The Strangers: quando l'horror è tutto nelle sensazioni



Ti hanno consigliato The Strangers, un film del 2008 scritto e diretto da Bryan Bertino, con protagonisti Liv Tyler e Scott Speedman. 

Siccome di horror non è che non ne guardi - basta vedere la sezione apposita nel secondo blog che da qualche eone non porti più avanti -, l'occasione era ghiotta quanto una girella motta con cui soffocare un vegano. E allora ti ci sei buttato e... 

...dopo la pausa. 


1 - La trama 

Inconsistente ma volutamente tale e piena zeppa di domande lasciate senza risposta perchè alla fine non è quello il fine del film. 

Ad ogni modo, due fidanzatini, James e Christen, si ritirano nella casa, piuttosto isolata in campagna, di lui, dopo che la serata non è che fosse andata benissimo - ci torni poi -. Niente, come in ogni casa americana di campagna, arrivano dei malintenzionati che non solo li spaventano ma li vogliono torturare proprio. Finisce che ci riescono. 

E con la trama è tutto. 

2 - Buchi di sceneggiatura e domande senza risposta 

Stavolta prometti che il capitolino sarà un po' più lungo del precedente grazie alla gioiosa pellicola che da meno risposte di quelle di uno che non abbia capito le domande. 

Innanzitutto i due fidanzatini accennano la fatto che non è andata come James voleva: cosa? come? dove? quando? Non si sa. 

Ad ogni modo si ritirano presso la casa di campagna di lui; per qualche motivo inspiegabile lei resterà lì e James invece telefona a un suo amico - tal Mike - che appena sveglio lo venga a prendere per andarsene. Oh, è la sua casa, ripeti; chè poi non si dica che sei più criptico del film di cui stai scrivendo. 

Dal nulla appaiono 'sti tizi con in animo massacrare i protagonisti. Perchè? Dai che qui la risposta la dà la giovane donna - che continua a cercare una certa Tamara e chissà chi è - : "perchè eravate in casa". Non fa un piega. Tra l'altro: prima di chiedere perchè, qualunque essere umano senziente, di fronte a degli assalitori, chiederebbe "Chi siete?": James e Christen no, costringendoli così a smascherarsi da soli. Peraltro non che questo chiarisca nulla allo spettatore visto che non vengono mai inquadrati in faccia; in più la mattina se ne vanno belli tranzolli dicendo pure che "la prossima volta sarà più facile" e quindi bravi i protagonisti che hanno posto un minimo di resistenza. 



Dovresti poi accennare alle decine di scelte innaturali ed ai limiti della stupidità congenita dei due protagonisti di fronte all'assalto ma ne citi giusto un paio chè non vuoi fare notte: James, genio assoluto, lascia da sola la fidanzata quando sa bene che vi sono dei malintenzionati in casa per andare a recuperare un auto in una sorta di ricovero attrezzi: portare anche lei no? No, perchè glielo dice proprio che in casa sarà al sicuro, forse dimenticando che i tizi in casa ci sono entrati già al punto da aver loro persino rubato un cellulare. Seconda perla: alla fine della pellicola gli assalitori incontrano due bambini religiosi con bici di ordinanza e chiedono loro pure una specie di volantino che predica di fare il bene dicendo che loro "ogni tanto" son peccatori. Ok, fa già ridere così; soltanto che poi i due marmocchi arrivano alla casa e vedono copiose macchie di sangue dovunque: chiameranno la polizia o qualche adulto? Ma no, procedono, giusto per vedere due corpi straziati e via di screamer finale. 

Altre domande? Se le avete chiedete al regista che tu hai da cucirti la tua maschera con una palla da baseball. 

3 -L'horror 

Fino ad ora il film sembra una chiavica. Ed invece la componente horror, seppur tutto fuorchè originale, è dannatamente ben fatta. Si struttura su due direzioni diverse che si incastrano perfettamente: l'horror visivo e di azione e quello puramente sensoriale. 

Dal primo punto di vista le immagini a tratti molto forti con frequenti scene sanguinolente e un altrettanto ottima dinamica di tentativi ripetuti di fuga in ambienti scarsamente illuminati ed angusti, dove il minimo rumore può diventare condanna definitiva e dove pochi sono gli oggetti che potrebbero aiutare - ti riferisci per esempio alla radio trovata nel fienile - sono fatte davvero molto bene. Abusati clichè come screamer visivi, visioni solo parziali da porte socchiuse o finestre verso l'esterno buio, il taglio delle possibilità di comunicazione con l'esterno, la distruzione dei mezzi che potrebbero consentire la fuga ed anche le stesse maschere degli assalitori - quella dell'uomo ricorda vagamente The Boogieman; quelle delle donne sono un misto tra dei Pierrot inespressivi e i Drughi di Arancia Meccanica -, camini che iniziano a fare fumo, sono benissimo riprodotti. 

Dall'altro, tutto quello che accade fuori dal campo visivo dei protagonisti - e quindi dello spettatore visto che le visuali in prima persona sono molto spesso utilizzate - fa davvero paura nel senso più angosciante e teso del termine. Giradischi che si mettono a suonare una canzone al contrario d'improvviso e senza apparente motivo; rumori di cose spaccate che provengono da non si sa quale punto della casa; spari fuori inquadratura; parole rosse sangue - come "killer" - che compaiono in un secondo sulle superfici della casa - e rumore di bussare alla porta, sono particolari usati in maniera comunque sapiente. 

Una citazione la devi poi fare al comparto sonoro in generale che crea inquietudine sia coi suoni ambientali - ottime le dinamiche - sia con la scelta delle canzoni che, per contrasto, accentuano l'irrealtà incapibile delle situazioni - perchè dai, una musica country da birra e salsicce non è proprio quella che ti puoi aspettare in un film del genere -. 

Infine, a testimoniare come i protagonisti siano completamente assuefatti dal terrore, anche la scena dell'uccisione di Mike da parte di James che lo intravede arrivare da uno stipite ma prima spara e poi accerta, è un bel tocco. 



4 - Fatti veri 

Il film si apre con alcune scritte a fare da preambolo che dicono che la storia narrata è tratta da un fatto vero, dopo aver anche sottolineato come, secondo i rapporti dell'FBI, in America accadono almeno 4 milioni di crimini all'anno. Da quel che hai in letto in giro per l'Internetto sembra che l'autore si sia ispirato ad un fatto a lui accaduto quando era bambino in cui si scoprì poi che varie case del vicinato erano state scassinate. Ovviamente la sua famiglia non aprì o forse non avresti avuto questo film ora. 

Sebbene non sia mai stato detto, in molti pensano che il film, oltre ad essere una sorta di remake del francese "Them" del 2007, sia anche ispirato agli omicidi di Keddie, realmente avvenuti nel 1981 in California. 

5 - Il finale (dopo i crediti) 

Di questo film esistono 2 versioni di cui una "uncut" che dura due minuti in più e che dovrebbe essere quella a cui hai avuto accesso. Dopo i crediti finali si vedono infatti altre scene ed in particolare nel finale si vede Christen strisciare verso un cellulare che suona ma non riuscire ad afferrarlo prima che la chiamata termini. Poi una figura con in mano la maschera da baseball le si avvicina, non le fa nulla e se ne va sullo sfondo. Spiegazioni? Chiedere di nuovo al regista. 


In definitiva un film horror che tale è e per questo ne consiglieresti pure la visione qui.  Non se si è in una casa isolata in campagna, però.

The Strangers: quando l'horror è tutto nelle sensazioni The Strangers: quando l'horror è tutto nelle sensazioni Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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