Ultimo del miniciclo di tre post dedicati alla Psionic, ti sei riservato una sorpresa col botto. Ma andiamo un po' per ordine. Innanzitutto, per coloro che vogliano immergersi nelle misteriose avventure, talvolta con buona spruzzata di horror di quello che Alien e Resident Evil invidiano, della Casa di Produzione Londinese, ecco i precedenti post, tutti link muniti alle piccole perle recensite
Con una piccola lacrimuccia di nostalgia - ghiacciata - a voi signori e signore: Icescape e gli esilaranti The Night Before and The Morning After.
In Icescape si impersona un ricercatore che non aveva niente di meglio da fare che andare a studiare nei ghiacci - credi dell'Antartide - vedendo la sua curiosità scientifica soddisfatta oltre ogni possibile previsione. Horror di quelli davvero buoni - specialmente dalla seconda installazione - , terrà il giocatore sotto pressione per circa un'oretta per capitolo; fino ad oggi sono stati rilasciati 3 episodi - l'ultimo di quali nel 2010 - senza che la trama sia però giunta a conclusione.
E proprio la trama merita subito più di una parola. Chiaramente ispirato ad alcuni film del genere - un pizzico di Alien ti viene anche in mente e pure la missione nella base segreta dell'Antartide di RE2 non sembra essere aliena - come da consuetudine per la Psionic viene sviluppata più attraverso quello che si può missare che quello che è necessario recuperare per procedere. Questo è vero specialmente per gli ultimi due capitoli dove si potranno trovare, come task secondarie, file compilati dai precedenti lavoranti alla base o addirittura dei loro badge muniti delle loro considerazioni e dei loro rapporti personali poco prima che la tragedia si verificasse. Una chiara esortazione a prendere il gioco con le dovute tempistiche e a rigiocarlo nel caso qualcosa non sia chiaro perchè è molto probabile che la risposta vi sia ma sia stata mancata alla prima run.
Non ti vuoi soffermare molto sulla grafica che già hai avuto modo di dire essere una delle migliori in circolazione per i Flashgames: inviti solo a giocare il terzo capitolo dove - grazie anche alla sapiente maniera in cui le ambientazioni sono pensate e proposte - appare - se possibile - addirittura meglio che in tutte le altre comunque ispirate produzioni della Psionic e viene ulteriormente impreziosita da alcuni filmati in game di pregevolissima fattura.
Piace dannatamente il gameplay. Punta e clicca ma sempre con qualcosa in più, con quei miglioramenti progressivi che stai apprezzando durante questo speciale Psionic. Si parte subito molto bene: nel primo capitolo l'inventario - sempre accessibile con il consueto tasto "I" in alto a destra dello schermo - viene posto sottoforma di PAD, molto simile al PipBoy di Fallouttiana memoria; lascia poi il posto nella seconda installazione ad una semplice ma efficace schermata nera e torna ad essere pregevolmente rappresentato nel terzo come una sorta di navigatore GPS. Il primo capitolo presenta una concezione leggermente differente, impostandosi molto sulla necessità di compiere dei progressi entro un tempo prestabilito, quello che viene concesso prima che il protagonista muoia assiderato secondo quanto riportato in una barra apposita posta in basso nello schermo; al fine di ricaricarla sarà fondamentale trovare indumenti da vestire nel corso dell'esplorazione. Il freddo sarà decisamente il peggior nemico, portando molto spesso - cosa che piace alquanto - alla schermata di GAME OVER la quale comunque farà ripartire dall'ultima stanza visitata. Gli enigmi consisteranno prevalentemente nel ritrovamento di oggetti e spostamento di altri. Gli altri due capitoli permettono di prendersela comoda introducendo però altri motivi di sfida.
Il secondo capitolo appare molto - ma molto davvero - imperniato sul concetto di sparatutto: molte - e talvolta piuttosto difficili - saranno le sessioni di tiro a bersaglio contro nemici che spunteranno dalle varie parti dello schermo. A questo proposito anche la selezione dell'arma - ve ne sono tre diverse - e il recupero delle munizioni necessarie - che potranno essere trovate nelle schermate o saranno droppate e dovranno essere velocemente raccolte durante le fasi di lotta - saranno fattori essenziali per proseguire. Non molto complicati gli enigmi la cui principale sfida sarà la pressione di punti precisi dello schermo in tempio veramente molto ridotti - al fine, ad esempio, di ridurre a livelli di guardia la pressione del gas -; pochi quelli di natura prevalentemente logica per i quali uno sguardo attento alle schermate sarà più che sufficiente. Interessante la presenza di un minigioco - salire una scala - che sarà riproposto come scalata di una parete rocciosa anche nel terzo capitolo. Quest'ultimo riporterà al centro dell'attenzione la fase di shooting - stavolta in maniera strategica, trattandosi in sostanza, di trovare la maniera di uccidere più alieni possibile nel più breve tempo possibile - migliorandola mediante l'inserimento della visuale da cecchino ma al contempo prepotentemente risveglierà l'attenzione sulla trama che era forse stata un po' trascurata nell'installazione precedente: non essenziale - come solito per la Psionic - sarà la ricerca di alcuni badge dei precedenti scienziati che getteranno luce sulla situazione; skippabile, ma perdendo parte della trama, sarà il recupero di un artefatto di origine aliena. Consueti gli enigmi, molto ma molto belle appaiono in questo caso le animazioni in game: sia quella durante la fase di tiro - nebbia e neve ostruiranno la visuale - sia quella relativa al ritrovamento dell'oggetto con sfondo che si sfoca ad apparizione in primo piano di oggetto e relativa spiegazione.
Vieni a questo punto alla parte horror sapientemente ricostruita sia a livello grafico - sangue sulle pareti, cadaveri macellati etc ma anche e soprattutto giochi di luce ed ombre e arrivo degli abomini verso il giocatore nel secondo capitolo - sia sonoro - specialmente durante le fasi di tiro.
Una serie che costituisce un piccolo capolavoro e una summa di tutte le ragioni per cui la Psionic costituisce nel panorama dei Flashgames odierni una delle migliori scelte possibili. Per chi la volesse provare ecco i link:
- Icescape
La seconda serie di questa edizione è quanto di più diverso ci si possa aspettare: The Night Before and The Morning After ti fanno impersonare un tizio che prende una sbornia tale da dover essere aiutato a trovare la via di uscita del pub e della casa in cui vive. Si tratta però pur sempre di produzione Psionic il che è sinonimo di qualità e garantisce circa un'ora di divertimento a capitolo.
La struttura è sempre la medesima: vi sono più stanze che vanno messe a posto e in cui si trovano uno o più personaggi ciascuno dei quali affida i proprio compiti al giocatore - le "task" - promettendo una ricompensa qualora siano completate. Queste ricompense permettono poi di accedere ad aree precedentemente escluse in cui si trovano oggetti che risolvono le task di altri personaggi. La sfida per il giocatore è duplice: individuare per ogni momento quali sono le task che possono essere compiute - ricostruire cioè in senso cronologico le azioni da compiere - e , soprattutto, vincere dei minigiochi che sono davvero i più vari possibili andando dal recupero di birra muovendo il mouse in orizzontale nello schermo a colpire i leprechaun, a schiacciare insetti, a trovare un certo numero di oggetti di un tipo sparsi per le varie stanze. Potrebbe sembrare noioso alla lunga ma il genio del creatore è sempre presente: vengono infatti inserite delle stanze di topi - da trovare nelle varie stanze per ottenere del formaggio che comunque a quanto pare da solo più punti - e delle vere e proprie stanze segrete, non visibili ma rinvenibili soltanto cliccando random, che aiutano con gli oggetti da collezionare o danno punti. Nel tuo caso, uno di questi minigiochi ti ha consentito di arrivare al finale anche se non sei sicuro sia quella l'unica via possibile.
Dal punto di vista grafico è, come di consueto, molto ben fatto. Stavolta le atmosfere horror cedono il passo a delle ambientazioni grottesche in cui la sporcizia - che si dovrà cercare di rimuovere - farà da padrone e abitate da personaggi a dir poco peculiari: emo, metallari, geni del computer ma anche semplici massaie o baristi. Consueto tasto I in alto a destra per l'apertura dell'inventario che assume la forma di una specie di tavolo dove si potrà trovare di tutto: al solito vengono indicati gli oggetti da raccogliere ed il numero necessario; consueta anche l'indicazione del punteggio in basso a sinistra.
Ambientazione e veste grafica diversa al fine di adattarsi al tema ma consueta cura e consuete dinamiche garantiscono un paio di ore di divertimento potendo , tra le altre cose, grattare il seno alla barista in preda a un problema di sfogo della pelle.
Si conclude qui questo - relativamente - lungo percorso nei giochi della Psionic. Prima di lasciarci, però, una piccola sorpresa come promesso. Quelli che hai recensito non sono tutte le produzioni della casa londinese: ve ne sono altre le quali presentano anche delle logiche e delle dinamiche diverse. Non le recensirai però, per coloro che vogliono cimentarvisi ecco il link dove trovarle tutte.
In attesa del prossimo PSIONIGAME!
Flashgames Ep. 30: scappare dai ghiacci con la Psionic Games
Reviewed by radish7
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