In Sight: No Game No Life Zero, 6000 anni prima



A memoria non ti ricordi di aver mai speso una parola su No Game No Life - ノーゲーム・ノーライフ Nōgēmu Nōraifu -, serie di light novel scritta e illustrata da Yū Kamiya e poi trasposta in una prima stagione anime nel lontano 2014. Ebbene: stai attendendo fremente la seconda stagione che sembrava dapprima certa ma poi le notizie si sono dileguate. Nel frattempo è uscito però No Game No Life Zero -ノーゲーム・ノーライフ ゼロ Nōgēmu Nōraifu: Zero - nel luglio del 2016, film di animazione di circa un paio di ore scarse che racconta i fatti di circa 6000 anni prima dell'anime, quelli delle origini in cui gli Imanitas - sono gli umani, eh - riuscirono ad emergere dal loro stato di misconosciuti per diventare una delle razze con nome che attualmente si contendono il primato. 

L'hai cercato ovunque sottotitolato - oh, il blu ray esce in Japponia solo il 23/02/2018 - in una lingua possibilmente non ideogrammatica - chè non ne hai idea dei simboli - e alla fine l'hai pure trovato nonostante la ripresa fosse dal cinema e la qualità piuttosto rivedibile. Ma questo non ti hai impedito di notare la grafica assolutamente meravigliosa che ricordavi, i colori forti, le animazioni pazzesche e un comparto sonoro di assoluto rilievo, tale da tenerti fermo sullo schermo per tutta la sua durata. 

Al di là di questo, che sarebbe successo dunque seimila anni prima i fatti narrati nell'anime? 



Un'apocalisse, a giudicare dal fatto che fu quello il momento in cui il mondo venne cambiato. 

Si parte con gli esseri umani, razza ancora priva di nome, il cui unico scopo è quello di sopravvivere in un mondo dominato da ben altre specie. Per lo più conducendo dei raid esplorativi in cui ci lasciano sovente la pelle alcuni di loro e lo fanno pure di buona voglia sotto il comando di tal Riku che somiglia sinistramente al protagonista dell'anime Shiro; in uno dei dei suoi viaggi incontra un Ex- Machina di nome Schwi - bravo chi riesce a pronunciare questo nome - con cui si sposa - si, davvero - e ordisce il piano che condurrà alla riscossa degli umani. Fine. 

No, un attimo: ci sono davvero tante informazioni sulle varie razze, sui luoghi e sulla situazione politico - sociale che vale la pena di narrare. 

E cominci coi luoghi. A quanto pare c'è stata una grande guerra il cui risultato è stato quello di far sparire la luce del sole e di far cadere una cenere nera - e pure tossica per gli umani - che dovrebbe rappresentare quella dei morti. Il continente in cui partono i fatti si chiama Lucia e vi risiedono praticamente tutte le razze conosciute; dopo il sottile gioco psicologico e trameggiante dei protagonisti, la maggiore parte si trasferirà presso Ariena. In Lucia tutto è in rovina e non fa eccezione persino la città degli Elfi in cui Riku incontrerà per la prima volta Schwi e quella dei Nani in cui ci si rende conto del fatto che questi stanno preparando un'arma di distruzione di massa non proprio simpatica. Tutta la Terra è dominata dalla Energia Spirituale - do not ask, please - la quale forma una sorta di circolo dal quale hanno pure preso vita le divinità delle varie razze; la manifestazione del potere più potente tra tutti permetterà l'apparizione del Suniaster, dispositivo che consente il dominio sul mondo - chi lo ha diventa l'Unico Vero Dio - e lo fa al contempo rinascere. Facile capire a questo punto che la varie razze abbiano come scopo quello di "evocarlo" e per questo ognuna costituisce una sua arma - potente tanto da poter provocare una distruzione di massa - con caratteristiche diverse. 



Passi alle razze e qui è meglio prendersi un attimo di tempo. 

Gli uomini sono costretti a vivere nascosti in caverne in quanto razza - e nemmeno ancora riconosciuta come tale - più debole tra tutte: in realtà Riku viene visto a spaccare mobilia di legno a mani nude, quindi proprio così scarsi non sono che va bene l'adrenalina ma non è che sia proprio facile comunque. Unici tra i loro vicini, non possono usare l'Energia Spirituale ma hanno una cosa che li distingue: il cuore, i sentimenti e pure un cervello visto che si premurano di tramandare oralmente e per iscritto le conoscenze che assumono durante i loro raid - ad esempio un po' di linguaggio elfico che di sicuro non fa mai male -. Il loro dio dovrebbe essere Horou che viene tuttavia soltanto nominato; la loro arma è "il gioco" ossia la capacità di ingannare le altre razze facendo loro compiere le mosse che vogliono. E sarà proprio Riku a stabilire le regole e a trasformare gli umani in "fantasmi" ossia nascosti manipolatori; le regole sono 6 e riguardano il biblico non uccidere, il non lasciare che alcuno venga ucciso, il non essere scoperti, la non proibizione di alcuna tattica - "tutto è lecito", insomma -, la negazione delle regole della altre razze e, infine, la sconfitta in caso di mancato rispetto di ciascuna delle regole esposte. 

I nani vengono solo citati e mai mostrati ma sono il vero e proprio motore di tutta la storia. Sarà difatti la scoperta della loro arma in fieri - E- Bomb - che muoverà il protagonista ad agire. Il loro dio è Okeln. 

Interessanti e copiose le informazioni sugli Ex Machina dato che uno dei protagonisti ne è rappresentante. Innanzitutto agiscono tutti connessi in una collettività - sullo stampo dei Borg di Star Trek -; sono divisi in gruppi che formano ciascuno un cluster - si pensi ad un grappolo d'uva -. Sono macchine vere e proprie, con aspettativa di vita di un millennio e costruite non si sa da chi ma per uno scopo: senza averne uno la loro esistenza non ha senso. In quanto macchine analizzano tutto razionalmente essendo privi di sfera emotiva e di capacità di comprenderla: proprio questa sarà la missione di Schwi, studiare il linguaggio del cuore umano che al momento crea errori nel loro ragionamento. Non possono riprodursi nè fanno sesso; hanno delle spine per ricaricarsi di Energia Spirituale; hanno circuiti sensoriali - per cui avvertono il dolore - ; hanno in memoria diversi programmi per simulare più personalità; sono dotati di soluzione decontaminante per resistere alla tossicità della cenere nera; se attaccati possono imparare e replicare gli attacchi nemici; se causano errori alla collettività ne vengono disconnessi - come accade alla protagonista, salvo tornare alla fine -. Tra di loro esistono poi delle differenze: Schwi ad esempio è un Prufer - ossia una sottospecie di rango basso, utilizzata solo per analisi - che ha le caratteristiche degli Ex Machina ma soltanto in misura limitata potendo ad esempio riprodurre le tecniche nemiche ma solo fino al 10% della loro potenza. Il loro dio dovrebbe essere EinZieg che compare alla fine dando inaspettato aiuto a Riku.

Appaiono pure gli elfi sebbene in misura limitata. Nella vecchia città in rovina hanno lasciato una magia di protezione che si attiva tramite glifi della loro scrittura al fine di proteggere la loro arma principale chiamata Aka Si Anse, combinazione di potere spirituale e elfico; mastri dell'inganno e belli da vedere - come la punta orecchiuta Think Nirvalen -, il loro dio è Kainas.

Per apparire appaiono pure brevemente i Lupi Mannari che hanno occupato la costa ovest di Lucia. Giusto il tempo per far vedere quanto brutti sono e per farsi bellamente ingannare da Riku. 

Più spazio hanno invece i potentissimi Flugel - nella sostanza delle sorte di angeli, anche detti Fairy -; sarà una loro rappresentante - Sibril, poi compagna di avventura del protagonista dell'anime - a uccidere la povera Schwi dimostrando una potenza spaventosa il cui esercizio ha però l'effetto di ringiovanirla. La loro arma è l'Heaven Strike - che viene detto essere da sola più forte dell'arma elfica e di quella dei nani unite - e il loro, terribilmente potente, dio è Arthos

Si vedono soltanto e nulla più i Draghi mentre vengono solo nominati i Giganti e i Fantasmi che si alleano con i Nani contro l'unione di Draghi, Fairy e Elfi. 



La conclusione mostra come il sacrificio di Riku e Schwi non sia stato vano: il Dio Supremo - quel bocchia ridolino di Tet - riconosce che è ora di porre fine alla Grande Guerra e di cambiare il mondo che diventerà quello dominato dalle sfide ai giochi viste nell'anime. E in realtà è proprio lui a iniziare l'OAV raccontando la storia a Izuna, altra compagna di avventura di Sora e Shiro; ammetterà di essere stato sconfitto una sola volta - e dovrebbe proprio essere in occasione della storia da lui narrata - e poi se la darà. Facile pensare, anche date le somiglianze fisiche che i protagonisti dell'anime siano discendenti o reincarnazione di quelli di questo OAV con la sola eccezione di Sibril che è sempre lei e porta ancora i suoi oltre 6000 anni piuttosto bene. 


E hai concluso. Si consiglia caldamente la visione e per chi non voglia attendere l'arrivo in Italia o la sottotitolata da parte di qualche fansub di buona volontà, la direzione con sub eng è questa. Arrivederci a quando il mondo sarà cambiato.

In Sight: No Game No Life Zero, 6000 anni prima In Sight: No Game No Life Zero, 6000 anni prima Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

1 commento:

  1. Bell'articolo! Apprezzato molto anche il tocco di umorismo. Ci sono solo un paio di errori: il nome corretto è Jibril e l'unica sconfitta di Tet non è ad opera di Riku (con il quale ha un pareggio), ma di Sora e Shiro nel primo episodio dell'anime (prima che entrino nell'universo parallelo).

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