Wonderful Days: una piacevole escursione nel panorama coreano



Forse non tutti, tranne gli appassionatissimi, sanno che non di solo Jappone vive il cultore degli anime e manga. Accanto alla tradizione dell'estremissimo oriente esiste infatti anche una scuola coreana - i manga diventano "Manwha" - che data dai tempi in cui si proponevano improponibili cloni di Mazinga che tirano di arti marziali e, ultimamente, anche la Cina si sta affacciando alla ribalta come visto ad esempio con questo buon anime qui

Tu lo sapevi da un po' - del resto non è mistero per nessuno che questa robettina qui sia stata trasporta per le sale proprio da un coreano - ma, dato che il tempo è un bene sempre prezioso e scarso quanto l'acqua nel deserto del Gobi, non te ne sei mai curato. Poi però ti passa sotto mano e sullo schermo del computer "Wonderful Days" - anche noto come "Sky Blue" e se non ha senso in inglese poco importa, ti pare che in Korea ci fanno caso - lungometraggio coreano del 2003 e devi dire che ti piace e pure parecchio. 



La prima cosa che ti impressiona è decisamente la grafica e prima che i puristi storcano il naso è bene pensare che siamo nel 2003: tanto per dirne una, un colosso come CAPCOM, proponeva più o meno nello stesso periodo questo filmato per il suo Resident Evil. Impossibile non notare le differenze in particolare con la CGI; se a Racoon City si andava di poligoni, in Korea si procedeva con definizione molto più avanzata e animazioni - specialmente nei movimenti dei mezzi, pur essi in CGI - che ancora oggi farebbero la loro coreana figura. Il che non sorprende nemmeno dato che a quanto pare alla produzione partecipò comunque la Sony - che fece costruire modellini in 3D con spese connesse - e che il film fu utilizzato come sorta di test per lo sviluppo di due telecamere di cui poi si sarebbe avvalsa anche la Lucas Film per Star Wars. 

Devi poi aggiungere che, pur non essendo da Nobel, anche la trama convince. Essenzialmente ci si trova nel futuro con una divisione sociale in due classi: gli Ecoban - mai nome migliore - che traggono vantaggio dall'inquinamento globale attraverso un sistema chiamato DELOS System per creare energia e mantenersi in condizione agiata nella parte alta della città; i poveri Marrian che lavorano come schiavi - o poco ci manca - e vivono nei bassifondi. Con una cosa in comune: mai vista la luce del Sole, totalmente oscurato dall'inquinamento. Situazione che sta bene agli Ecoban; un po' meno ai Marrian che prevedono infatti una rivolta. Siccome così sarebbe troppo piatta, uno dei pilastri della rivoluzione è Shua, ex Ecoban allontanato dal rivale in amore per il cuore della bella Jay quando ancora era piccolino. Ma al destino non si comanda e le loro strade finiscono per reincrociarsi. Finisce - sì, allarme spoiler - che i Marrian raggiungono il loro obiettivo e finalmente il sole riappare; e pure con un piccolo tocco di sorpresa visto che dall'alto si scopre che il luogo ove si svolgono i fatti è la leggendaria Gibilterra, da sempre meta agognata di Shua in quanto, secondo racconti, unica parte del mondo a non essere avviluppata nella nube inquinante. Ovviamente, come ogni buon drama che si rispetti, qualcuno ci deve lasciare la penne: in questo di tratta di Cade, rivale in amore di Shua e responsabile trattato un po' come un tappetino della sicurezza per gli Ecoban; si sacrificherà per consentire la riuscita del piano dei nostri eroi e la felicità dell'amata Jay il cui cuore mai avrebbe potuto avere. 



La durata del film è forse uno dei - pochi - punti dolenti: 2 ore pienotte sono un po' troppe anche se utili al fine di caratterizzare meglio il contesto sociale e i personaggi principali; tuttavia alcune parti e alcuni dialoghi avrebbero potuto tranquillamente essere omessi senza per questo nulla togliere alla trama. 

Interessante pure il fatto che alcune scene ti abbiano riportato alla mente altri anime o film. L'entrata in scena per la prima volta di Jay a bordo di una motocicletta che sembra molto simile agli Spinner di Blade Runner; l'abbigliamento e il vagare solitario dopo la cacciata da Ecoban di Shua, oltre alle somiglianze dei tratti facciali, davvero fanno molto Hokuto No Ken così come lo fa la Resistenza dei Marrian, fatta di energumeni e punkettoni stile crestoni post-apocalittici.
 

Non è che hai molto altro da dire e inviti alla visione con sottotitoli in italiano, gentile cortesia del sempre ottimo BB Fan Club. 

Wonderful Days: una piacevole escursione nel panorama coreano Wonderful Days: una piacevole escursione nel panorama coreano Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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