Contributo Youtubiano sotto. 



In definitiva è certamente meglio vedere questo remake non avendo visto l'originale o addirittura considerarlo come anime a sè; l'alternativa è rimanere delusi peggio degli Yokai umanoidi nei confronti degli umani a cui aspiravano somigliare. 

BEM: un remake...orribile BEM: un remake...orribile Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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