Re Post - I fumetti di Silent Hill: Paint It Black, The Grinning Man

Ritorno nella dimensione di ruggine e sangue nella sua versione fumettosa per questo appuntamento. Originariamente pubblicato il 11/08/2015. Enjoy!


Seconda - e non ultima - parte dei fumetti dedicati a Silent Hill, la prima è disponibile qui.

Questa volta ti avventurai tra i dannati in molteplici versioni e con un pizzico di sana paura, chè quando la sirena suona sono cavoli per tutti; anzi, a giudicare dalle proposte di oggi, pure quando non suona. 

Signori e Signore, direttamente dalla città silenziosa: Paint It Black and The Grinning Man


Silent Hill: Paint It Black

Opera abbastanza breve - una 50ina di pagine - del febbraio del 2005, disegnata da Shaun Tomas e scritta da Scott Ciencin - sarà bene abituarsi a questo nome perchè si vedrà spesso. 

Narra le vicende di Ike, disegnatore che viene cacciato dall'amico che lo ospitava in quanto per un anno non aveva mai cercato lavoro, e finisce per approdare a Silent Hill. Scoprirà li' che le sue opere principali sono state vendute bene nella città...pure troppo, finendo per divenire reali. Incontrerà un gruppo di chearleaders - le Bengals - con cui vivrà l'avventura nella città cercando di salvare due di loro che poi...leggete il finale. 

I disegni sono come al solito molto disturbati e disturbanti e le informazioni riguardo la città abbastanza poche. Interessante che si dica che c'è ancora elettricità, c'è connessione, c'è tono nei telefoni ma non si possa fare alcuna chiamata fuori dalla città. Ci sono auto con tanto di chiavi ma nessuna che si avvii e nessuna anima viva. 

Piacciono abbastanza i mostri che sono i tradizionali di Silent Hill videogame: cani scuoiati, il Pyramid Head e vari altri obbrobri. 



Silent Hill: The Grinning Man

Altra opera di una 50ina di pagine del maggio dell'anno di grazia 2005, disegnata da Nick Stakal e scritta sempre da Scott Ciencin. 

In questo caso si seguono le vicende di un poliziotto che ha speso venti anni della sua professione a pattugliare nei pressi di Silent Hill e sta affrontando l'ultimo giorno di lavoro prima di godersi la meritata pensione. Non si capisce bene ma sembra che qualche anno prima si sia avventurato nella città con il compagno e quest'ultimo sia rimasto li', divenendo il Grinning Man, una creatura che si diverte a dare la caccia a chiunque si avventuri presso la città della collina silente. Costui marchia i propri "prigionieri" - che sono in realtà già morti ma a loro non vuole concedere per qualche ragione la pace dei sensi - a fuoco con degli strani simboli che vengono accostati dal protagonista a rune o comunque simboli di tradizione nordica. Al protagonista, nel suo ultimo giorno, viene affiancato il suo futuro sostituto - tale Mayberry che ha accettato volontariamente il lavoro, è pluridecorato e sembra saperne parecchio della situazione, per motivi che non sono spiegati. 

E proprio Mayberry a darci le informazioni più interessanti. Parla di una strana organizzazione - la Kringle Society - che crederebbe in esseri soprannaturali che guidano lo sviluppo della civiltà umana, creano porte dimensionali, conservano degli antichi tomi di magia e quant'altro. Lo ripete almeno un paio di volte venendo sempre interrotto dal nostro protagonista. Aggiunge poi che le leggi della fisica a Silent Hill non valgono e che se si è in grado di manipolare l'ambiente con la mente sono infiniti i posti in cui si possono nascondere gli ostaggi. Il buon investigatore realizzerà il tutto solo alla fine quando vedrà con i suoi occhi i prigionieri - uno dei quali un bambino la cui madre si era recata nel distretto di polizia e si era abbastanza risentita dicendo che da un anno stanno cercano il suo pargolo ma non ci sono mai novità - e capirà che il suo ex collega è il Grinning Man e che il motivo per cui solo lui era sopravvissuto tra tutti quelli che si erano recati a Silent Hill era che lui per 20 anni ha coperto il segreto della città dagli occhi del mondo. Ci ha rimesso il matrimonio, ci ha rimesso la vita di numerose persone: pertanto ora decide di farla finita e di uccidere il Grinning Man. Il tutto si conclude con il protagonista - oh, se il nome viene detto chiedi venia, non l'hai proprio notato - che ringrazia un bambino che gli aveva dato una dritta dicendogli "Non male considerato che sei già morto". 

Non che tutto abbia necessariamente senso - siamo pur sempre a Silent Hill - però, come ultima notazione, è interessante il riferimento al Lakeview Hotel che già conoscevi dai videogame e pure la citazione alla miniera che collega a quanto pare Silent Hill con la "reale" città di Centralia. 



E' tutto, la sirena è suonata e puoi uscire dalla dimensione maledetta.

Re Post - I fumetti di Silent Hill: Paint It Black, The Grinning Man Re Post - I fumetti di Silent Hill: Paint It Black, The Grinning Man Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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