In sight - Ousama Game, obbedienza necessaria e senza farsi domande



Uno degli anime che hai seguito nella stagione Fall 2017 - una delle migliori e più ricche da un po' di tempo a questa parte - è stato King's Game The Animation (王様ゲーム ジ・アニメーション Ōsama Gemu Ji Animēshon), adattato da una light novel e da un gioco per cellulari della oscura terra Japponica. La ragione per cui l'avevi scelto era piuttosto semplice: leggendo la breve descrizione e dando un'occhiata alla locandina ti eri convinto di poter assistere ad una nuova ed intrigante versione di Battle Royale, storia talmente malata ed originale che ti era decisamente piaciuta. 

E difatti proprio li che si va a finire: scontro - non volontario ma coartato - tra 32 studenti di una scuola superiore in cui il vincitore sarà solo l'ultimo sopravvissuto. Gore, splatter, pazzia, irrazionalità: tutte cose che ti piacciono in un anime; meglio ancora se hanno dietro di loro una solida costruzione e spiegazione che faccia quadrare i conti. Ecco, qui questo non c'è manco di striscio e allora finisce che devi scrivere le tue perplessità anzichè tessere le lodi di Ousama Game. 

Attenzione: il Re dichiara che tutti coloro che proseguiranno saranno spoilerati e che solo coloro che avranno visto la serie di 12 episodi potranno capire. La mancata osservanza di quest'ultima regola porterà alla punizione: visione della corazzata Potemkin nella versione in pratiche 13 bobine di fantozziana memoria. 


Allora. Le dinamiche del gioco non sono granchè difficili. Tutti i membri di una classe - e non proprio una a caso - ricevono dei messaggi al telefonino con delle istruzioni cui devono obbedire in un tempo predeterminato altrimenti affrontano una punizione che consiste nella morte in varie maniere - strangolamento, soffocamento, impiccagione, torsione impropria del busto, combustione spontanea e altre amenità simili - nessuna delle quali non dolorosa. 

La prima domanda che qualsiasi spettatore si porrebbe diventa "Ma chi è questo Re?" Ed è meglio passare a quella successiva, visto che su questa proprio l'anime non consente nemmeno di provarci. Che diventa: "Come funziona? Come fanno ad avvenire le punizioni?". E qui l'anime qualche straccio di spiegazione lo dà pure.

Il Gioco del Re sarebbe partito 30 anni prima nel ridente villaggio di Yonaki e vi sarebbe stato connesso in qualche maniera il padre di Natsuko e Chiemi; si dice pure che il virus - dapprima organico - da lì si sarebbe poi diffuso altrove sulla base del supporto informatico. E già come abbia fatto il virus a tramutarsi da organico a telematico comporta dei notevoli mal di testa; l'unica cosa che puoi ipotizzare è che si tratti evidentemente di un qualcosa di senziente e con una tecnologia molto più avanzata della nostra. Non però totalmente infallibile: sarà Ria - compagna di classe di Nobuaki nel precedente gioco e hacker di livello - a scoprire che esiste un bug nel programma per cui ad ogni morte viene rilasciata una lettera con un messaggio che dovrebbe aiutare i partecipanti. Ad ogni modo sia Natsuko che Kobuachi hanno già preso parte ad un gioco e sono stati i vincitori ossia gli unici sopravvissuti; peccato che in questa maniera sono diventati "portatori sani" di questo virus e hanno determinato la sua riproposizione nella successiva classe in cui si sono trasferiti. E saranno proprio loro assieme a Riona a decifrare alfine quel messaggio e a capire di essere i portatori di un virus che ha come scopo di continuare a replicarsi fino alla completa estinzione dell'umanità. 

Altro piccolo particolare è il "come" il gioco riesce ad effettuare le punizioni. L'unica indicazione fornita è che il primo del villaggio di Yonaki sarebbe consistito in una sorta di suggestione collettiva; non hai idee di come spiegare questa affermazione. 



E se le spiegazioni divengono complicate quanto al virus, non è che considerando tutto il contesto le cose migliorino. Essenzialmente quello che l'anime vuole comunicare è il contrasto tra due maniere differenti di affrontare la terribile situazione attraverso Natsuko e Nobuachi: uccidere gli altri e sopravvivere o agire insieme e cercare di salvare i compagni con predisposizione addirittura al sacrificio personale. E fin qui tutto bene: il ragazzo per larghi tratti prevale dando luogo a tutta una serie di circostanze di mancanza di contrasto tra i partecipanti e di sforzo più "psicologico" che "fisico"; esiste una solidarietà creata dalla necessità di difendersi assieme dal Re che porta, anche laddove i comandi stessi siano apertamente concepiti in maniera da creare lotta e competizione, a far prevalere la razionalità agli istinti primordiali e induce i soggetti quasi sempre a sacrificarsi per il gruppo. In questo la principale differenza con Battle Royale anche se non mancano momenti di isteria completa. Il problema però è a monte: come si spiega che questi ragazzi siano completamente avulsi dalla comunità al punto che nessuno, nè gli insegnanti nè i genitori, interviene dopo il verificarsi delle prime morti apparentemente inspiegabili guarda caso tutte nella stessa classe? Come si spiega che la polizia non venga interpellata o che nessuno di questi minorenni riceva mai una telefonata dai propri genitori preoccupati del fatto che il figlio manchi da giorni da casa? Non hai risposta. 

Persino il finale lascia parecchi dubbi. Riona decide di suicidarsi; se fosse perchè non può vivere senza Nobuachi, per quanto sia spiegazione mielosa e totalmente irrazionale, si potrebbe pure capire; se fosse per porre termine al Gioco del Re, beh, missione fallita come si vede nella chiusura dopo la ending che preannuncia persino una continuazione. Perchè quella che a tutti gli effetti avrebbe dovuto essere la più grossa rivelazione - ossia che il Re aveva trollato tutti facendo loro credere che uno solo sarebbe sopravvissuto quando invece l'unica maniera per stoppare il gioco è quello di uccidersi tutti - viene totalmente vanificata: quel dannato virus si è già diffuso a macchia d'olio e quello a cui assistiamo non è l'unico gioco del Re attualmente in corso. Quindi: o tutti quelli che vi stanno partecipando si ammazzano, oppure il suicidio di uno solo dei vincitori di un solo gioco non ha alcun effetti di rilievo. Povera Riona. 


In definitiva un anime a cui vuoi dare il beneficio del dubbio e credere che tutti i punti interrogativi lasciati possano essere affrontati nelle prossima stagione. Che però non sai se vedrai e speri che non ti arrivi un SMS del Re che ti costringa a farlo.

In sight - Ousama Game, obbedienza necessaria e senza farsi domande In sight - Ousama Game, obbedienza necessaria e senza farsi domande Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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