Re Post - Resident Evil 4: novità e cambiamento epocale in un genere



Ok, hai già ammesso placidamente che sei molto appassionato della serie videoludica di Resident Evil, capolavoro di casa Capcom responsabile della creazione di un genere - il Survival Horror - che farà fortuna per tutti gli anni a venire fino al tempo presente. Hai pure già detto che ti era piaciuta livelli bruschetta in una scala da panozzo a cena di pesce l'epocale manomissione del titolo avvenuta dalla terza incarnazione in poi, laddove da un Survival Horror si era passati ad una sorta di Action Game, molto più Larona Tomb Raider che Alone In The Dark - il vero capostipite del genere, totalmente oscurato però dal successore. 

Hai voluto dare una seconda possibilità: magari visto con gli occhi di un appassionato non più in fissa le cose potrebbero anche migliorare. Allora - visto che non disponi più nè di gioco nè di console per giocarci - hai seguito il gameplay nel canale di uno youtube tanto famoso quanto simpatico, al secolo CiccioGamer89
E devi ammettere che non ti è dispiaciuto. Dai: vediamo le ragioni per cui il cambiamento mastodontico che RE 4 ha portato nella saga non è poi cosi deleterio. 


Intanto una delle cose che ti aveva fatto amare RE: la forte componente RPG. 

L'inventario è leggermente cambiato, presentandosi come una sorta di Tetris, giacchè, prima di acquistare, devi essere sicuro che puoi in qualche maniera farci stare l'oggetto nello stesso. Basta pochi spazi in cui però potevi stivare tanto una medaglietta quanto un carro armato: qui le dimensioni contano parecchio. Se è vero che il numero di oggetti può dunque aumentare è anche vero che le amiche casse delle installazioni precedenti qui non vengono in aiuto, venendo sostituite da un mercante - che sarà sempre un passo avanti a noi, non importa se ci sono porte chiuse o luoghi apparentemente insormontabili, lui sarà sempre subito dopo - che certo non si offrirà di stivare per noi oggetti già comperati. Si ha in qualsiasi momento solo quello che si è capaci di portare appresso. Il mercante, peraltro, offre tutta una serie di nuove opzioni - oggetti, armi, potenziamenti di armi - che non vi erano nei primi tre capitoli: solo la magnum poteva essere potenziata trovandone i componenti. Qui invece tutte le armi sono potenziabili e secondo diverse statistiche dalla potenza di fuoco alla precisione, dalla velocità alla maneggiabilità. 


Ti piace fin qui? Sì, con gli occhi di adesso, sì. 

Ti piace pure che i soldi necessari per pagare profumatamente il mercante derivino sì dall'uccisione di nemici ma sopratutto dal ritrovamento di tesori che possono essere combinati assieme: trovare tesori diventa una sottomissione molto interessante che permette ancor più di acuire la fase di esplorazione che ogni buon RPG deve necessariamente avere; ci aggiunge pure un pizzico di scervellamento dato che molti degli stessi saranno ottenibili colpendo con la propria arma da fuoco su un bersaglio appeso. 


Sparare, si diceva: le armi sono decisamente ben progettate. Non solo e non tanto aumentano in numero rispetto alle installazioni precedenti quanto possono essere - come già visto - potenziate secondo vari parametri. Con un cecchino che fa sempre davvero comodo. Continua la scia delle armi tattiche - granate e bombe in questo caso - che trovavi già nel RE 1 remastered sotto forma di granate e coltelli. 

Discreta ma nulla più la documentazione che davvero non migliora di nulla - a parte la grafica - i precedenti capitoli. 

Esauriamo i motivi per cui questo gioco ti piace e poi andiamo alle note dolenti. 

La trama è buona, i personaggi sono buoni - Leon e Ada; Ashley insopportabile il giusto; i nemici ben caratterizzati e odiosi quanto basta a cominciare da Salazar e proseguire con Wesker. Migliorate decisamente le battaglie con i boss - e qui i passi da gigante della grafica 3D e la tecnologia a disposizione danno il loro meglio - che sono tutt'altro che facili. Carina la presenza di alcuni minigames - es.: tiro al bersaglio - e piace pure la nuova organizzazione dei curativi - con la combinazione di tre diversi tipi di erbe.




Adesso i punti dolenti. 

Beh, dei filmati in quicktime si poteva anche fare a meno pur se sono elettrizzanti e tengono in tensione il giocatore. 

La struttura a capitoli separati piace e non: meglio sarebbe stato davvero creare un open world cui poter continuamente accedere nel corso del gioco, cosa non resa possibile dal fatto che, una volta superato un capitolo, indietro non si torna. 

La mappa: ben fatta ma troppo, davvero troppo semplice. Individua tutti i posti in cui non si è stati; avverte della presenza di tesori in varie stanze; indica quali porte sono state aperte e quali invece no e per che ragione. Questo inevitabilmente toglie al giocatore il bisogno di scervellarsi. E, soprattutto, non è necessario se non in pochi casi reperirla perchè viene assegnata al semplice raggiungimento della locazione e basta accedervi dal menù. 

I salvataggi infiniti: nessun bisogno di trovare i classici nastri di inchiostro. Basta trovare la macchina da scrivere e nemmeno sempre: talvolta, al superamento di una certa zona o di un certo avvenimento, procede il gioco in automatico. 

Tutte queste modifiche, secondo te, sono ascrittibili ad una diffusa tendenza del post 2005 di rendere i giochi più semplici in maniera da renderli accessibili e appetibili a tutti, dal gamer incallito ed esperto al semplice giocatore sporadico ed occasionale che per non aver nulla di meglio da fare passa una serata tra amici giocando un paio di ore. Una tendenza di cui si è fatta decisamente portavoce una console di casa Nintendo dal nome molto orientale. 

Infine gli enigmi. Troppo pochi e troppo facili. Ecco il motivo principe per cui il gioco è diventato un action dove conta maggiormente trovare una via di fuga in mezzo alla ressa dei nemici o una via per ucciderli tutti da posizione privilegiata; non più un survival dove la parte del leone la faceva una sapiente economizzazione delle scarse risorse a disposizione. 


E' tutto; prima che Las Plagas si presenti sui tasti della tua fida tastiera Microsoft te ne vai dalla ridente località spagnola infestata. Buenas Tardes.


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