Fatica. Si, ne hai fatta davvero tanta dopo la visione di Alien Covenant, film del 2017 a cura di Ridley Scott e ultima incarnazione del franchise partito con il classicissimo Alien, a trovare qualcosa di cui parlare. Ma mica è tutta colpa del film, eh: tu hai visto esattamente 2 - con questo - film di Alien quindi molto probabilmente ti è sfuggito e non hai potuto apprezzare tutta la Lore che il film portava.
Ad ogni modo, con questa dovuta premessa, 5 ragioni 5 per guardare, sbirciare, osservare, analizzare Alien Covenant. O per non farlo, a propria scelta.
1 - La trama
No, non la spoileri salvo quanto ti serve per parlarne. Quello che ti va di dire è che, dopo la prima visione, in buona parte non ne hai capito una mazza versione ferro 5 di Tutti in Campo con Lotti. Dicembre 2104: nave Covenant con 15 membri dell'equipaggio, oltre 2000 coloni ibernati, un fottio di embrioni sempre in stasi criogenica e direzione Origae 6 come possibile nuovo mondo; solo un androide - o quello che è - di nome Walter a condurla grazie al supporto del mega intelligente computer Mother mentre gli altri se la dormono. Brillamento stellare e son problemi acuti: meglio risvegliare l'equipaggio. E trovano un segnale - cioè, Country Road, Take me Home - che seguono fino ad arrivare ad un pianeta dalle caratteristiche perfettamente abitabili. E vi trovano pure che li si è schiantata 15 anni prima la nave Prometeus - del film precedente che non hai visto - e che tutto quello che è rimasto è l'androide David che peraltro in apertura di film si vede discutere piacevolmente con il proprio creatore, darsi un nome e manifestare subito una certa spocchiosità dicendo in sostanza che lui non morirà a differenza dello stesso.
E questo incipit - che dura mezzo film peraltro - ti piace pure. Quello che viene dopo è un attimino confuso però. Ma ci torni poi.
2- La fisica astronomica
Termini a go go e questo devi ammettere lo apprezzi chè hai imparato della curvatura da Event Horizon quella volta e da un dottore che piegava un foglio e ci faceva passare una penna per spiegare cosa questa significasse. E qui ci navighi alla grande. Dalle vele per la ricarica energetica di cui è fornita la Covenant, alla tempesta di neutrini - che altro non è che il Brillamento Solare che puoi pure semplificare come una vampata di energia luminosa da una stella - al Modulo di Terraformazione - che è una specie di navicella che dovrebbe servire a portare quanto necessario per procedere a rendere il pianeta di arrivo il più simile possibile alla terra -. E poi tutto quanto riguarda il pianeta scoperto: ruota attorno ad una stella della sequenza principale ma molto antica - il che porta a credere che sia piuttosto piccola; comunque significa che la stella è in una situazione di stabilità, di equilibrio, che non rischia di esplodere - ; è il 4rto di 5 pianeti del suo sistema e ha gravità 0,96 g in superficie - dove g è la gravità sulla Terra; quindi è pressochè uguale - , ha oceani - quindi acqua allo stato liquido - e continenti - quindi è roccioso - , e presenta comunque un atmosfera - nelle sue varie componenti qui nominate: esosfera, termosfera, ionosfera - idonea a contenere la vita.
Per la strana legge per cui la scoperta di un nuovo pianeta nei film americani di fantascienza può avvenire solo in circostanze avverse, in quel momento la termosfera viene flagellata da una tempesta ionica di grado 7.5 - non hai idea ma suona bene - che fa si che la Covenant sia ai limiti di tollerabilità strutturale.
3- Lo spazio
Se una buona metà del film si svolge sul pianeta, hai voglia ad arrivarci e quindi una buona altra metà si svolge nello spazio di cui vengono fornite, computer grafica alla mano, delle inquadrature a dir poco meravigliose.
4- Alien
Prima di parlare di questo, devi ripetere la premessa da cui sei partito: hai visto solo un altro film della saga di Alien ed era pure Alien Vs Predator. Il che significa che ne sai meno della fisica delle particelle in proposito.
Tanto detto, in origine - spiegone di David, eh - era una sorta di melma che conteneva un virus la cui ragion di essere era quella di piacevolmente infettare gli esseri viventi - quelli di carne, per capirci - al fine o di ucciderli oppure di farne le loro incubatrici. Poi si arriva in questo bel pianeta dove a contatto con la luce solare, il virus riesce pure ad atomizzarsi in particelle volatili che difatti costituiranno il veicolo della prima infezione - entrano nell'orecchio del povero membro dell'equipaggio -. Una volta agganciato il soggetto, questo comincia ad avvertire sintomi di spossatezza, febbre, nausea e altre amenità simili: il virus sta infatti riscrivendo il suo DNA. Fase successiva per l'incubatrice è quella di creparci molto male: la creatura se ne esce di prepotenza dalla sua cassa toracica, mostrando una certa qual aggressività - hai letto da qualche parte che infatti si tratterebbe di unità studiate per la guerra batteriologica - e andando in giro ad ammazzare chiunque possano avvertire - e qui te la vuoi rischiare: ti è sembrato che non ci vedano poi benissimo, affidandosi ad altri sensi per individuare le possibili prede. Si possono combinare con vari viventi e danno luogo a vari tipi di abomini.
A complicare tutto questo sta il fatto che il buon David sputa due embrioni dalla bocca; con buona pace di Regine e quant'altro i fan hanno conosciuto dai precedenti film. E pure buona pace di questa fantomatica popolazione degli Ingegneri che avrebbero dovuto essere delle sorte di progenitori della razza umana che , a questo punto, potrebbe pure essere semplicemente uno dei loro esperimenti, forse l'unico riuscito in mezzo ad una marea di Alien.
5- Il finale
Che c'hai messo pure un po' a capirlo. Sulla nave di ritorno dal pianeta ci sale David e non Walter e mica hai capito come questo sia possibile dato che il secondo doveva essere un prototipo ben più avanzato ed in grado perfino di autoripararsi. Di certo, povero nuovo capitano che aveva anche perso il marito già dal momento del brillamento stellare, lo chalet in montagna una volta raggiunto Origae 6 pare in serio dubbio. Colpo di scena, ok; ma non è che sia talmente clamoroso ed inaspettato da nobilitare gli interi 120 minuti abbondanti di pellicola.
Bon, quattro parole sei riuscito a scriverle; ora se lor signori permettono te ne torni nella tua capsula criogena che manca ancora un po' per arrivare a Origae 6.
Il Filmone: Alien Covenant, un patto parecchio rischioso
Reviewed by radish7
on
07:00
Rating:
Nessun commento: