In sight - Juni Taisen, quando l’ordine politico mondiale si determina con una torneo



Tra gli anime dalle passata stagione Fall 2017 che ti hanno colpito di più c’è senz’altro Juni Taisen – 十二大戦 Jūni taisen; letteralmente “La Guerra dei Dodici” -. Preso da una light novel scritta da Nisio Isin con le illustrazioni di Hikaru Nakamura nel 2015 – che riprende un loro precedente manga one shot ossia, in termini semplici semplici, “na botta e via” -, l’adattamento anime parte nell’Ottobre di quest’anno e costa di 12 episodi. E sono 12 episodi che ti hanno convinto per più motivi, devi ammetterlo. 


Innanzitutto, prima di vedere quest’anime avevi dello zodiaco cinese la stessa conoscenza che hai dell’Effetto Compton. Sapevi a grandi linee che, a differenza del nostro basato su animali si ma pure su creature mitologiche di vaga derivazione greca, consisteva solo di animali e che ad ognuno di essi era assegnato un anno anziché – grossomodo – un mese. Dopo la visione ti sei un minimo informato ed hai scoperto che, valida la divisione per anno, il segno “vero” però viene determinato sulla base del giorno e dell’ora di nascita, un po’ come per il nostro ascendente. 

Non avevi idea di quali fossero gli animali implicati né perché fossero quelli, però: ed ecco che l’aiuto ce lo fornisce Wikipedia che riporta la bellezza di due diverse versioni di cui una ti ha particolarmente colpito. Citi: 

“Esistono diverse leggende che raccontano l'origine dello zodiaco cinese, che è formato nell'ordine da Topo, Bufalo, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale. Secondo una leggenda il Buddha, nel presentimento della sua fine sulla Terra, chiamò a raccolta tutti gli animali della terra, ma solo 12 andarono ad offrire il loro saluto. Come premio per la loro fedeltà il Buddha decise di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei 12 animali accorsi. Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall'intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il drago arrivò quinto seguito subito dal suo fratello minore, il serpente. L'atletico cavallo fu settimo e l'elegante capra ottava, subito dopo arrivò l'astuta scimmia, e poi ancora il coloratissimo gallo, il fedele cane per poi finire con il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare il Buddha. La leggenda spiega anche come mai il piccolo e furbo topo riuscì a battere il grande e onesto bue. Arrampicandosi sul suo dorso il topo evitò di percorrere la strada e giunto sul luogo saltò il bue e salutò il Buddha. Questa leggenda deriva probabilmente dall'incontro tra il buddhismo e le tradizioni cinesi.”

Di questa leggenda ti colpisce soprattutto la parola “ordine”. Sembra infatti che l’ordine con cui i vari animali si presentano davanti al Buddha sia esattamente l’ordine inverso con cui i guerrieri vengono uccisi con l’unica eccezione del serpente che ci rimette la muta per primo causa le doti del coniglio. Differiscono però profondamente le caratteristiche: se è vero che il bue - che qui diventa bufalo – si può definire diligente; che la scimmia “furba” lo è anche se l’aggettivo più giusto sarebbe piuttosto “coordinatrice”; che la tigre è sicuramente intrepida vista la maniera in cui combatte; il coniglio decisamente pacifico non è, il cane potrebbe essere pure fedele ma non ce n’è prova, la capra non dimostra alcuna eleganza nel portamento e il maiale nemmeno si può definire fortunato visto che è la seconda preda del coniglio e sostanzialmente non riesce nemmeno ad iniziare a difendere il suo titolo – aveva vinto la precedente edizione - . 

I combattenti sono comunque tutti piuttosto interessanti, ciascuno con le proprie caratteristiche e i propri colpi in accordo con la scuola di appartenenza. Vi sono cosi guerrieri abili prevalentemente nello scontro ravvicinato sia a mani nude – tigre e, pure se si è visto poco, cavallo – che con armi bianche – bufalo, coniglio – o da sparo – cinghiale e, sui generis, drago con il suo dispositivo ghiacciante e serpente con il suo lanciafiamme - ; altri utilizzano invece tattiche più a distanza e raffinate – capra con esplosivi; cane col veleno; gallo con la sua abilità di “guidare” gli uccelli -; altri ancora preferiscono, nonostante abbiano doti di marzialisti d’eccezione, far sfoggio del proprio cervello e imbastire tattiche meno “fisiche” – scimmia - . Anzi: più di qualcuno ha pure qualche asso nella manica che va oltre le abilità puramente marziali: tra tutti primeggia il coniglio con la sua capacità da “necromantista” – sarebbe necromante per l’italiano comune ma lui adora farsi definire in quel modo – che lo porta a costituire un vero e proprio esercito personale con coloro che ha ucciso incluso …se stesso – oltre a vestirsi poi come un vero e proprio sadomasochista di grido -. 



Soprattutto, la struttura stessa dei vari episodi conduce ad approfondire meglio le storie dei singoli combattenti: in ogni episodio, infatti, si parte con l’introduzione dello scontro che aspetta o che sta effettuando il protagonista per lanciarsi in succosi flashback che delineano la sua vicenda personale, il suo apprendistato presso la scuola di appartenenza e i momenti più significativi che lo/la conducono allo sviluppo caratteriale e di temperamento attuale. Ci si emoziona, ci si intristisce, si esulta assieme a ciascuno di loro; la narrazione appare in questa maniera sempre fluida ed avvincente alternando sane mazzate a momenti più riflessivi. 

Ti ha poi colpito ed affascinato la stessa causa del torneo: una scommessa tra le persone più influenti e ricche del globo terracqueo. E questo sarebbe nulla; senonchè – salvo che il sub che hai trovato non sia fallace – finisce per determinare la situazione politica mondiale per i successivi 4 anni. I soggetti in questione – a parte l’organizzatore del torneo – non vengono mai mostrati preferendosi piuttosto ricorrere a ologrammi colorati ben poco rivelatori; nè sono chiariti poi i motivi per cui le scuole soggiacciono a questa tradizione inviando i loro combattenti più adeguati selezionati secondo criteri diversi. 

Infine le ovvie somiglianze che hai notato. Lo zodiaco non può non portare alla mente il classico Saint Seiya – ed in particolare la Guerra Galattica - anche se non tutto è “superpotere” – ci sono comunque la capacità da necromantista del coniglio, quella di controllo sugli uccelli del gallo, quella di volo del dragone e persino la tecnica della scimmia che permette di agire a livello molecolare “scomponendo” la materia, tecnica di cui peraltro non fa sfoggio durante il torneo - e l’approccio è decisamente più “realistico”; la formula della competizione non può non ricordare poi Battle Royale  – sempre di survival si tratta - o il classicissimo Highlander del “ne resterà solo uno”; vuoi pure, anche se in maniera un attimo forzata, citare pure Hunger Games dove le scommesse dei ricchi costituivano parte integrante dello show.



In definitiva un buon anime che, raccolte in giro molte idee che hanno decretato il successo di altre serie, le rielabora in un contesto affascinante e bada molto ad una narrazione spedita ed incisiva. Consigliato e se non si teme partecipare allo Juni Taisen iscriversi qui.

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