Blade Runner 2049: ritorno nel mondo dei replicanti



2017: a grande richiesta e dopo qualche tentativo andato a vuoto ed uno riuscito e riconosciuto – con lo spin off “Soldiers”, su cui forse ma proprio forse se non ti beccano i Blade Runners scriverai qualche riga - , finalmente arriva quella che dovrebbe la continuazione sotto forma di Blade Runner 2049 dove il numero sta chiaramente ad indicare l’anno in cui si svolgono i fatti. Diretto da Denis Villeneuve - che aveva fatto pure questa cosetta qui - e forte di una sceneggiatura scritta da Hampton Fancher e Michael Green e basata sui personaggi del romanzo di Philip K. Dick "Il Cacciatore di Androidi", vanta un cast di tutto rilievo che comprende Ryan Gosling - che interpreta il ruolo dell'agente K - e Harrison Ford, che riprende il ruolo di Rick Deckard. 

Qualche anno è passato, qualche replicante magari è stato “recuperato” e… 



e… qualche succosa novità da scrivere l’hai pure trovata anche grazie ai corti che hanno anticipato l'uscita del film aumentando a dismisura l'Hype degli appassionati. 

Il progresso tecnologico

30 anni si fanno sentire pure nel mondo di Blade Runner. Se vi sono ancora le spinner – classiche auto volanti – adesso sono però a comando vocale come nemmeno Supercar e presentano un interessante parte anteriore a biciclo, probabilmente per favorire l’aerodinamica. Il protagonista alla caccia dei replicanti viene però anche dotato di un pratico strumento simile ad un volano che non solo prende foto aeree ma addirittura riesce a procedere ad esame del geologico del sottosuolo.

Si vedono finalmente gli interni – quelli dell’alloggio del protagonista – e la serie di ologrammi già apprezzati nell’appuntamento precedente vengono ulteriormente amplificati con la presenza addirittura di una sorta di donna di casa “amante” virtuale proiettata grazie ad un sistema fornito dalla Wallace – su cui torni poi – mediante apposito programma che può essere anche messo in pausa come si trattasse dello Sky Hd di ordinanza. Grazie ad un apposito “emanatore” la donna olografica può finalmente accedere anche ad ambiente esterni e persino, anche se in maniera limitata, avvertire sulla pelle elettronica la pioggia cadere. Per il resto l’abitazione è completamente corredata di domotica. 


I replicanti: una nuova frontiera

Dei modelli della Tyrell Corp si dice abbondantemente nel film originale; “più umani degli umani” al punto che cominciano a provare sensazioni ed emozioni, a ritenere di aver dei diritti umani e finiscono addirittura - in un periodo di tempo che deve andare tra il 2019 del primo film e il 2022 del terzo corto "Black Out"- per rivoltarsi presso la colonia di Calantha – non mostrato nel film, solo appunto brevemente nel corto citato. Modelli vecchi che arrivavano fino al Nexus 6 che avevano vita limitata a 4 anni per la loro pericolosa tendenza ad "imparare" e provare emozioni finendo per assumere un proprio giudizio e quindi disobbedire. Per ovviare a questo problema la Tyrell immette nel mercato i Nexus 8, dotati di un orizzonte di vita pari a quello umano e di memorie - impiantate e artificiali - che dovrebbero "tenerli calmi". Il primo - anche se non viene detto nel film originale - è probabilmente proprio Rachel; di certo sono ancora in giro nel 2022.

Nel 2021 (ottobre) avviene il miracolo: Rachel da alla luce una bambina, colmando quell'unica differenza che ancora rimaneva tra replicanti ed umani - che del resto si considerano "umani" salvo il loro perfetto occhio destro -. Pressappoco nello stesso periodo - la data non viene menzionata - avviene la rivolta di Callampa - o Callantha nel film - dove i replicanti vedono "la verità": realizzano che entrambe le schiere erano formate da loro, usati come semplici giocattoli. 5 Nexus 8 perciò fuggono ed iniziano il piano che porterà nel 2022 al Black Out: il lancio di una bomba RED comporta la perdita delle comunicazione; nel frattempo si premurano pure di distruggere i back up magnetici esistenti - di cui rimangono, come si vede nel film, solo frammenti -. Il tutto venendo cacciati anche a causa dei forti Movimenti per la Supremazia Umana

Il Black Out determina la fine della Tyrell Corporation e la posizione di un divieto di replicanti come detto nel corto omonimo; ci vorranno oltre dice anni perchè la Wallace Incorporated riottenga il permesso di costruire nuovi replicanti - chiamati "Angeli" - come mostrato nel corto "Nexus Dawn" , ossia "L'origine dei Nexus". 



Lo farà infatti convincendo il Governo nel 2036, mostrando come i suoi modelli siano completamente obbedienti - al punto da uccidersi a comando - e battendo forte sulla necessità di colonizzazione spaziale per far fronte alle esigenze degli umani - nel film si parla di 9 nuove esocolonie "terraformate" proprio grazie agli "angeli" di Niander Wallace- ; prometterà che la loro vita sarà quella che il cliente pagante richiederà. Per tenerli costantemente sotto controllo ideerà un test - parzialmente diverso da quello del film originale e basato prevalentemente su veloci ripetizioni di parti della domanda anzichè su "risposte aperte" ai quesiti - che il replicante svolgerà al ritorno da qualunque missione. 

Tuttavia, ancora manca un tassello: non possono riprodursi. Proprio questo sarà il leif motiv del film: nel 2049 Wallace cerca infatti di mettere le mani sulla figlia che Deckard – forse replicante e forse no - e la sua bella Rachel – sicuramente replicante – hanno messo al mondo naturalmente esattamente il 06/10/2021 al fine di capire come conferire anche questa possibilità ai suoi replicanti. 

Di certo ormai da tempo è prassi comune dotare i replicanti di ricordi cosa per la prima volta provata dalla Tyrell con Rachel; Ana – che si scoprirà essere esattamente la figlia di Deckard – li crea dalla sua cupola dove è rimasta confinata dall’età di 8 anni causa deficienza del sistema immunitario; li “inventa” – perché usarne di reali è reato – lavorando in appalto per la Wallace…tranne in un caso. 

Per chi sia interessato a vedere i tre corti da cui derivano la maggior parte delle informazioni di questo paragrafo, ecco il pratico link.

La realizzazione

Se l’ambientazione è la stessa che si conosce, chiaramente i progressi nelle tecnologia cinematografica fanno sentire il loro peso. Già nel corti disegnati dall'ottimo Watanabe - già autore di Cow Boy BeBop - si vede un forte impatto di CG che viene poi utilizzata anche per la realizzazione delle maestose vedute che vanno spesso ad accompagnare od introdurre delle lunghe parti prive di dialogo, permettendo allo spettatore di rientrare in sintonia dopo più di trent'anni con una atmosfera di nuovo noir e molto retrofuturista. Piove continuamente, si vedono giganteschi ologrammi sulle mura dei palazzi - e vengono proiettate pure le performance di Elvis e Frank Sinatra -, e i bassifondi sono ancora il luogo preferito dove ambientare le scene anche se stavolta si fa qualche puntatina in più in ambienti piuttosto ben attrezzati. 



E chiudi qui , consigliando la visione. Anche perchè chissà quando si potrà nuovamente tornare nel mondo di Blade Runner e se per allora l'umanità ci sarà ancora.

Blade Runner 2049: ritorno nel mondo dei replicanti Blade Runner 2049: ritorno nel mondo dei replicanti Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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