Jackals: violento, emozionante, intrigante ma... tremendamente ripetitivo




Su gentile consiglio di un amico che va pazzo per Jojo, ti sciroppi Jackals (ジャッカル), un manga - sarebbe più corretto dire Manwha, trattandosi di opera coreana anche se pubblicato per la prima volta dall'editore Square Enix, mica ciufoli, in Giappone - scritto da Shinya Murata e illustrato da Kim Byung Jin. Un totale di 56 capitoli racchiusi in 7 volumi, arrivati anche in Italia grazie a J-Pop, tra il 2008 ed il 2009. 

Ti prende e non ti prende, ti piace e non ti piace: in sostanza la consideri una buona lettura che vale il tempo - non eccessivo, dato il numero esiguo di volumi - speso ma che probabilmente non resterà nell'affollato hard disk della tua memoria. 

Perchè? Dopo la pausa. 


Fai che parti dai punti estremamente positivi

E a quel punto diventa facile citare il disegno innanzitutto. Avete presente Attack On Titan? Bon, dimenticatelo. Qui siamo di fronte ad un disegno assai bello e curato, che adotta stili parzialmente diversi a seconda di quanto vuole rappresentare. Così alle forti tonalità scure e alla minuziosità nei dettagli che permettono di godere appieno della ottima locazione pensata, si contrappone nei combattimenti un tratto incisivo, ruvido, sporco, fatto di linee cinetiche molto fitte e quasi solo abbozzato nel momento in cui si voglia dare il senso della rabbia "animale" che pervade i duellanti. La scelte di limitare i baloons dei dialoghi e lasciare molto spazio a grandi vignette che esaltino i movimenti permette di seguire molto agevolmente i combattimenti che risultano così molto meno "surreali" di quanto siano. 

E se è facile parlare del disegno, anche l'impostazione stessa dei volumetti è pregio assai gradito: la copertina che differisce dalla sovraccoperta; una pagina a colori su carta patinata ad ogni inizio volume; pagine bianchissime con livelli minimi di trasparenza; alla fine schede di approfondimento sui protagonisti, sulle armi, sulle ambientazioni e persino qualche pagina umoristica che ritrae gli autori in forma caricaturale e racconta i retroscena dell'ideazione e realizzazione del fumetto: tutti questi sono particolari molto ma molto piacevoli.



Ma non è solo il lato tecnico a colpire. Piacciono la locazione creata, piacciono i personaggi, piace la varietà di armi, di colpi speciali, di tecniche. 

Il manga è ambientato nel XIX secolo nella città fatiscente e sporca di Cicero City, forte sede di immigrazione - molto spesso sono nominati Cinesi ed asiatici in generale - e pertanto coacervo di diverse etnie in rapporti non proprio idilliaci tra di loro. La corruzione amministrativa, politica e della polizia - che viene pagata per non presenziare alle scene dei crimini - dilaga; la città è teatro di guerra tra gang che utilizzano per i loro affari dei mercenari chiamati Jackals, spietati e capaci assassini disposti a tutto per soldi, ciascuno con abilità particolari. Questa città rappresenta non solo il luogo dove si svolge la storia, ma è anche la vera protagonista o il tema portante del manga: più e più volte verrà ribadita la sua natura oscura e spietata quasi come una giustificazione delle azioni intraprese; così come il desiderio di cambiarla e liberarla da tutto ciò che la sta rovinando. 

Fino a sette anni prima degli avvenimenti attuali la gang dominante era quella di Soze; tuttavia egli fu ucciso dalla madre del protagonista - Shinigami Roxy, considerata la jackal più forte tra tutti e infermabile già all'età di 14 anni - e a quel punto si affermarono altre due gangs. 

Nella parte nord della città prevale Gabriella sotto il comando formale di Don Salieri - anche sindaco dell'intera città - ma di fatto nelle mani di un potentissimo ex jackal chiamato Darkness Isaac. Notevole la presenza di un proprio carcere chiamato "La Cella". 

A sud troviamo invece Tennouren, ossia la mafia cinese, sotto l'egida della spietata calcolatrice Mei Lang, particolarmente abile nella manipolazione delle opinioni altrui. Quest'ultima è dedita alle classiche cosuccie tipo commercio di droghe, alcool e prostituzione: si scoprirà solo a fine manga che dalla sua parte sta pure l'esercito dato che il comandante supremo Miller è stato da essa finanziato. 

In mezzo, come zona di confine, sta Friedrichs Town, formalmente zona neutra in cui si praticano piacevoli passatempi come scommettere su lotte all'ultimo sangue nemmeno troppo clandestine. 

In questo contesto si muovono i due protagonisti principali, i Jackals Nichol e Huya, accomunati dalla professione, dall'abilità nel combattimento grazie ad un'arma e delle tecniche un po' overpowered se padroneggiate nella maniera giusta e da un passato che li lega tramite i rispettivi genitori. Partono da punti opposti e arrivano nello stesso identico palco principale, scoprendo di avere degli obiettivi in comune; completano la lotta che fu dei loro genitori e la liberazione di Cicero City dal dominio delle bande. Accanto a loro tutti gli altri personaggi, abbastanza ben caratterizzati e dotati di abilità ed armi sempre piuttosto interessanti: il gusto della scoperta in questo manwha c'è sicuramente. 

Nonostante la crudezza estrema dei contenuti e delle immagini lo porti ad essere classificato come un seinen, il manwha mostra tutti i tratti tipici di un battle shonen, e di un buonissimo battle shonen, devi dire. Esistono gli allenamenti volti a potenziare il fisico e lo spirito al fine di poter affrontare le sfide successive; esiste un impostazione tattica - del tutto simile a quella di Jojo - nei combattimenti; esistono attributi e capacità sovraumane che vengono costantemente amplificate al fine di sorprendere. Così Nichol avrà un deciso potenziamento, oltre che facendo flessioni alla sbarra con un dito - non scherzi - anche e soprattutto imparando la tecnica del Daitoryu e la Via dell'Oscurità che gli permetterà di aumentare i riflessi fino a rispondere in qualcosa come 0,05 secondi sebbene il limite umano sia 0,1 secondi; alla stessa maniera studierà i punti di pressione del corpo umano - 361, sparsi nei 41 meridiani - per rendere più letali i suoi fendenti. 

Proprio la violenza estrema e l'abbondanza di esplicite scene splatter rappresenta un'altra chicca di Jackals. Non si nasconde nulla e fin dall'inizio: tanto per dire, la prima pagina mostra una testa mozzata di netto e la successiva una carneficina in piena regola con il protagonista circondato da cadaveri mutilati freschi di taglio. E non è il peggio che il lettore potrà vedere. 



E i "ma"? Arrivano più veloci del suono del Requiem di Huya. 

Il primo difetto è, in definitiva, una trama che talvolta non presenta alcuna profondità. E' lineare e non è un difetto; è comunque caratterizzata da intrighi, tradimenti, misteri alfine rivelati con colpi di scena ed è un pregio; purtroppo però appare fortemente ripetitiva e agli occhi dei meno esperti potrebbe facilmente sembrare che tutti i dialoghi e tutte le scene di "intreccio" politico siano semplici e dovuti riempitivi di continue scene di combattimento concepite quasi come sorta di "esercizio grafico". Le relazioni tra i personaggi, gli intrecci tra le fazioni, i sotterfugi, le caratterizzazioni - che vengono molto spesso portate tramite dei flashback - avrebbero potuto ricevere migliore approfondimento anche a costo di allungamento dell'opera; alla stessa maniera il finale appare un po' rushato pur avendo l'indubbio pregio di non portare ad un lieto fine che sarebbe stato intollerabile sia a livello del protagonista che del destino e della situazione della città. 

Il secondo è una generale mancanza di originalità. Tecniche, abilità, personaggi: tutto riporta alla mente qualcosa di già visto altrove e questo un po' "ammazza" la sorpresa e delude talvolta le aspettative del lettore. Per dirne solo alcuni: Ken il Guerriero per i punti di pressione; Jojo per il combattimento tattico; Nichol che sembra davvero molto Dante di Devil May Cry e la sua arma l'Ammazzadraghi di Guts di Beserk. La lista potrebbe continuare ma il punto è stato già chiarito. 


In definitiva comunque una buonissima lettura, adatta agli appassionati di battle shonen di jojoiana memoria e a coloro che amano combattimenti intrisi di sangue e splatter. Per chi voglia la direzione in cui sguainare la spada è duplice: qui per i primi sei capitoli in italica favella con completamento qui in albionico. Attenti però ai Jackals: perchè adesso il teatro dei combattimenti sono tutte le nazioni del pianeta. 

Jackals: violento, emozionante, intrigante ma... tremendamente ripetitivo Jackals: violento, emozionante, intrigante ma... tremendamente ripetitivo Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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