Fahrenheit: all'alba dei film interattivi del Sogno Quantico



C'è che ti sei seguito recentemente il gameplay di un gioco che ti ha preso come una buona bottiglia di vino: Heavy Rain, capolavoro della casa Quantic Dreams del 2010. Ci spendi due parole? 

No, non per ora almeno. Ma la tematica ti ha decisamente interessato e allora ti sei andato ad informare riguardo le produzione della Quantic e hai scoperto pure il loro primo videogame chiamato "Farheneit" ed uscito per Playstation 2, X box e PC ancora nel lontano 2005

Per chi non lo sappia "Farheneit" è l'unità di misura della temperatura per i paesi anglosassoni; la conversione in latini °C è piuttosto semplice, bastando aggiungere 32. Come dire che 0°C corrispondono a 32°F. Esaurita questa breve parentesi informativa - chè il tuo blog è anche cultura, eh - ti vuoi immergere in questo primo capolavoro della Quantic che hai avuto modo di seguire grazie al gameplay di un canale youtubico abbastanza piccolino

Si consigliano giubbotto - anche antiproiettile - sciarpa e guanti chè la temperatura sta per scendere. Occhio agli spoiler. 



Due sono i termini che possono descrivere il videogame in questione: film interattivo e Quick Time Event

Probabilmente il primo film interattivo degno di questo nome, Fahrenheit consiste di spezzoni filmati in cui il giocatore viene chiamato a compiere alcune scelte: le stesse possono cambiare leggermente i fatti e finire col determinare tre finali diversi. Come dire: per lunghi tratti tutto quello che ti è richiesto è seguire i dialoghi, pronto ad impugnare il Joystick solo quando richiesto. In realtà, trattandosi di opera ai primordi del genere, la capacità di influire sulla trama a seconda delle proprie scelte è piuttosto limitata: il videogame si colloca a metà strada tra quello che è un autentico film interattivo - come può essere il più recente "Until Dawn" su cui probabilmente ritornerai - e un'avventura grafica molto ben fatta - sicuramente non stile punta e clicca come "Broken Sword" - senza che questo comunque gli faccia perdere il suo fascino. 

Graficamente si vedono ancora forte - anche se è stata rilasciata recentemente una versione "Remastered" - gli influssi dei poligoni che resero famosi alcuni brand della fine degli anni '90 sia pure con un numero decisamente maggiore degli stessi e quindi con una maggiore definizione. Molto interessante appare la scelta di sottolineare le premonizioni o visioni del protagonista con un effetto negativo ad intermittenza la cui capacità di evocazione viene decisamente acuita dalla contemporanea presenza di musiche incalzanti e ansiogene; influssi derivano pure da Matrix, dal quale vengono mutuate alcune scene con Bullet Effect - sostanzialmente rallentate - durante sparatorie e combattimenti e sicuro da Resident Evil - l'esecutore degli Ocra sta al Nemesis come il protagonista sta a Neo. Idea geniale è sicuramente stata la divisione dello schermo che mostra più scene che stanno accadendo in contemporanea di cui una è quella che interessa il proprio personaggio comandabile che dovrà, prima che l'altra scena si esaurisca, compiere determinate azioni. 

E qui scendiamo nel gameplay per il quale diventa rilevante il Quick Time Event che viene reso comunque in maniera abbastanza originale. Prima di ogni sessione appare infatti a schermo la scritta "Preparati"; successivamente vengono mostrate le combinazioni da ripercorrere sul proprio controller rappresentate da due sorte di "Simon" - alzi la mano chi si ricorda di questo piacevole gioco degli anni '80 - colorati; infine si ha un giudizio che va dal "Fallito" al "Fantastico". Non che la diversa perizia con cui le combinazioni sono riprodotte finisca per interessare giacchè sempre due saranno gli esiti possibili: proseguire o non proseguire nel gioco. La seconda - e ultima - combinazione che viene di frequente richiesta è l'alternanza delle frecce direzionali destra sinistra, specialmente nei casi in cui si debba correre. Null'altro viene richiesto al giocatore - se non scegliere ad inizio di ogni capitolo quale personaggio si voglia impersonare - e di conseguenza non deve sorprendere che la schermata di gioco sia semplice e funzionale: un menù superiore che potrà variare tra le domande ponibili - con una barra che scende e l'azione viene richiesta nel momento in cui si raggiunge la domanda che si vuole fare - o indicazione delle vite a disposizione - mediante dei pallini bianchi; si comincia con 4 e si può arrivare fino a 6 grazie a delle speciali carte da trovare bel gioco -; in basso a destra degli indicatori di ansia - variabili tra "normale" e "devastato" - che possono divenire indicatori del grado di sospetto durante le scene di interrogatorio; infine dei primi piani talvolta sugli oggetti notevoli nelle fasi di ricerca e un paio di apparizioni di mappe nelle fasi stealth.





Perchè, se tutto sommato il gameplay appare ripetitivo, la geniale intuizione è quella di utilizzare le stesse dinamiche di gioco per situazioni molto differenti: esistono fasi stealth, fasi di investigazione - in cui sarà possibile switchare tra i diversi personaggi presenti e nelle quali davvero la bravura del giocatore si rivela non essendo mai, a differenza di quanto accade in serie più moderne, individuato con scintillii o altro l'oggetto notevole nello scenario - ed una serie di giochi secondari - basket, tiro al bersaglio, kick boxing, identikit - che fanno apparire il titolo molto più vario di quanto in effetti sia. 

Il vero punto forte sono però la trama e ancor più la sceneggiatura. In circa 5 ore di gameplay ne succedono di ogni e un qualche migliaio di concetti vengono introdotti mostrando una buona documentazione dell'autore e molteplici fonti di ispirazione. Non vuoi dettagliarla; tuttavia ti hanno incuriosito alcune menzioni che qui vuoi riportare. Essenzialmente si tratta della lotta tra 3 parti - il Clan degli Ocra, quello dei Porpora e la razza umana rappresentata dagli "Invisibili", dei poveri cristi che stanno nascosti - per ottenere il segreto di cui è depositaria una bambina particolare - con l'anima completamente pura, chiamata "Bambina Indaco" - che garantirebbe la dominazione sul pianeta per i prossimi 10000 anni. Sullo sfondo la scoperta di una tecnologia aliena nella base di Whichita col suo portato di energia vitale universale chiamata "Chroma" - diversa per ogni gruppo - e la mitologia dei Maya. Il Clan degli Ocra - raffigurato come una specie di concilio i cui membri sono avvolti dall'oscurità - avrebbe formato un'organizzazione segreta divisa in 5 parti capace, fin dall'alba dei tempi, di regnare su tutto il mondo. Per poter vedere nel futuro - e capire dove apparirà la bambina indaco - avrebbe dovuto compiere un numero di 7 sacrifici umani per anno da 2000 anni a questa parte tramite un Oracolo che si serve di un Esecutore, cioè un umano che agisce come portavoce e longa manus del Dio Quechtnituan. Costui è un serpente a due teste - praticamente Quetzal della mitologia Azteca - ; con una guarda alla realtà, con l'altra al Regno degli Dei e dei Morti. 

E già c'è di tutto; ma non finisce qui. Il Clan dei Porpora sarebbe costituto da Intelligenze Artificiali che vogliono prendere possesso del pianeta soppiantando la razza inferiore degli umani. Che siano superiori lo potresti facilmente capire dal fatto che sono addirittura grado di resuscitare Lucas, il protagonista, di cui vogliono servirsi per arrivare alla bambina indaco. Salvo che costui non è proprio d'accordissimo e, una volta capita la situazione e chiarito il perchè della sua specialità, mette loro i bastoni tra le ruote. Esistono a questo punto 3 finali uno per vittoria di ognuna delle forze in gioco e di cui quello che vede i Porpora dominare assomiglia molto ma molto - pure di più - a Matrix. 



Tantissima roba, dunque: sceneggiata in maniera sapiente, facendola passare prima per investigativo e poi per una sorta di X-Files qualche anno dopo. Non ti va di aggiungere altro, il gioco va provato. Ultima nota a margine sta nell'intuizione geniale di collegare lo scorrere degli eventi a una catastrofe in corso - il congelamento della Terra - il cui abbassamento di temperatura - sottolineato all'inizio di ogni capitolo, subito dopo la scelta del personaggio da impersonare, con l'indicazione della temperatura - scandisce il tempo verso la fine del gioco. Intuizione che sarà poi anche propria di quell'altro capolavoro che è Heavy Rain sia pure in termini diversi. 

Vuoi spendere un'ultima parola sulla caratterizzazione dei personaggi e soprattutto sugli ideali che incarnano. Dalla single convinta completamente presa dal suo lavoro che alla fine troverà l'amore, al poliziotto che decide di abbandonare il suo incarico per seguire l'amata; dal prete con mentalità insolitamente razionale che fatica ad accettare certi accadimenti, al povero protagonista che passa dallo stordimento della situazione alla consapevolezza feroce di ciò che deve fare: il gioco davvero riesce nel difficile compito di farteli apprezzare. 

Che altro dire? Da provare, possibilmente prima che la prossima ondata di freddo eterna arrivi. 

Fahrenheit: all'alba dei film interattivi del Sogno Quantico Fahrenheit: all'alba dei film interattivi del Sogno Quantico Reviewed by radish7 on 07:03 Rating: 5

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