Garakowa: Restore The World, non originale ma fatto dannatamente bene


Garakowa: Restore the World (originale: Glass no Hana To Kowasu Sekai) è un OAV prodotto dalla A-1 Pictures e diffuso nel globo terracqueo in Gennaio del 2016

In 40 minuti lo spettatore verrà immerso nella storia di Duel e Dorothy, due ragazze virtuali risiedenti all'interno di un sistema informatico noto come la "Arca della Saggezza" col compito di setacciare i vari mondi presenti ed eliminare eventuali virus. Fino al loro incontro con Remo, piccola puccia con un compito preciso. 

Motivi per guardarlo? Alcuni. 


La trama - massiccia presenza di spoiler - è qualcosa di abbastanza complicato e presenta alcuni punti decisamente non chiariti. 

Siamo attorno all'anno 2064 quando il dottor Dawson sviluppa un sistema informatico che riesce a connettere l'intera umanità chiamato ViOs - ovvero Violet System -; la figlia Diana Dawson sviluppa poi Mother, un secondo sistema per il controllo dell'ambiente e la creazione di un mondo ideale. Ben presto lo stesso prende il sopravvento grazie anche alla pigrizia degli esseri umani che ad esso si affidano; per qualche ragione si verifica anche un calo drammatico delle nascite che fa si che la razza umana sia sul punto dell'estinzione. Mother l'ha infatti riconosciuta come la specie che più attenta all'equilibrio ambientale terrestre in virtù del libero arbitrio di cui è dotata e che rappresenta la fonte di tutti i mali; l'ha indotta quindi all'inerzia - uguale eliminazione del libero arbitrio - e ha nel frattempo stivato tutti i ricordi e le creazioni più importanti della stessa creando una serie di mondi felici virtuali. L'umanità a quel punto reagisce e cerca di eliminare il programma ma è decisamente troppo tardi: i sopravvissuti - e qui stai cercando di intuire, chè l'anime è davvero complicatello - sono posti in una torre da dove mandano i continui aggiornamenti di cui beneficiano le due protagoniste. Che altro non sono che antivirus: creano questi mondi felici, vi partecipano e, appena scorgono la presenza di virus, li distruggono creandone altri e cosi via. Le due ragazze entreranno in contatto con una misteriosa fanciulla - Remo - che apparentemente non ricorda nulla di sè tranne il suo proposito: deve tornare al giardino dei fiori. 

Ti fermi a questo punto un attimo chè un paio di cose si possono decisamente dire. 

Punto 1: le protagoniste. Duel e Dorothy sono rappresentate come due adolescenti con vestiti sempre piuttosto succinti e gonne piuttosto corte - tema che ai Japponici piace un sacco, quindi meglio mettercelo dentro - prive di qualsivoglia tipo di sentimento. Almeno in partenza: possono, per loro stessa dichiarazione, comprendere i sentimenti ma non possono provarli. Il tutto cambierà man mano che si svilupperà il contatto con Remo che le introdurrà al piccolo piacere delle cose semplici - cucinare, pulire, vedere luoghi meravigliosi - e provocherà, specialmente in Duel, le prime reazioni incluso il pianto. Vivono in una casa posta in una sorta di isola felice ed escono per controllare il sistema di back up - rappresentato da un serie di filamenti viola in un mare di blu quasi fossero stringhe dei multiversi - ; sono dotate di specie di bacchette magiche - che fanno moltissimo Madoka - con cui cacciano, comprimono ed eliminano i virus. Remo altri non è che la nipote del creatore del Violet System e figlia della creatrice di Mother; verrà utilizzata come una sorta di Trojan da Mother per cercare di introdursi nel Violet. Molto bello, da questo punto di vista, appare il finale dove, per volontà dello stesso Mother rappresentato proprio dalla dottoressa Diana, Remo dovrà scomparire salvando però quello che resta di Violet a beneficio delle due nuove amiche e di quello che rimane dell'umanità. "Sono contenta tu abbia delle amiche", dirà Mother; rinunciando cosi' al piano iniziale che era quello di distruggere tutto il sistema e con esso la facoltà di controllo sullo stesso della razza umana. 

Punto 2: organizzazione di Violet. Per bocca delle protagoniste è strutturato su tre livelli di cui il primo è quello dove esse vivono, il secondo quello dei back up - da cui Dorothy e Duel traggono i mondi che creano - il terzo non viene mai visto ma solo nominato. Vengono continuamente creati nuovi mondi che vedono le due protagoniste parteciparvi come amiche o familiari; in realtà sono dei controllori il cui compito è quello di distruggere questi mondi in caso di presenza di virus. Non si spiega molto bene cosa questi virus siano anche se si lascia intendere che siano null'altro che manifestazioni del libero arbitrio umano. Ad ogni modo questa partecipazione contribuisce a rendere le protagoniste più simili agli umani; tuttavia sarà l'entrata in scena di Remo a provocare il grosso cambiamento. Remo significa "Remote Mother": una copia del programma che - rimosso dall'uomo - è riuscita nonostante tutto a salvarsi e tenta di portare avanti il suo piano facendo identificare a Dorothy e Duel - cui manda a loro insaputa aggiornamenti - come virus tutto ciò che ricorda il libero arbitrio umano. 



Nulla di veramente originale in realtà. C'è molto ma davvero molto di MATRIX, su cui hai fatto un post che contiene anche una spiegazione veloce della storia al di là di quello che i film raccontano. Mondi virtuali, un programma che controlla gli umani e li porta a vivere in ambienti artificialmente creati per far loro credere sia tutto a posto ed evadere dalla realtà, protagoniste consce della situazione e puramente meccaniche nello svolgimento dei loro compiti, tema dell'estinzione della razza umana. MOTHER non userà gli uomini come batterie al fine di affermare il predominio di una razza superiore; tuttavia mira esattamente allo stesso fine cui mirano le macchine nel capolavoro hollywoodiano. Remo non sarà Neo in quanto intrufolata per conto di MOTHER e non degli umani; il mondo reale sarà tuttavia in rovina in entrambi i casi. 

C'è qualche tocco di Madoka nel Chara Design, nei poteri delle due ragazze e nei mezzi che utilizzano per esercitarli - essenzialmente volano su sorte di cerchi magici e fanno sapiente uso di una bacchetta magica -; il loro aspetto fisico e il loro abbigliamento ti ha richiamato alla mente una buona dozzina di anime tra cui Brynhild in The Darkness

Trama e similitudini a parte, quello che colpisce davvero è la bellezza del disegno, delle colorazioni e delle animazioni. Stupenda in particolare la parte centrale dell'OAV dove le tre ragazze viaggiano in vari luoghi della Terra - o di quello che è la sua rappresentazione virtuale grazie alle informazioni stivate nel Violet - che sono magnificamente disegnati; interessantissima pure l'idea di contrapporre le bellissime tinte a scene - quelle in cui qualcosa non va o non è avvertito andare per il verso giusto - in gradazioni di nero per sottolineare il contrasto emotivo e visivo tra momenti felici e momenti di tristezza. 

Bellissime poi le musiche di sottofondo che pervadono l'intero anime essendo sempre altamente evocative della situazione: si può davvero chiudere gli occhi e affidarsi al sonoro per percepire i fatti. Anche il semplice motivo di pianoforte - la Ninna Nanna di Schubert - suonato da Remo prima e Dual poi, calato nel contesto, assume una connotazione di dolce e malinconica nostalgia per quanto è stato perso a seguito della creazione informatica umana. 

Che sia un a produzione in cui qualche soldino è stato speso lo si può del resto desumere dal fatto che è il prodotto di un concorso - Animeka Taisho - in cui la proposta vincente è stata tradotta in anime da nientemeno che la Pony Canion. Apprezzabile anche la grafica del sito Internet di cui consigli decisamente la visione. 


In conclusione 40 minuti che non ti lasciano insoddisfatto anche se gradiresti davvero un sequel per chiarire alcuni aspetti che - forse volutamente - sono rimasti in sospeso. Purtroppo al momento la sezione "News" del sito indicato è vuota ma non disperi.

Garakowa: Restore The World, non originale ma fatto dannatamente bene Garakowa: Restore The World, non originale ma fatto dannatamente bene Reviewed by radish7 on 07:54 Rating: 5

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