Animescoop: Hell Target, il precursore di Event Horizon



Ah, le belle produzioni per il mercato delle VHS degli anni '80. Ogni tanto si trovano delle autentiche perle tipo questa cosa qui: perle per il tempo in cui uscirono, ora siamo nel 2018. 

In sostanza tutte quelle produzioni avevano alcuni punti in comune che derivavano tutte dalla estrema velocità - non più di 50 minuti -. Così, in quel poco tempo, doveva essere contenuto tutto quanto potesse anche solo lontanamente piacere allo spettatore medio di allora: trama non troppo sofisticata e facile da seguire e pazienza se c'erano dei buchi di sceneggiatura grossi come quelli di Topolino nel gruviera; personaggi il più possibile stereotipati secondo determinate categorie che riscontravano il piacere delle masse - l'intelligente ma bruttino/a; il bello e la bella che servivano a poco ma dovevano far intendere che tra loro ce n'era e meglio se si riusciva anche a mettere dentro un triangolo amoroso; il vecchio saggio; l'eroe senza macchia, fiero e coraggioso al limite della stupidità; il fissato del sesso; la fascinosa dottoressa algida come poche etc. -; un qualche mistero e non importa se poi veniva chiarito solo nella decima parte; un po' di fantascienza, possibilmente, o qualche potere speciale iperumano e pure l'horror andava bene con un po' di splatter e gore senza capo nè coda, improvviso e totalmente non giustificato. 

Ecco, potete andare, Hell Target è questo. No, un attimo. 


La ragione per cui te lo sei sciroppato è molto semplice: qualcuno ti ha detto che, 10 anni prima che il buon W.S. Anderson pubblicasse Event Horizon nel 1997 - da noi "Punto di Non Ritorno" - in terra Japponica tal Keito Nakamura ci aveva già pensato: tanto ti bastava per cercare - e trovare - Hell Target. 

E le somiglianze certo ci sono. Però è lo sviluppo che cambia e non è dovuto al fatto che Anderson ha avuto a disposizione qualche minuto in più per il suo film.

L'idea di base della trama quella è: missione di soccorso per una nave che si è perduta. Peccato che già il motivo della stessa missione sia molto diverso: in Hell Target i protagonisti se ne vanno proprio, con tanto di viaggio ultraluce che qui è già una realtà, nel pianeta Inferno II - no, cioè: si chiama Inferno, che ci andate a fare? - mentre in Event Horizon è la stessa nave a riapparire - e non si sa dove sia andata - nei pressi di Plutone. Facciamo che si possono in entrambi i casi recuperare interessanti informazioni e stiamo a posto. 

In entrambe le opere si parla di viaggio ultraluce per poter raggiungere posti altrimenti inaccessibili. In Event Horizon il professorone effettua quella che è una spiegazione meravigliosa di come dovrebbe avvenire con un bel foglio di carta e una penna che l'attraversa e poi, nel corso del film, parla anche di creazione di buchi neri per poter piegare lo spazio tempo in maniera adatta alla bisogna. Non sarà Accademia della Crusca ma funziona molto bene e chiarisce poi il comportamento del professore stesso. Qui il viaggio oltre luce è un dato di fatto ormai comune e se lo spettatore non sa come possa avvenire problemi suoi, studiasse. 

Soprattutto, e questa fu la trovata interessante di Event Horizon, cosa sia trovato in quel viaggio ultra luce - che non viene mai effettuato se non alla fine ed è la chiosa del film stesso - non lo si vedrà mai se non con rapidi fotogrammi horror: il film è tutto una discussione continua, un'indagine di cui non si viene a capo mai. Contando che al tempo il giovane Anderson potrebbe non aver avuto granchè di finanziatori e quindi un budget non sufficiente a permettergli di costruire modelli di aberrazioni o che la CGI era quel che era, questo diventa un comodo espediente per evitare di gettarsi in un terreno complicato sia a livello autoriale che finanziario. Questo è il vero "punto di non ritorno" di quella produzione. 

Ma non lo è per Nakamura che i suoi eroi sul nuovo pianeta li fa andare e a quel punto i mostri ce li deve proprio mostrare chè altrimenti diventa un viaggio turistico e di horror non può avere nulla: ed ecco l'origine di una serie di problemi sapientemente evitati da Anderson. 



Primo fra tutti: del nemico non si capisce nulla. Perchè se Event Horizon può permettersi, visto quanto hai appena scritto, di rimanere sul vago e di far intendere la presenza di una qualche entità immateriale tornata con la Event Horizon e di cui non serve spiegare alcunchè se non che è capace di inserirsi nella mente delle persone e di far loro vedere cose che probabilmente non esistono, Hell Target la nemesi la dovrebbe caratterizzare bene. E, ovviamente, non lo fa. Non si capisce se si tratti di un nemico solo o di più nemici; quali siano i poteri - sembra materializzare paure delle persone potendo interferire con le onde cerebrali ma anche assumere forme di propria volontà - ; cosa sia in realtà - forse una sorta di virus o parassita senziente che poi viene mostrato nel suo attacco alla Terra come un fascio luminoso -. 

E se perlomeno l'accozzaglia delle forme che questa nemesi assume un minimo può essere interessante - zombie, valchirie, uomini delle nevi o simili, gufi etc. - e le collegate morti dei protagonisti non sono proprio malaccio, rimangono comunque altri particolari inspiegabili anche per le menti più fini. 

Come mai l'unica a riuscire a difendersi da quello che definisce "Dio Uccello" - una sorta di gufo di luce - è la ragazza e come mai la difesa passa attraverso un ciondolo che la nonna le aveva lasciato? L'idea potrebbe persino essere interessante ma ovviamente non viene sviluppata. 

L'unico personaggio di cui viene mostrato un flashback è la specie di russo che è attaccato mentre era bambino con i suoi genitori sulle nevi. Viene salvato e altrettanto i suoi. Primo piano sulla faccia del bambino e...che ci azzecca 'sta storia con quello che sta accadendo? Solo per mostrare che il suo nemico è una specie di uomo delle nevi perchè lui aveva vissuto quel fatto? Un po' inconcludente. 

Se lo scopo di questa nemesi era quello di individuare la Terra, come mai non l'ha fatto quando la prima nave approdata - quella che i nostri eroi soccorrono - ha lanciato l'SOS? 

L'unica cosa un minimo interessante potrebbe essere la seguente. L'unico superstite rimane ibernato in cella - vestendo un improponibile costume a rete che nemmeno i gruppi glam metal di metà anni '80 - per 5 anni dopo aver lanciato il segnale di SOS. E si sveglia - how convenient - proprio quando sta per arrivare la nave di soccorso. Ora, se la matematica e pure quella relativistica non è un'opinione, questo significa che Inferno II dista 5 anni luce - perchè il segnale è un raggio di luce -dalla Terra.


Per il resto i disegni e le animazioni sono ok per lo standard di quegli anni. Se qualcuno vuole effettuare il viaggio e fornire spiegazioni ecco le coordinate da impostare

Animescoop: Hell Target, il precursore di Event Horizon Animescoop: Hell Target, il precursore di Event Horizon Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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