Soten No Ken Regenesis: ben 12 anni dopo il sequel anime


Cosa sia Soten No Ken – anche noto in Italia come “Ken Il guerriero: Le Origini del Mito” – dovrebbe ormai essere piuttosto noto ai lettori di questo bloggetino: hai infatti avuto modo di far tre post - comodamente visualizzabili tutti qui – in cui analizzavi quelli che a tuo parere erano i punti più rilevanti del manga. Manga che aveva avuto una prima trasposizione in 26 episodi non conclusiva nel 2006; solo 12 anni dopo finalmente sarebbe arrivata una seconda stagione composta di 12 episodi

E qui qualche parola la vuoi la vuoi spendere anche se, e lo dici subito, nel suo complesso, l’anime non ti ha proprio particolarmente impressionato. Procedi subito dopo i cento pugni di Hokuto. 


La prima cosa che balza agli occhi è il fatto che l’anime è interamente organizzato in CGI: fondali, personaggi, animazioni, proprio tutto. Il che non sarebbe per forza male se non fosse che il secondo punto che colpisce è la scarsa qualità di detta CGI: non discuti dei colori o delle animazioni, tutto sommato accettabili sia pure non particolarmente affascinanti, quanto piuttosto dello stesso chara design e delle sue abbastanza evidenti sproporzioni del corpo umano. Perché se è vero che i cattivi mafiosi del Fiore Rosso di Soten sono appositamente pensati in maniera grottesca e pertanto proprio per questo, molto più che per la loro caratterizzazione, colpiscono e se lo è pure che le figure femminili appaiono molto più aggraziate – ma è anche vero che le loro colleghe del manga originario vivono in una situazione post apocalittica in cui della graziosità non è che se ne possa fare molto – femminili e provocanti, vedere spalle e pettorali dei forzuti marzialisti essere larghi e pompati come nemmeno il peggior palestrato steroidato non è che fa buona impressione. Tuttavia, le animazioni dei combattimenti sono davvero molto ben studiate, facendo anche leva su inquadrature ben pensate ed effetti piacevoli. 



In secondo luogo anche il comparto sonoro che era stato uno dei punti forti della serie originaria consegnando alla mente degli appassionati cose come “Heart of Madness” oppure “Yu Wa Shock”, qui non incide come potrebbe. Fai giusto salva la sigla iniziale Souten no Hate ni (蒼天の果てに) di tal AK-69 che immette piuttosto bene nell’atmosfera generale grazie al ritmo anche rappato molto intrigante; per il resto, con uno strano tentativo di costruire delle musiche a tema e giù di minuetti e musica classica, l’impressione generale è che si sia andati, anche se magari un po’ meno, a risparmio pure in questo comparto.

La trama segue piuttosto fedelmente quella del manga per quello che ti puoi ricordare e devi dire però che la visione animata ha sempre un suo non so che e facilita anche la possibilità di seguire le vicende; non che si parli di cose alla Twin Peaks ma sicuramente hai apprezzato. 

Null’altro da dichiarare e se per caso avete un problema con la Divina Scuola di Hokuto…beh rivolgetevi a lui



E auguri.

Soten No Ken Regenesis: ben 12 anni dopo il sequel anime Soten No Ken Regenesis: ben 12 anni dopo il sequel anime Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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