Spokon. Una parola che in Japponico significa grossomodo "manga/anime sportivo". In questo bel bloggino non è che ne hai parlato moltissimo: a parte Kuroko No Basuke, la maggior parte degli spokon sono finiti in forma di riassunto settimanale nella Settimana Animistica - Ace No Diamond e Haykiiuu! -. Ne hai però visti parecchi dagli storici ma sempre verdi Captain Tsubasa - Holly e Benji per i non Jappofidelizzati - all'Uomo Tigre, da Tommy la Stella dei Giants a Big Killing a quelli un attimo più recenti come Inazuma Eleven. Qualcuno però, per forza di cose, ti deve anche essere scappato che oh, mica vivi tra mazze, palloni e racchette.
E difatti capita che un amico ti porti le prime tre puntate di One Outs, anime del 2008 e trasposizione di un manga serializzato a partire dal 1998 fino al 2006 e poi nuovamente rilanciato nel 2008. E fa l'effetto di un home run a basi piene, ricordandoti perchè tanto ami questo genere.
La parola giusta per descrivere questo anime è tutta nel titolo: strategia.
Nel diamante, contro vari avversari, cosi come nei rapporti con i vari personaggi, il protagonista unico ed indiscusso, Toua Takachi, ex giocatore d'azzardo di elevate doti e lanciatore come nessun altro, mostra infatti come le informazioni e la capacità di elaborarle - velocemente - siano alla base del successo in qualunque campo, aggiungendoci una facoltà di comprensione delle tendenze e reazioni umane che farebbe invidia anche allo psicologo più scafato.
Sei nella Lega Giapponese di baseball - formata a quanto pare da un totale di 6 squadre in tutto - e i Lycaons se la passano piuttosto male: nonostante le presenza del veterano e pluripremiato battitore Kojima - 21 anni spesi per la stessa squadra - l'ultimo titolo risale a 30 anni prima e sono da parecchie stagioni irrimediabilmente ultimi in classifica a discapito del fatto che il proprietario abbia costruito un nuovo stadio da oltre 60000 spettatori. Accade però che due suoi compagni vengano spennati da Toua, giovane giocatore d'azzardo che si diverte a rubare i soldi ai soldati americani ad un gioco chiamato One Outs a Okinawa. In poche parole si tratta di una sfida lanciatore-battitore: se il battitore non riesce a respingere uno dei lanci oltre la zona del diamante perde. Kojima deve rischiare la sua carriera per poter convincere Toua - che decide di aver perso la sfida quando invece l'ha vinta - a unirsi ai Lycaons.
E qui partono i giochi mentali e strategici del pettinato con le bombe a mano che comincia subito col suo contratto: non avrà un salario fisso ma riceverà 4 milioni di yen - che sono un bel 33000 € e fischi - per ogni battitore eliminato, dovendo però restituirne 40 milioni - fatevi i conti chè, oh, basta moltiplicare per 10 eh - per ogni run - cioè punto - concesso. Pare svantaggioso ma non lo è se hai le capacità di Toua; da qui partirà un costante gioco di scacchi col proprietario della squadra che cercherà sempre di metterlo alle strette finendone con le ossa rotte.
Una della parti più interessanti diventa proprio a questo punto analizzare i talenti di questo ragazzo dalla lingua tagliente quanto la katana di Ghemon e dal look probabile quanto quello di un appassionato di grunge di quello buono. Tecnicamente non impressiona particolarmente: capace di lanciare solo fast ball - palle veloci - ad un massimo 120 km/h - il lanciatori migliori arrivano comodamente a 140 km/h. Poi però scopri che ha una caratteristica unica: sa variare a piacimento il numero di rotazioni che la palla compie il che si traduce in numero elevato di lanci diversi; ci aggiunge che non cambia mai la presa non consentendo dunque al battitore di capire mai cosa stia lanciando; finisce col decidere il tipo di lancio solo nel momento del rilancio della palla, diventando cosi totalmente illeggibile anche perchè, avendo un solo tipo di lancio, non occorre riceva alcun segnale dal ricevitore. Le sue fastball impiegano in totale 1,3 secondi a raggiungere il catcher.
E fosse solo quello. La sua vera forza sta nella psicologia e una capacità di lettura degli avversari che nemmeno vedesse il futuro. Iniziano le partite ufficiali e i Lycaons affrontano in serie: i Fingers, gli Eagles, i Mariners - incontrastati n. 1 - i Bugaboos - con il coach Shirooka, tremendo stratega ma non per il protagonista e il terribile corridore Johnson strappato ad una carriera da 100metrista nei trials americani e capace di correre dalla terza a casa base in 2.6 secondi - e infine gli ostici e imbroglioni Blue Mars che vincono grazie allo spionaggio attraverso microfoni delle squadre avversarie. In tutti questi casi Tokuchi tirerà fuori degli autentici assi nella manica - che deve essere grande pressappoco come quella che divide Francia ed Inghilterra visto quanti stratagemmi contiene -: indurrà la squadra avversaria a dare forfeit, difenderà in maniera innovativa - con 9 uomini nel diamante e poi addirittura con 9 uomini fuori - , capirà in che maniera la sua squadra viene spiata e cambierà i segnali sulla base di formule matematiche che a confronto la decifrazione del calcolo del tasso di interesse sui conti correnti è facile, corromperà il suo stesso allenatore e giocherà uno strano gioco di informazioni parziali - alcuni sanno, altri no - che gli consentirà di manovrare praticamente tutti - compagni e avversari - come fosse pedine della sua scacchiera.
Al di là di questo, l'anime si presenta molto interessante anche per la terminologia tecnica utilizzata che viene prontamente spiegata grazie a dei sottotitoli, rendendone cosi la visione facile ai digiunanti di baseball e pure, da un certo punto di vista, informativa. Kuckerball, run, sinker, forkball, walk: questi solo alcuni dei termini che non saranno più sconosciuti al termine della visione.
Altro particolare che ti ha colpito è il fatto che la narrazione non avviene soltanto attraverso il dialogo tra i protagonisti ma molti sono invece gli interventi di un narratore esterno sia per la spiegazione della terminologia sia soprattutto come analisi delle sensazioni dei vari protagonisti nei momenti salienti e riassunto del contesto.
Aggiungi che le due colonne sonore, iniziale e finale, sono decisamente molto ma molto piacevoli; quella iniziale in particolare con una voce molto tipo grunge dei bei tempi andati e una melodia dapprima melensa e nostalgica e poi distorta e feroce.
Vedendo il tutto, non sorprende che il sottotitolo della serie sia "Nobody wins but I" che in italico suona come "Nessuno vince tranne me": se per caso incontrate Toua...beh regalategli un pettine e sperate che non se lo voglia giocare a dadi.
Animescoop: One Outs, strategia nei campi da gioco (e fuori)
Reviewed by radish7
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07:22
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