Prima il riassunto per i non coscienti: di Snowpiercer hai già avuto modo di commentare il film sul secondo blog e poi hai anche fatto un post riguardo le differenze tra il film e il fumetto con l'avviso che avevi trovato soltanto il primo capitolo dell'originale fumetto fraconfono Le Transperceneige.
Ecco, è Natale e a Natale sono tutti più buoni, incluso uno dei tuoi amici che decide di regalarti la versione cartacea del fumetto completa. Oh, a caval donato non si guarda in bocca e nemmeno a treno donato: ti ci sei buttato con la stessa curiosità con cui una gazza si butta su un anello lucente.
Che cosa ne hai capito? Qualcosa. Color di lor Signori che non siano edotti ancora e progettino di procedere all'acquisto prima o poi, sono invitati a non proseguire nella lettura chè sarà più spoilerante di un alettone della Ferrari. O della McLaren, quello che è.
E la seconda parte comincia pure col botto. Si, quello del Snowpiercer che viene anche conosciuto da un secondo treno, il Wintercrack, che nella stessa maniera del suo collega, viaggia incessantemente per il mondo ghiacciato ed invivibile. E somiglia e non somiglia per alcuni particolari allo Snowpiercer.
Cominciando con le somiglianze, il Wintercrack è una unità autosufficiente: pertanto munita di varie carrozze per rispondere alle più varie esigenze. Acquario, Ospedale, Vagoni abitativi, Vagoni agricoli, Stazione piccolo treno, Gattabuia e persino una carrozza piattaforma su cui torni poi. Le risorse sia a livello di carne che di produzione agricola sono più che sufficienti al momento in cui si svolgono i fatti; probabilmente anche grazie ad un rigoroso sistema di controllo delle nascite che consente solo alle coppie del Nord - ci arrivi poi - di aver un solo figlio - manco si fosse in Cina - di cui le stesse verranno comunque private tra i 10 ed i 14 anni di età al fine di farne cavie per esperimenti di sopportazione del freddo. Lo scopo ultimo è quello di sviluppare una generazione successiva che sia geneticamente adatta a sopportare temperature che vanno tra i -80 e i -95°C. Verso la fine del fumetto, dopo che una circostanza sfavorevole ha determinato l'abbandono delle carrozze, si dice apertamente che la popolazione totale ammonta a 754 uomini, 693 donne e soli 73 bambini.
Anche la trama non è che sia poi molto diversa: si tratta della salita verso i vagoni di testa dell'eroe di turno - Puig - e successiva sua integrazione nel potere costituito.
Leggermente diversa è la situazione sociale e leggermente diverso è pure il metodo di governo. Qui la distinzione è tra carrozze a Nord e carrozze a Sud. Il governo è formato di un Generale - che essenzialmente controlla la polizia -, un Consiglio in cui prevalente è il Consigliere Kennel - la cui figlia Val è responsabile per la creazione degli ambienti di realtà virtuale - e il Reverendo Dicksen deputato all'indottrinamento religioso del popolo che conserva come divinità tal Santa Loco che non viene mai particolarmente spiegata. Il mezzo per la propaganda è tal Ethan Overmars, che si rivelerà essere un fantoccio filmato, la cui voce viene doppiata; mero esecutore degli ordini è invece Brady. Esiste tuttavia una fazione di visionari che credono che non si sia all'interno di un treno ma a bordo di una nave che viaggia nel cosmo: detti Cosmoniani, il loro capo è Metronomo che comunque farà una brutta fine.
Molto diverse sono le attività cui il Wintercrack si dedica. Innanzitutto esiste una carrozza con esperti radar, il cui compito è essenzialmente capire cosa succede nell'ambiente esterno. A tal proposito vengono anche utilizzati dei Geoesploratori, ossia del personale che esce dal treno ed esamina i dintorni a seguito di frenate, ossia momenti in cui il treno rallenta. Proprio la prima di queste frenate consenti' di agganciare lo Snowpiercer, il cui destino è conosciuto bene, molto probabilmente proprio a seguito dell'attività dei geosploratori i quali si avvalgono anche di una piccola navetta volante che parte e ritorna da una carrozza piattaforma. Lo scopo primario di geoesploratori e frenate è tuttavia quello di recuperare oggetti del passato facendo delle breve irruzioni in musei e altri luoghi di interesse: il tutto appannaggio della gente del Nord ovviamente che si sollazza peraltro anche con piaceri sessuali di cui lo stesso Snowpiercer non era privo.
Il principale svago è quello di viaggiare in ambienti virtuali ologrammatici programmati da Val, figlia del Consigliere Kennel, sulla base della scarsa documentazione cartacea e - immagini - visiva presente a bordo del treno; tali viaggi sono messi in palio in una specie di lotteria. Tra le locazioni viste vi sono il Far West, i Romani con le bighe, i Pellirossa e persino il Golgota - che viene detto essere però la rivolta di Spartaco. Sembra però che funzioni solo fino ad un certo punto visto che in costante aumento è l'uso di antidepressivi; circostanza probabilmente causata anche dalla mancanza dei figli.
I primi 25 vagoni - probabilmente proprio quelli dei privilegiati - si possono staccare dal resto del treno e muoversi su cingoli al di fuori delle rotaie. Circostanza utilizzata per poter viaggiare oltre un lago ghiacciato seguendo un segnale radio captato proprio dalla carrozza radar.
A livello grafico lo stile è quello già visto nella prima parte; è presente in maniera leggermente più contenuta lo splatter che si sostanzia in un paio di episodi soltanto in cui saltano un paio di teste a seguito di fucilate.
Come chiosa fai notare che il fumetto prevede una breve intervista a Jean Marc Rochette, disegnatore di Le Transperceneige: tra complimenti a Bong Joon-Ho e il suo Snowpiercer e discussioni sul fumetto italiano in generale, Jean annuncia - e siamo nel 2014 - che lui e Benjamin Legrand - lo sceneggiatore - stanno pensando di ritornare in questo pazzo mondo.
In Sight: Snowpiercer, ecco come finisce
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