The Machine: miltari, esperimenti e una coscienza



Hai appena terminato la visione di "The Machine", film del 2013 di 1 ora e mezza per l'allegra produzione di Caradog W. James, costato in totale la bellezza di 1 milione di sterline anglosassoni

Stavolta trovare 5 motivi 5 per stimolare la visione non è così complicato: lo dici subito, a scanso di equivoci, che il film merita davvero. Almeno se non siete delle intelligenze artificiali senza una coscienza. 

E allora via: lasci che la macchina faccia la sua parte. 


1 - La trama

Sempliciotta ma del resto non è forse questo il punto forte di questa produzione. 

Futuro, guerra tra Cina e resto del mondo, esperimenti amerriccanni per creare il soldato perfetto, quello senza coscienza che esegua placidamente i comandi, anche i più scabrosi. Solo che alla fine la macchina da guerra definitiva, con tutte le qualità combattive del caso, viene creata senza sapere bene come e sviluppa anche la fastidiosa tendenza ad aver una propria coscienza. 

In breve: Eva, macchina creata a somiglianza di una ricercatrice avvenente e intelligente che ci rimette le penne piuttosto presto, scatena il finimondo distruggendo il centro di ricerca e uccidendone pressochè tutto il personale per poi scappare con il suo creatore e vissero tutti...forse felici. 

2 - Il contesto politico e sociale

Il film dovrebbe essere una sorta di thriller fantascientifico ma rinuncia piuttosto sapientemente - visto il budget limitato che non consente effetti speciali così mirabolanti - a scene di azione ed esplosioni spettacolari, puntando piuttosto su una solida costruzione del contesto attraverso dialoghi e descrizioni visive di tutto rispetto. 

A livello mondiale una radio ci informa costantemente che ormai è guerra aperta tra la Cina, la CIA e il Regno Unito: Taiwan è sotto assedio e la Cina la considera parte del suo territorio; il Regno Unito è in forte recessione economica; gli occhi a mandorla non le hanno mandate a dire attaccando direttamente con un bel cacciatorpediniere le coste degli USA; l'intera sicurezza della comunità internazionale è in forse. 

Così, tra un balocco e l'altro, negli USA finisce che il Centro Ricerca sull'Intelligenza Artificiale si veste della missione di trovare delle protesi per i mutilati di guerra: almeno pubblicamente, in quanto invece lo scopo è creare il soldato definitivo che distrugga gli odiosi gialli. Vincent McCarthy, luminare del campo, finge di stare al gioco ma volge la sua ricerca al tentativo di guarire la figlioletta apatica Marie; conosce Eva, scienziata che dimostra di aver raggiunto notevoli progressi nel campo dell'intelligenza artificiale. Solo che ai capoccia non sta bene e quindi Eva fa una brutta fine; viene riproposta in versione cyborg e qui partono tutte le vere complicazioni. A questo punto la trama mostra il suo meglio: descrizione e attenzione alle dinamiche relazionali e "sociali" all'interno della base e al contempo allo sviluppo continuo di Eva-cyborg. 

Gli altri soggetti di esperimento mostrano una deriva analoga a quella della protagonista anche se molto più rallentata. In particolare sviluppano un loro linguaggio dal suono robotico - nella realtà si tratta del Farsi, linguaggio dell'Iran -, inaccessibile agli umani che credono trattarsi di una accozzaglia di suoni senza significato alcuno 


3 - Ispirazioni

Forse non sono tali per l'autore ma ne hai viste di notevoli; o meglio, ti sono venute in mente altre pellicole.

Così l'atmosfera generale, tanto ben costruita, recita di una sorta di steampunk involontario con le sue ambientazioni cupe e con la sua mistura di ipertecnologico ma familiare al tempo stesso tanto da ricordarti Blade Runner; impossibile poi per il tema non ricordare anche Ex Machina, celebrata pellicola del 2014, in cui il tema della possibilità per una macchina di sviluppare ciò che viene definita coscienza e di essere quindi una forma di vita vera e propria viene trattato sia pure in contesto largamente diverso. 

4 - La tecnologia dell'Intelligenza artificiale

Il film tratta di questo, dunque non sorprende che vi siano delle descrizione accurate - ma mai pesanti - dei risultati della ricerca. 

Lo scopo pubblicamente dichiarato, come già detto, dovrebbe essere quello di fornire delle protesi funzionali per i mutilati di guerra, la maggior parte dei quali presentano anche danni cerebrali quasi irreversibili e sono tenuti in particolare in una sezione denominata Area 6. Si vedono così scapole, sterni, clavicole, costole fatte di nanofibre di silicone e braccia di seta di radion - qualsiasi cosa questo sia - che permette di mutare anche il colore della pelle in maniera da adattarsi alle varie razze. Oltre a questo si lavora, in segreto, alla formazione di un cervello artificiale che possa controllare tutte queste protesi in maniera da arrivare all'androide totale; qui si innesta la ricerca di Vincent che si svolge testando intelligenze artificiali costruite con diversi criteri. Vince alla fine la teoria di Eva che struttura la sua I.A. sull'autoapprendimento attraverso il dialogo; la sua creatura supera brillantemente il test di Turing - una sorta di gioco in cui una macchina deve riuscire a determinare chi sia uomo e chi donna davanti a due soggetti - e a quel punto ella accede al computer quantico che dovrebbe premiare la sua intuizione. La tecnologia è talmente avanzata che permette persino di fare un back up di una persona e poi impiantarlo in un automa: cosa che avviene esattamente con Eva che, uccisa, viene ricreata in versione androide dimostrandosi viva e quindi una possibile minaccia per lo stesso essere umano secondo i capoccia - stile Matrix, pericolo che le macchine prendano il sopravvento -. In particolare assume le fobie dell'originale - ragni e clown - , afferma di non essere nè Eva nè un semplice back up, immagazzina e rielabora autonomamente informazioni, finge come un essere umano dimostrando di saper portare avanti strategie complesse, dichiara persino di essere innamorata di Vincent; accanto a questo mostra una superforza, è intangibile persino ai proiettili ed il suo corpo si illumina come se passato attraverso raggi X. 

La macchina perfetta, il futuro secondo lo stesso Vincent che con lei scappa portandosi appresso il back up della figlia Marie con cui interagisce in una sorta di I-PAD. Il film si conclude con una nota dolce-amara, quando la figlioletta digitale afferma di voler fare un gioco con Eva anzichè con il padre che quindi, come ogni comune essere umano, ritiene poco stimolante ed intelligente. L'inferiorità umana viene dunque percepita dal protagonista. 


5 - Il thriller

Lo hai già detto ma Repetita Juvant: la fase di azione concitata si riassume in 10 minuti verso la fine della pellicola in cui Vincent ed Eva combattono - l'androide è portata sullo schermo da Caity Lotz, una che di arti marziali tira per davvero, al punto da aver girato tutte le scene potenzialmente pericolose in prima persona senza esigere alcuna controfigura - , distruggono il centro di ricerca e alfine scappano inscenando una fuga delle più classiche. 

Parte apprezzabile soprattutto perchè limitata e perchè non usa smodatamente e stupidamente effetti speciali che il budget non permette. 


In definitiva una buona pellicola e decisamente una piacevole sorpresa. Per tutti coloro che vogliano avvicinarsi alla ricerca per l'I.A., la base di ricerca si trova qui.
The Machine: miltari, esperimenti e una coscienza The Machine: miltari, esperimenti e una coscienza Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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