Indie Rpg Ep. 35 : uno strano albergo e un cammino bianco



Da quando hai deciso di installare RPG VX Ace ti si è aperto un nuovo mondo: avevi lasciato indietro molti giochi e ora te li stai recuperando con la stessa frequenza con cui si propagano le onde infrarosse. 

Qualche volta ti va proprio bene, qualche volta abbastanza male, qualche altra cosi cosi': del resto non tutti gli RPG Indie possono essere dei piccoli capolavori. 

In questo caso ti sei imbattuto in due giochi accettabili ma decisamente senza nulla di particolarmente accattivante, vuoi perchè primi tentativi di volenterosi sviluppatori, vuoi perchè fatti in economia di tempi e di mezzi. 

A voi: House e The White Path


House è un gioco veloce - venti minuti bastano - che giudicheresti anche malino non fosse che si tratta del primo tentativo di tal Pws AJ e quindi usi clemenza. Scaricabile qui, l'unica cosa che tutto sommato si salva è l'atmosfera che il gioco riesce a creare manovrando prevalentemente sulle fasi di oscurità che ti vedranno avere come amico solo un candelabro poi rimpiazzato da una torcia elettrica e su una comunque convincente colonna sonora con cambi di motivi abbastanza frequenti nelle - poche - fasi del gioco. 


Per il resto che sia fatto molto velocemente lo si può desumere da tutta una serie di particolari. La grafica, innanzitutto: quella stampata del tool di RPG making senza particolari guizzi a parte la schermata finale. Il gameplay che si basa su inventario pieno zeppo di voci totalmente inutili e che non saranno mai utilizzate e, al contrario, con pochissimi - due in tutto - oggetti da recuperare - due chiavi - che saranno utilizzati automaticamente. Non si capisce nemmeno perchè una di esse sia facilmente individuabile mediante un scintillio, l'altra invece la si debba trovare piuttosto fortunosamente cliccando ovunque. Le stanze da letto sono tutte - ma proprio tutte - uguali anche se le altre stanze presentano giusto un minimo di personalizzazione con tutta una serie di oggetti interagibili che non hanno tuttavia rilevanza. Esistono scene di fuga che si devono concludere nascondendosi: solo una delle alternative possibili e senza che si possa arguire il perchè sarà quella corretta, costringendo il giocatore ad imbattersi in infiniti GAME OVER. I salvataggi sono però possibili in qualunque momento con l'apposita voce dal menù, il che permette di non perdere troppo tempo. Sembra del tutto casuale ed in effetti lo è. I momenti decisivi sono quelli delle scelte da compiersi che, tuttavia, contengono - ancora una volta senza una logica - solo l'alternativa della continuazione o del GAME OVER non andando quindi a condizionare la storia di una virgola. 

Anche la trama è sempliciotta e in definitiva abbastanza poco accattivante. Un primo tentativo accettabile ma davvero nulla più



Anche The White Path è un gioco veloce - circa un'ora, che diventano poi 2 se si vogliono scoprire tutti i 4 finali, 2 bad, 1 normal e 1 true - ma decisamente più curato del precedente. Sviluppato da Arty Vn - pseudonimo di Artelle Vien - e scaricabile qui, impersonerai Annalie, bambina alla ricerca dell'amica Evelyn con la quale aveva intrapreso, sulla scia dei genitori esploratori, la scoperta del cammino nevoso che le due bambine potevano ammirare dalla finestra della loro camera da letto. 

I punti forti del gioco possono essere riassunti nel sonoro e nella trama

Un sonoro davvero azzeccato che combina motivi di tensione e nostalgici a seconda della situazione; piuttosto limitata invece la libreria suoni, di cui ricordi solo il rumore della caduta di un vaso in una sola situazione. 

La trama non la vuoi spoilerare ma è davvero ben costruita e ben sceneggiata: pochi indizi - per lo più note - che forniscono qualche lume molto veloce e nient'affatto conclusivo nel corso del gioco spalancano ai 4 finali. 



Per il resto tutto rientra nella norma

A cominciare dalla grafica che è quella classica degli RPG anche se con una definizione comunque buona e con un'ambientazione abbastanza varia e piacevole. Niente di più: il gioco non si concede infatti disegni o altri particolari degni di nota, rimanendo anche gli avatar delle scene di dialogo quelli classici. 

Anche il gameplay è buono ma senza alcun tipo di innovazione. Il menù è troppo ampio contenendo tutta una serie di voci che non saranno mai utilizzate; la documentazione non ha particolari abbellimenti grafici ed è abbastanza scarsa, consistendo di alcune note soltanto; gli enigmi non sono particolarmente difficili nè numerosi. Difficile invece può risultare trovare gli oggetti che servono per proseguire: non vi sono scintillii o altre indicazioni grafiche ad aiutarti, devi proprio provare il tasto azione su tutti gli oggetti che ti possono sembrare notevoli fino a trovare quello che nasconde quanto cercato. I salvataggi sono sempre consentiti, basta accedere al menù e all'apposita voce. Ciò nonostante il gioco risulta decisamente piacevole sia pure talvolta un attimo dispersivo. 

La componente horror viene affidata alla presenza di note insanguinate, tracce di sangue, improvvise apparizioni di spettri - che tuttavia non sono mai letali ma qualche balzo sulla sedia per il loro essere improvvisi lo provocano - e - raramente - a qualche caduta di vaso con relativo suono. 

In definitiva un gioco che davvero non ha nulla di notevole ma che riesce, grazie ad una ispirata sceneggiatura, ad essere comunque coinvolgente il giusto, rendendo cosi valevoli le due ore spese per provarlo. 


E' tutto per questa edizione e se per caso volete esplorare un sentiero...rimandate al giorno successivo.  
Indie Rpg Ep. 35 : uno strano albergo e un cammino bianco Indie Rpg Ep. 35 : uno strano albergo e un cammino bianco Reviewed by radish7 on 06:48 Rating: 5

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