In Sight: Higurashi no naku koro ni kira, divertiamoci e basta



Si, l'hai già detto: hai visto tutto ciò che si possa vedere del brand di Higurashi, dalle due stagioni dell'anime ai 5 OAV del Rei, dall'unico OAV di Outbreak - qui - fino ora a Higurashi No Naku Koro Ni Kira, serie di 4 OAV del 2011 gettati in pasto ai cultori della serie per celebrarne il decennale dalla prima uscita. 

E...si vede che di tempo ne è passato.


Intanto subito i link per i 4 OAV in questione, ché prima di scriverne qualcosa è meglio che sia qualcun altro a soffrire con te, eh. Dirigersi qui

I temi sono piuttosto semplici da comprendere già a prima vista, quindi non ti soffermi più di tanto. Una commercialata come poche altre se ne sono viste? Si. Fa schifo? Non del tutto. 

Alla fine, tralasciando il fan service sfegatato dell'Episodio dell'Arco delle Penitenze d'Amore-Allegria in cui i Soul Brothers - che si erano già visti nel Rei e sono esattamente l'ispettore Oiichi, Tomitake, Irie e ovviamente Keichi - sognano le punizioni alle donne della serie e soprassedendo sull'harem del Capitolo del Destino Intrecciato-Amore, qualche informazione utile e qualche spunto di interesse l'hai pure trovato. 

Parli in particolare del Capitolo dei Sogni ad Occhi Aperti - Tranquillità in cui la piccola Rika viaggia nel futuro. Si scopre intanto che è molto più gentile con Hanyyu e probabilmente non è nemmeno Bernkastel o non ancora; si vede che ad Hinamizawa ci sono parecchi templi, due dei quali gemelli e la cui ubicazione è rilevata solo tramite risoluzione dell'indovinello contenuto in due versioni diverse della stessa ninna nanna; si capisce pure che l'episodio si era svolto anche nel passato di questa linea temporale - ben 100 anni prima -. E, particolare di non poco conto, ci si scioglie davanti al concerto di "Nipa!" intonato dalle due Rika, la più piccola delle quali assolutamente tenerissima; si sorride con la solita Rena che cerca di portarsi a casa Chibi Rika; si entra subito nell'atmosfera di Hinamizawa grazie all'introduzione al frinire di cicale. Non memorabile ma sicuramente guardabile. 



Soprattutto, l'OAV del Capitolo Mai ti ha fatto sbellicare dalle risate, cosa che proprio non dovrebbe accadere con Higurashi ma tant'è. La Tokyo Magika è un'organizzazione che ha tratto poteri magici dagli strumenti del Tempio Furude e con questi progetta di dominare il mondo; è formata da Takano, lo zio di Satoko, la tizia delle alte sfere del governo che dava ordini alla stessa Takano e un altro tizio. Sta testando questi suoi poteri ad Hinamizawa - e dove se no - e contro di essa si pone la valorosa Brigata SOS formata da tutti i protagonisti più Irie e forte della ragazza magica Rika. Non proprio la Rika di quella linea temporale però: assieme a Satoko le due finiscono infatti in questa Hinamizawa deviata dopo un sogno e non sono tornate indietro nel tempo - siamo infatti a Settembre 1983 -. 

A parte la generale ilarità ai confini del demenziale, i decimilioni di riferimenti - alcuni dei quali non li hai forse nemmeno colti - ti han proprio divertito. Così, giusto per dire:

- Yattaman. Takano assomiglia decisamente a Miss Dronio; lo stesso costume di Keiichi rimanda molto a Boiacchi del quale ha pure tutta la maldestria; la sconfitta di Takano coincide con esplosione e sua espulsione dalla specie di Golem "inserita" nel quale stava combattendo; l'oggetto rituale magico che viene donato a Satoko per la sua trasformazione è sinistramente simile allo yo-yo martelloso degli Yattaman. 
- ‎Pokémon. "Scelgo te, Strappa Unghie". Non credi servano commenti. 
- ‎Final Fantasy. Si: il mostro in cui si "trasforma" Takano somiglia ad Arca di FFX; in altro OAV uno dei Soul Brothers - Oiichi - viene chiamato Cloud. 
- ‎Majocco varie. Nemmeno ti perdi a scrivere tutte le citazioni da Puella Madoka Magica a Creamy, dalla Magica Emi a Sailor Moon e a pressoché qualunque maga abbia calcato le scene negli ultimi 30 anni. 
- The Mist. Eh si, eh: la nebbia da cui è circondata Hinamizawa fa impazzire le persone e vi emergono mostri.



Altra cosa che ti stava per piacere ma che non è poi stata approfondita è la tematica delle diverse timeline e dei viaggi tra di esse. Peccato che il tutto venga liquidato con un semplice "è cosi" e basta. Ma del resto che si trattasse di una produzione giusto per ricordare dell'esistenza di questo brand lo si può capire già dalla sigla iniziale, allegra, cantata da una bambina che avrà l'età di Rika- forse - e con i personaggi che si divertono a spararsi pose e fare balletti. E con l'ending non è che si vada meglio. 


Conclusioni? 28 minuti a botta per farsi un paio di risate, tutto sommato hai visto pure di peggio.

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