Kanata no Astra – un campeggio molto affascinante nello spazio profondo



Tra gli anime della stagione estiva 2019 avevi scelto Kanata No Astra: eri stato infatti preso dal primo, doppio, episodio che ti aveva colpito prevalentemente per il concept di base e per l’idea che avresti avuto di che gioire nell’esplorare pian piano nuovi pianeti per giungere laddove nessuno era giunto finora – no, dai, questa citazione la si deve conoscere pure se si è vissuti all’altro angolo della galassia -. 

Magari non in base alle premesse ma ti ha convinto. Hai deciso stavolta di adottare la formula che gli afecionados conoscono per il filmone: 5 motivi 5 per guardare Kanata No Astra, anime della stagione estiva 2019. 


1 – Il concept 

Sì, lo confermi. L’idea di mandare 7 ragazzi in un campeggio spaziale – che, oh, siamo nel 2063 - o nel 2163 - e i campeggi si fanno così – ti era piaciuta fin da subito, facendo presagire che ci sarebbe stata una esplorazione del mondo così creato. 

In realtà questa componente c’è pure stata ma è stata sapientemente limitata a pochi pianeti – i ragazzi ne visiteranno 7 in tutto – e a poca parte degli episodi – 12, durata devi dire più che ottimale -: giusto il necessario per far capire come sopravvivere non sia certo semplice se finisci migliaia di anni luce dal tuo pianeta natale ed evidenziare le straordinarie qualità dei protagonisti, tutti con una propria dote particolare. Così vi sono l’infermierina, l’esperto di meccanica ed elettronica, il biologo, il decatleta, l’esperto di armi, la cantante in depressione e…la svampita intuitiva. 



Gli ecosistemi dei vari pianeti sono praticamente trattati nella misura in cui possano essere essenziali per procacciarsi cibo e bevande – sulla base di uno strumento che rileva la commestibilità che ancora ti chiedi su quali parametri possa essere stato costruito – oppure costituiscano pericolo – ad esempio la scoperta che, in uno dei pianeti, la fanno da padrone i funghi. Per il resto ci si affida più a quanto viene fatto vedere – la grafica dell’anime non è in discussione – in quanto l’attenzione si sposta su altro – molto altro per inciso - . Colpisce invece che nei vari pianeti abitabili non siano mai trovate forme di vita umanoidi – a parte ovviamente per una sopravissuta di una precedente spedizione andata a carte quarantotto -. 

Rimane comunque un piacevole viaggio con un pizzico, diciamo, di Star Trek. 

2 – I personaggi e le loro interazioni 

Lo hai detto: l’anime si concentra su altro rispetto all’esplorazione dei luoghi. 

Uno di questo “altro” è la caratterizzazione dei personaggi, il loro sviluppo e la loro crescita e pure la loro storia. Quest’ultima in particolare diventa rilevante al fine di capire cosa li possa accomunare o distinguere e quindi di chiarire il primo dei misteri che nella mente dello spettatore sorge: perché proprio a loro è toccato questo? 

Si scopre infatti fin quasi da subito che non si è trattato di un incidente ma di un piano ben architettato - solo nelle ultime puntate si capisce anche da chi e per quale ragione - e piuttosto presto pure che c’è un infiltrato, un traditore. Ciò nonostante, superate le iniziali differenze e grazie prevalentemente al carisma del capitano Kanata, i ragazzi fanno gruppo, cooperano e persino stringono legami quasi fraterni che sfociano sia in confessioni rispetto ai loro passati che in scene strappalacrime presenti. Tutto quello che fanno lo fanno insieme e, grazie a questa interazione crescono come persone. Il tutto sempre funzionale al punto successivo. 



3 – Misteri e rivelazioni 

Ecco il motivo vero per cui questa serie ti è piaciuta davvero. Una serie di misteri e una serie di rivelazioni da lasciare sempre lo spettatore di stucco. Il tutto ben orchestrato grazie a dei Cliffhanger praticamente al termine di ogni puntata che “gettano il sasso” – ossia sparano la rivelazione inattesa e sempre piuttosto sconcertante – per poi far attendere lo spettatore un'ulteriore settimana per spiegazioni o ragionamenti. Vi sono senz’altro degli indizi e nemmeno troppo nascosti ma: uno non sono cervellotici o confusionari; due la rivelazione alla fine – dici davvero – riesce sempre a spiazzare concretandosi spesso in autentici plot twists. 

Funziona davvero bene: sia per la qualità dei misteri e conseguenti rivelazioni sia per la forma – quella appena descritta – con cui vengono gestite. E ancora di più perché giusto è il loro numero e giusto il timing del loro inserimento durante la serie: il mistero diventa elemento essenziale ma non prevaricante rispetto alle altre componenti, sancendo un equilibrio che rende l’anime sempre accattivante ma mai pesante. 

4 – La storia del mondo 

D’accordo che si tratta di un punto praticamente compreso nel punto precedente però merita un approfondimento. Spoiler ahead. 

Dopo aver recuperato la “sorellona” Polina che era in sostanza un astronauta lanciata in una missione per la ricerca di un nuovo pianeta dove trasferire l’umanità, si parla velocemente della storia del nostro pianeta…o quello che si crede essere tale. 

Ben presto, per lo sbigottimento generale, si capisce che Polina arriva in realtà dalla Terra, mentre i ragazzi vogliono tornare al loro pianeta natio, Astra. I due non coincidono, ma soprattutto non coincide la storia come ricordata da Polina e dai ragazzi. Per Polina nel 1963 c’è stata la Crisi di Cuba che venne però scongiurata; le nazioni rimasero tali e divise. Nel 2047 si determinò che una asteroide avrebbe colpito la Terra nel 2057 e l’unica possibilità sarebbe appunto stata trasferirne la popolazione – in realtà una sua parte privilegiata assieme ad alcune specie animali e vegetali – su un nuovo pianeta: ecco la ragione della sua missione. Per i ragazzi, invece, nel 1963 scoppiò, proprio a causa della Crisi di Cuba, la Terza Guerra Mondiale tra URSS e USA: conflitto nucleare in cui perì la metà della popolazione. Da lì i terrestri capirono l’errore commesso ed eliminarono il concetto di nazioni unendosi nel Governo Unificato Mondiale; tuttavia non si capisce in quale momento allora si decise di favorire la migrazione sul pianeta Astra, che comunque avvenne mediante l’utilizzo di sorte di buchi neri portatili a fare da portali. Polina conclude a quel punto che il pianeta da cui i ragazzi sarebbero partiti nel loro tour galattico sarebbe stato proprio quanto rimaneva della Terra, sottoposta ormai a glaciazioni. Però…appare sintomatico che Aries, la svampita del gruppo, affermi che nella loro scuola non si insegna la “storia antica” e che lei la ha recuperata per conto suo da libri comunque disponibili; oltretutto i ragazzi in questione nemmeno conoscono il concetto di “Dio”. 

Si deve aspettare l'ultima puntata per avere la rivelazione conclusiva che sfrutta al massimo il principio del Rasoio di Occam per cui la spiegazione più semplice è quella giusta. Il trucco sta nel fatto che la storia di Astra, come insegnata e tramandata, è stata "riavvolta" di 100 anni. Per essere più precisi: nel 1963 c'è effettivamente stata una crisi ma non ha portato alla Terza Guerra mondiale; nel 2047 si scopre che un asteroide si schianterà sulla Terra ma la notizia viene tenuta nascosta al pubblico per essere rivelata solo nel 2052; a quel punto la popolazione mondiale va nel caos, cominciano le lotte tra nazioni, religioni e ceti sociali e muore metà della popolazione mondiale; comincia anche la migrazione grazie a 10000 buchi neri costruiti come passaggio tra la Terra ed Astra e si completa solo nel 2057, anno in cui effettivamente l'asteroide si schianta sulla Terra; nel 2063, per evitare ulteriori conflitti, si costituisce il Governo Unito Mondiale e si decide di distruggere tutti i buchi neri e la stessa tecnologia per crearli - era stata infatti usata durante le schermaglie del 2052 come mezzo di terrorismo - che rimane appannaggio solo della Monarchia di Vixia che ne custodisce il segreto; a questo però il Governo Unito Mondiale decide di rimodellare la storia facendo credere di essere stato fondato nel 1963 in conseguenza di una Terza Guerra Mondiale mai avvenuta. Tutto questo per dire che, sebbene i ragazzi credano di trovarsi nel 2063, in realtà si trovano nel 2163; Polina non ha dormito in una camera criostatica per 12 anni ma per 112 avendo quindi ora la invidiabile età di 140 anni anche se ne dimostra 36. 

Una spiegazione semplice che risponde anche alla domanda che ovviamente gli stessi ragazzi si erano posti: come sarebbe stato possibile colonizzare Astra in soli 6 anni, dal 2057 della migrazione completata al 2063 in cui loro si trovano? Non lo sarebbe stato ed infatti la prima generazione decise di mantenere il segreto assieme alla Monarchia di Vixia e taluni alti funzionari ed in effetti si è invece nel 2163: la colonizzazione ha richiesto 106 anni, cosa ben più logica. 

5 – La realizzazione tecnica 

Non si tratterà probabilmente di qualcosa da far cadere la mascella su un pianeta alieno ma è piacevole. Animazioni sempre ben eseguite con buon conforto dei CGI; colorazioni sempre molto vivaci e incisive; chara design buono. Non ci si può proprio lamentare. 


E’ tutto. Per chi volesse intraprendere un comodo viaggio interstellare di qualche migliaia di anni luce senza sapere perché, per come, per quale, percosse, il campeggio si trova qui

Kanata no Astra – un campeggio molto affascinante nello spazio profondo Kanata no Astra – un campeggio molto affascinante nello spazio profondo Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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