Stranger Things S3: nulla di realmente nuovo nel sottosopra



Avresti pure terminato la stagione 3 di Stranger Things e, francamente, hai aspettato qualche giorno prima di buttare giù due righe. Di più: non eri nemmeno sicuro di scrivere qualcosa. Perchè, alla fine, gira che ti gira e Mind Flayer che ti Mind Flayer, non ti è sembrata proprio così elettrizzante. 


Alla fine 5 motivi 5 per decidere di andare nel Sottosopra o di non andarci, per usare i poteri mentali o non usarli, per assaltare qualche russo o non assaltarlo, li hai pure trovati. 



1- Le relazioni personali 

La serie è lenta all’inizio. Perchè praticamente 2barra3 episodi iniziali sono destinati per la maggior parte solo a riprendere le situazioni dei vari personaggi visti nella stagione precedente. E’ passato un anno – si comincia il 28/06/1984 per la precisione - e siamo di fronte a Beautiful per pre adolescenti: Mike se la intende con Undi per la estrema gioia di Hopper che la ha praticamente adottata; Lucas e Mad Max sono un altra coppia; Hopper ha delle mire nei confronti della madre di Mike, Joyce; persino Dustin, col suo sorriso incerto e la sua mancanza di clavicole – oh, così dice lui eh – ha trovato la fidanzatina nei tre mesi estivi passati in campeggio e alla fine si rivela essere esistente in carne, ossa e cervello nella figura di Susy; Nancy sta assieme a John ed entrambi sono stati assunti come stagisti presso la testata giornalistica locale. 

Va male praticamente solo al belloccio Steve che alla fine realizza di provare qualcosa per la collega di lavoro in gelateria Robin; lei sembra pure starci salvo poi rivelare che è lesbica. Sarà per un’altra volta, dai. 

2 – Anni ’80 

Che sprizzano da tutti o pori visto che la serie è ambientata lì. Nella prima parte della serie – che, grossomodo, coincide con i primi 4 episodi in cui succede gran poco a livello di trama principale come detto nel punto precedente – in particolare c’è uno sfoggio esagerato di canzoni di quegli anni. Devi dire che è sempre piacevole sentire i Reo Speedwagon, Madonna o gli Wham per quello; nell’ultima puntata Susy e Dustin intonano poi – dubiti che siano loro a cantare, voci troppo mature – “Neverending Story” dall’omonimo film – ci proveranno anche Mad Max e Lucas ma con risultati un po’ revedibili -. 

Marchette come se piovessero - con Coca Cola in grande spolvero - e l’ambientazione generale completano l’opera che davvero sa di operazione nostalgia con i controfiocchi mostrando – tra gli altri – Magnum PI in TV e la locandina della “Notte dei Morti Viventi” di Romero e parlando del sex symbol Ralph Macchio di Karate Kid. 



3 – Il nemico 

Allora, attenzione perchè lo spieghi solo una volta. Praticamente una parte del Mind Flayer che era stato sigillato nell’altra dimensione grazie a Undi ed i suoi poteri chiudendo il portale sotterraneo è rimasta nel mondo dei protagonisti; “scortica” – questo il termine utilizzato per dire che si impossessa – del bagnino Billy che sarebbe pure il fratellone di Mad Max e lo fa con un piano ben preciso. Il suo compito sarà infatti quello di “assemblare” ossia fondere assieme i corpi di varie persone – anche loro scorticate il giusto – al fine di formare una specie di ragno gigantesco informe di carne delle dimensioni di una decina di metri circa. Questa cosina qui: 

 

Ovviamente non lo fa perchè è in vena artistica, quanto piuttosto perchè vuole far fuori Undi, l’unica che può contrastarlo. Fa schifo a vedersi? Sì, quindi tutto bene. 

Un po’ meno bene che sembri copiato spudoratamente da Resident Evil, in particolare il fatto che apra la bocca a mo’ di pianta carnivora proprio come Ivy: ecco, questo fa molto meno anni ‘80. 

A complicare la situazione, visto che non si fanno mai i cavoli loro, arrivano dei Tavarish russi; ci avevano pure provato ad aprire il portale nella loro Grande Madre Russia ma non avevano ottenuto risultati e allora avevano capito – chissà come – che dovevano costruire una bella base sotterranea sotto al shopping mall della bellissima cittadina di Hawkins – e complimenti alla CIA e alle altre organizzazioni americane che manco se ne erano accorte -. Qui, grazie ad un congegno che spara un laser e che vagamente ricorda nella sua costruzione una specie di cannone faser visto in un dozzimigliaio di film e cartoni animati Japponici, stavano tentando di riaprire il portale, sti cattivoni; ovviamente non sapevano a cosa andavano incontro ma spiegaglielo tu a dei russi con cui non condividi una parola in lingua che sia una. 

4 -L’investigazione 

Quello che sfugge alle più potenti organizzazioni americane non sfugge però ai protagonisti che, divisi in gruppi e seguendo strade ed indizi diversi, arrivano tutti al nocciolo del problema. E questa è la componente investigativa che ti ha portato a portare a termine la visione della serie: interessante e ben svolta. 

Dustin intercetta una comunicazione radiofonica russa e assieme ai due gelatari Robin e Steve ne rintraccia la provenienza facendosi accompagnare da uno dei migliori personaggi della stagione ossia la decenne di colore Erica – una che arriva a dire “Non puoi dire America senza Erica” merita tutto il tuo rispetto -; Nancy conduce un'investigazione giornalistica sui ratti che determinano malattia nelle persone e, sebbene osteggiata dai propri datori di lavoro e licenziata, arriva al punto; Hopper e Joyce giungono tramite il poliziotto che smaschera della vendite immobiliari strane da parte del sindaco della città dopo l’insistenza della donna che determina che lo smagnetizzarsi della calamita nel suo negozio è dovuta a qualche magheggio strano presso la centrale elettrica di Hawkins; Mad Max e Undi invece grazie ai poteri di Undi, perché lei bendandosi può vedere tutto e tutti. 



Alla fine tutti i gruppi convergono in un’unica direzione e partecipano al gran finale. 

5 – Il finale 

Ci sta. Epici il giusto i combattimenti finali con i russi – con un Hopper a dir poco fantastico nella sua grezaggine, è senz’altro l’altro personaggione della serie - , con Billy versione oscura che la forza era possente in lui e con l’immondo e indescrivibile ammasso di carne vagamente simile ad un ragno. Parte che hai apprezzato cosiccome hai apprezzato anche che sia agrodolce con alcuni sacrifici – spoiler: Billy e Hopper – mentre mica l’hai capito perché tutti i protagonisti alla fine si stiano trasferendo in mezzo a lacrime e shock a parte per Mad Max che, nonostante suo fratello sia morto giusto qualche giorno prima, supera tutto e canta pure Neverending Story con Lucas. Intanto nella grande madre Russia – più precisamente nella Kamtchatka di Risikiana memoria – un povero cristo la deve vedere con un mostro umanoide che assomiglia molto a Bem il Mostro Umano, segno evidente che i Comunisti non l’hanno comunque data su aprendo un altro portale a casa loro. 


In definitiva una stagione con chiari e scuri, alti e bassi, sottosopra e sottosotto. Per chi voglia visionarla senza Netflix, andare qui

Stranger Things S3: nulla di realmente nuovo nel sottosopra Stranger Things S3: nulla di realmente nuovo nel sottosopra Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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