Marianne: attenzione a ciò di cui si scrive




Marianne è una serie horror per la TV francese del 2019 composta di 8 episodi della durata di 45 minuti ciascuno. Narra la vicenda di una giovane scrittrice, Emma, divenuta famosa per i suoi libri su Marianne, entità non proprio benevola e con la fastidiosa abitudine di realizzare quanto inchiostrato sulle pagine; Emma, al fine di combatterla, torna nella sua cittadina natale – Elden – ove coinvolge nella sue vicissitudini i conoscenti della sua adolescenza. 

Detto così non sembra nulla di speciale od originale. Ed infatti magari non lo è ma 5 motivi 5 per buttare giù due righe – con la speranza che non si concretizzino nella realtà – ci sono eccome. 


1- La Trama 

Semplice e per nulla complicata, viene svolta in 8 episodi con un buon ritmo. Si lascia guardare bene questa serie che vedrà Emma, scrittrice ormai affermata, tornare presso la città Natale ove nel frattempo un’amica di famiglia, la Sig. Daugeron, ha cominciato a mostrate delle strane tendenze vagamente torturanti nei confronti delle persone con cui viene a contatto mentre i genitori anziani si sono dati al sesso libero completamente nudi senza alcun pudore. Nulla che non accada anche nella tua città, insomma; soltanto che la vecchia affermerebbe pure di essere tal Marianne fino a quando non viene ridotta a più miti consigli. Emma darà la caccia, assieme agli amici d’infanzia, allo spirito Marianne non senza provocare una serie di incomprensioni e tragedie mentre il suo passato riafforerà. Ed anche quando sembrerà aver debellato la diabolica presenza in realtà…colpo di scena finale. 



2 – Marianne: la storia 

Uno degli episodi porta la storia di Marianne Basselin, per gentile cortesia del poliziotto Samuel che alfine riesce a rubare al prete Roman Xavier il “Libro Molitorio”, ossia la registrazione degli atti del processo alle ritenute streghe del ‘700 di Elden. Marianne nacque nel 1587 e non fece passare molto tempo perchè qualcosa già non tornasse: aveva infatti solo 7 anni quando la sua casa prese fuoco e morirono i suoi genitori mentre si salvarono solo lei ed il suo gatto. 2 anni dopo fu affidata alle Sorelle del Sacro Cuore ma scoppiò allegramente la peste che uccise tutti gli abitanti della zona con eccezione di nuovo di lei e del suo gatto. Pausa di 10 anni ed a 17 d'età si sposò con tal Paul Marot: per festeggiare l'evento ebbe un figlio che morì però bruciato in culla. Si rifece con altri due figli: si recò con loro per una passeggiata nel Bosco del Corno e solo lei tornò. Siccome ancora era troppo poco, dopo qualche anno sgozzò il marito, giurò fedeltà e sposò Beleth – un re demone forte e terribile, conosciuto anche come il Sovrano dei Gatti delle Tenebre -. Il 17/02/1617 fu alfine catturata, marchiata con croce, sepolta 5 piedi sotto terra e bruciata: minacciò di tornare in quanto lei “non se ne va mai a mani vuote”. 

E lo farà. Ritornerà infatti come spirito capace di lurare a sé una giovane Emma tramite un buco nel terreno che arriva fino a superficie sotto il quale è posta la sua tomba: sfortuna per la protagonista, tael buco si trova proprio nel suo giardino. Da quel momento tempesterà Emma con placidi incubi e la utilizzerà amenamente come strumento per scrivere di lei in maniera da essere sognata da milioni di lettori in tutto il mondo ed in questa maniera acquisire forza e consistenza; siccome Emma ad un certo punto non vorrà più farlo, diventerà molto più minacciosa non solo in parole ma soprattutto in opere e senza omissioni. Così, dopo aver realizzato quando scritto da Emma in più occasioni – ad esempio in Corea aver fatto sì che un adolescente uccida i suoi genitori con un coltello; in Russia aver fatto sì che un amichevole orso pappi un'intera comunità di minatori –, prenderà possesso o lurerà vari suoi amici che finiranno ovviamente male. 



Lo scrivere di lei diventa presupposto perchè Marianne sia conosciuta, sognata e soprattutto temuta: per suo tramite essa agisce. realizzandone il contenuto.  Apparentemente il docile spirito diabolico è anche in grado di possedere più cose, animate e non, contemporaneamente; utilizza frequentemente illusioni – ma gli effetti possono essere reali -; dichiara di essere solo una sorta di strumento in quanto “forze bel più consistenti stanno attendendo “presso le acque scure” – si tratterebbe di demoni, tra cui il suo amato Beleth -; soffre le reliquie cristiane – viene detto apertamente che essa offende Dio col suo operato - venendo bruciata al contatto con croci e sanguinando copiosamente qualora inondata di acqua santa. Il posseduto non ha altra possibilità che obbedire; tuttavia mantiene una coscienza e si rende conto degli atti cui è costretto; addirittura viene detto che, talvolta, ha la possibilità di vedere se stesso dal di fuori tramite gli occhi di qualcun altro. 

Un tipino a modo, insomma. 

3 – Horror 

La serie presenta tutti canoni dell’horror tradizionale e ne utilizza sapientemente tutti i dettami

La prima cosa a colpire è sicuramente la crudezza di certe scene che non lesinano mostrare sangue, uccisioni o nudità integrali inquietanti.  Raccapricciante è l'immagine dei sacchettini di pelle umana e ancor più i corpi da cui sono asportati i rettangoli utilizzati per confezionarli, una sorta di segno distintivo di Marianne come i cumuli di sassi o gli stick man legnosi per la Strega di Blair; sconvolgente è la scena dell’impiccagione dell’amica di infanzia Caroline che si lascia cadere dal piano superiore dei grandi magazzini in cui Emma stava autografando i suoi libri; dolorosa in senso insapettatamente fisico è quella della nascita di un mostro dall’utero della moglie dell’ex fidanzatino di Emma, sia pure alla fine solo sognata;  inquietante è la comparsa di una bambina con occhi lucenti da luoghi oscuri; tradizionale è il suicidio con pistolettata in testa da parte del poliziotto Samuel; congelante la parte di una bambina che rimane congelata dentro ad un freezer in cui si era sapientemente nascosta per giocare a nascondino con la protagonista. E questi sono solo alcuni esempi. 

La fotografia e la regia contribuiscono poi moltissimo all’atmosfera generale di inquietudine e fastidio costante. La scelta della paletta cromatica con frequenti tonalità fredde o poco vivide; le inquadrature con angolature turbanti; la presenza di qualche screamer improvviso; le stesse ambientazioni; tutto è dannatamente ben fatto e fortemente suggestivo. 

A quanto detto va aggiunto il sonoro sempre puntuale e ben studiato: frequenti silenzi vengono infatti spezzati da improvvisi rumori ansiogeni – sospiri, passi martellanti, scricchiolii incerti, battiti accellerati – oppure da sottofondi inquietanti appena accennati in cui si incastrano alla perfezione suoni spiacevoli ripetuti con forte accento sulle dinamiche dei volumi. Si aggiunga che la provenienza dei rumori ambientali è spesso fuori campo visivo, andando ad accentuare il senso di incertezza e di essere sottoposti a qualcosa di non razionabilizzabile ma incombente che già il comparto visivo riesce a portare; infine, la stessa voce sinistramente filtrata e multitono della strega acuisce la sensazione di fastidiosa irrealtà sovrannaturale che non lascia mai lo spettatore. 

L’horror è davvero ben fatto. Detto in due parole: può stregare. 



4- L’ambientazione 

L'hai accennato nel punto precedente ma vuoi ripetere che la scelta degli ambienti appare quantomai azzeccata e, assieme alle scelte tecniche, rappresenta un punto di forza della serie. 

Elden è una piccola località marittima ma non viene certo dipinta come luogo di villeggiatura per bagnanti. I panorami sui paesaggi bucolici gelano lo spettatore con le loro atmosfere fredde e spoglie; la chiesa di mattoni in mezzo al nulla viene sempre inquadrata poco illuminata da sobrie candele ed è persino il luogo ove si trova un libro con scrittura maledetta e proibita; alcune case sono in disfacimento e presentano scritte e strani simboli col sangue sui muri; un faro spezza l’oscurità della notte presso un’isola ove, per qualche ragione mai spiegata, si trova anche la vecchia scuola in disuso dei protagonisti. 

Si tratta di ambienti tutti molto suggestivi e, in una serie in cui la suggestione la fa da padrona ed è il principale potere della parte malvagia, si tratta decisamente di un bel tocco. 



5 – Possibili riferimenti 

Come già detto, la serie non inventa praticamente nulla ma attinge a piene mani da modelli tipici del genere. Non sarà infrequente che vengano alla mente, alla vista di determinate scene, altre produzioni. 

Così il cane del pastore che diventa recettacolo di Marianne ad un certo punto assomiglia molto ai cani-zombie di Resident Evil; la piccola Lucille che compare da sotto ad un letto in forma di allucinazione non può, anche per le sue strette sembianze fisiche, non richiamare The Ring; il fatto che una delle maniere per contrastare la strega sia quello di conoscerne il vero nome porta alla mente – assieme a molti altri particolari ed alla trama in generale – The Blair Witch Project  ; infine la stessa idea di alcuni amici che si ritrovano dopo 15 anni circa per combattere un’entità maligna che si ripresenta dopo essere stata – almeno nella loro città – silente non può non fare venire alla mente IT di Stephen King. Vi possono essere migliaia di altri riferimenti che tu non hai colto; lungi dall’essere squalificanti, vista la loro perfetta combinazione, rappresentano un piacevole plus della serie. 


In definitiva una serie horror con tutti i crismi del genere che vale decisamente la pena di visionare; per chi volesse farsi una gitarella ad Elden, prendere questa direzione evitando di ascoltare qualora arrivassero voci da buche nel terreno lungo il percorso.

Marianne: attenzione a ciò di cui si scrive Marianne: attenzione a ciò di cui si scrive Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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