In sight: RESIDENT EVIL VENDETTA



Da un po' di tempo lo stavi aspettando, più precisamente da quando nel tardo 2016 era stato annunciato nell'ambito del mega programma che avrebbe dovuto portare l'ultimo film di Resident Evil, il giocone chiamato RE7 di cui hai ampiamente avuto modo di discorrere nel secondo blog e infine anche un DLC "Not a Hero" che sarebbe stato in programma per la primavera salvo poi essere più volte rimandato.

Già nel tuo bel bloggettino hai trattato di tutta la produzione in celluloide di Resident Evil e ci avevi pure aggiunto le fan fictions e persino i fumetti. Proprio come questa. 

Enough said, a lor signori : Resident Evil Vendetta. 



Prima alcune impressioni generali per poi passare alla trama. 

La grafica è ovviamente di prim'ordine; alla CAPCOM non hanno risparmiato stavolta, probabilmente ben capendo che il pacchetto completo avrebbe o rinvigorito un brand che si stava un po' distruggendo oppure l'avrebbe definitivamente affossato. Pure certe scelte di regia ti sono piuttosto piaciute: ad esempio l'inquadratura in prima persona tipica dell'FPS con quella luce verdastra come visione notturna che ha decisamente caratterizzato gli Horror di ultima generazione come Outlast comanda; ci vuoi pure mettere la presenza di gran belli combattimenti - con i protagonisti che hanno un che di supereroi Marvelliani per le prodezze fisiche compiute - inclusivi del corpo a corpo come Chris ci ha fatto conoscere col suo braccio di spessore pari più o meno a quello di un palo della luce in RE5. 

E proprio l'action è il denominatore comune di questa pellicola: perchè - specialmente nella prima parte di una ventina di minuti - si parla poco, si esplora tanto e si spara e mena come se non ci fosse un domani. Mettiamoci pure un po' di sanissimo gore e splatter - teste tagliate, sangue a profusione - e la ricetta classica - ma sempre funzionante - è servita. 

E i riferimenti e gli omaggi alle caratteristiche note della serie proprio non mancano ed esaltano i palati fini. Fin dall'inizio appare un magione che sembra dannatamente simile alla Magione Spencer di RE1: pure la scena dell'entrata ricorda forte la prima incarnazione del capolavoro di CAPCOM. Per non parlare della scena in cui Rebecca - ora divenuta una scienziata dopo essere stata membro della STARS e aver passato due avventure mica male prima in RE Zero e poi in RE 1 dove poteva persino morire, eh - capisce che l'intero centro di ricerca della BSAA è stato contagiato e si vede il suo fidato collaboratore Aaron voltarsi dal gustoso pasto a base di interiora di ricercatore verso di lei: non puoi davvero non ricordare quella maledetta scena di inizio RE1 che fu forse la prima della tua carriera videoludica a farti sobbalzare sulla sedia. Oppure il classico punto debole della super BOW - che significa Bio Organic Weapon - nella specie di pustola sanguinante ripiena. 

Ovviamente pure i mostri e le armi fanno la loro parte nell'arricchire i ricordi. Cani infetti, specie di Majini Boia, infettati che procedono spediti a quattro gambe pure sulle pareti e sui soffitti come i migliori lickers, e pure un Diego - ci torni dopo - vagamente somigliante ad un Nemesis incazzoso da un lato; classiche pistole, fucili a pompa, lanciarazzi, bombe esplosive e al napalm dall'altro. 



E dopo questa amabile rimpatriata potresti pure passare alla trama che in realtà non ti è parsa esaltante tranne che per i riferimenti alle precedenti installazioni e per i nuovi personaggi introdotti. La squadra degli eroi è composta da un sempre in formissima Chris Redfield che fatica ma alla fine convince un mezzo alcolizzato Leon Kennedy: insieme alla sempre graziosa Rebecca Chambers daranno la caccia al cattivone della situazione. Che si sostanzia in un trafficante di armi biologiche noto come Glenn Arias, gentilmente accompagnato da Diego Gomez - omone - e dalla bella da vedere figlia di costui Maria Gomez. Cosa mai avranno a che fare col Glenn? Parecchio, specialmente il fatto di essere suoi amici nell'occasione più speciale di una vita: quella del matrimonio con la simil-Rebecca Sara. 

Il punto è che il governo no, questo matrimonio non s'ha da fare ma invece di mandarci i Bravi, decide di sparare qualche bomba intelligente decimando gli invitati alla celebrazione e lasciando della sposa solo un braccio. E con un braccio poco ci fai, motivo per cui Glenn se la lega al dito. Al punto da riuscire ad elaborare un complesso virus - derivato da quel che si capisce dal virus usato dai Los Illuminados di RE4 dai cui sopravissuti Glenn lo avrebbe ricavato utilizzando poi anche conoscenze derivanti dalla precedente Neo Umbrella e dalla Tricell e chiamandolo A-Virus che sta per Animality Virus - con la caratteristica di essere pure latente in tutti e di essere l'unico - fino a che Rebecca non aziona il suo cervello - a conoscerne l'attivatore. Di più: il virus si compone di tre parti che vengono descritte come segue: 

- la parte che infetta che viene abilmente somministrata mediante contaminazione di acqua potabile presso Salt Lake City; 
- la parte che attiva, che si manifesta nell'aria e viene scelta New York; 
- la parte che identifica, ossia il vaccino

Ed è proprio questa ultima componente che fa si che le armi biologiche di Glenn siano in grado, a differenza di quelle fin li create, di distinguere i bersagli da coloro che non devono attaccare: il prode Arias infatti infetta tutti, poi vaccina quelli che non vuole far colpire. O almeno cosi l'hai intesa: Rebecca infatti si sentirà dire dal platinatissimo cattivone che non è arrivata a scoprire interamente la formula del virus in quanto, dopo la somministrazione del suo vaccino, è stata comunque attaccata. 

E fosse solo questo. Che fosse andato un po' fuori di melone lo si poteva già capire da abbigliamento e pettinatura ma il colpo di genio sta nel conservare il braccio della moglie, nel vedere che Rebecca le assomiglia, nel ricostruire la scena del matrimonio facendo partecipare gli zombificati ex invitati inclusi Maria e Diego. Solo che l'ex STAR rifiuta sentitamente e allora il piano diviene quello di attaccarle il braccio di Sara; Rebecca fa di nuovo resistenza e allora si becca una dose di virus formato maxi che la dovrebbe trasformare in esattamente 30 minuti, tempo che Leon e Chris hanno per raggiungere il vaccino - da lei stessa creato, quindi funziona; bella tra l'altro la fase a tempo che ricorda i finali dei primi due RE - e salvarla. E poi, vabbè, già che ci siamo spruzziamolo pure su tutta l'America tramite un jet, che ritornare ad avere umani invece che zombie può pure essere un buon finale. 

Tutto qui, niente più e niente meno. Giusto per mostrarci come il film sia al corrente coi tempi, esiste pure una menzione a Breaking Bad, arcinota serie TV Americana di cui sono appassionati i commilitoni dei nostri eroi Damian, D.C. e la tutt'altro che inguardabile Nadia. 

Altro? Si, giusto le caratteristiche degli zombie che sono di vario genere: quelli molto lenti e stupidi lasciano il passo ad altri estremamente veloci e persino ad un tizio che si trascina sulle braccia come questa cosa qui. Dotati della capacità di discernere i nemici dagli amici, il loro morso è ovviamente contagioso. Menzione speciale poi per il super boss finale, dato dalla fusione di quella sorta di Majini Boja chiamato Diego con lo stesso Glenn: ci vorranno sapienti colpi di pistola sulla pustola punto debole e poi una caduta da altezza paragonabile a quella dell'Everest per farlo fuori. E a quanto pare non si era nemmeno mai fatto la manicure viste le sue unghie allungabili. 

Puo bastare dai ma la domanda finale è sempre la stessa: piaciuto? La risposta è positiva. 


Consigliabile? Di nuovo risposta positiva, un action di circa 1 ora e 40 minuti che non si lascia desiderare. Omaggio per coloro che non volessero attenderlo sul piccolo schermo in lingua inglesica con sottotitoli altrettanto albionici. 

In sight: RESIDENT EVIL VENDETTA In sight: RESIDENT EVIL VENDETTA Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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