Flashgames Ep. 28: Psionic Games, uno sviluppatore eccelso



Si, stai facendo gran pochi articoli ultimamente sui Flashgames ma mica è colpa tua. Da un lato molti sono privi di elementi veramente interessanti, dall'altro il Web sta al momento spopolando con le versioni flash dei vari "One Night At" che sono si indie ma troppo popolari per essere recensiti chè di indicazioni se ne possono trovare dovunque vi sia un minimo di connessione. 

Avendo il tempo ti sei allora sollazzato con alcune produzioni passate di Psionic Games, una casa di produzione londinese la qualità delle cui realizzazioni è fuori discussione; per i non credenti fai giusto un paio di titolini che di cui hai già avuto modo di parlare: Ghost Escape e soprattutto Being One. Devi dire che il materiale è davvero parecchio ma tutto meritevole di spenderci almeno due parole: per tal motivo farai più post cercando di raggruppare insieme titoli che appartengono alla stessa serie.

Se chi ben comincia è a metà dell'opera, signori e signore ecco a voi UrBex e The Aberration Inside.


Di UrBex si potrebbe scrivere un'enciclopedia del gioco flash perfetto. Sviluppato nel 2013 in 7 capitoli a cadenza mensile ma ora tranquillamente giocabile tutto di un fiato a questo link, il gioco assicura almeno un'ora abbondante di esperienza videoludica dove l'horror e l'azione la fanno da padrone, condendo il tutto con una trama spettacolare

Perchè proprio questo è il primo punto forte. Se di per sè l'idea non è originalissima - esperimenti pseudo militari finiti fuori controllo - la maniera in cui viene sceneggiata - in altre parole: la maniera in cui la trama viene narrata e portata alla luce - vince sotto ogni aspetto possibile rendendo anche la parte tecnica - di primissima qualità - una componente essenziale. La storia sarà pian piano ricostruita più attraverso le didascalie che si incontreranno nello schermo quando si passi col mouse sopra un punto notevole anche se non necessariamente interagibile e, cosa che davvero piace moltissimo, attraverso una fittissima documentazione consistente non solo di tradizionali note scritte ma anche di cassette ascoltabili, di file stivati in terminali che dovranno innanzitutto essere trovati e poi hackerati con la giusta combinazione, di foto prese attraverso la propria fidata macchina - cosa che assomiglia molto a GhostEscape dello stesso autore a pure al classicissimo Project Zero anche se il tema è diverso - ; tutti potranno essere missati consentendosi cosi al giocatore di finire il gioco anche perdendo per strada qualche pezzo e, a quel punto, inducendolo a rigiocare. 



Il gameplay è strutturale a questa scelta: si tratta di un punta e clicca in cui fondamentale sarà scrutare le varie parti dello schermo aiutati dal cambio di forma del cursore a seconda delle diverse zone di interazione. La classica manina, infatti, si limiterà a indicare particolari che possono essere interessanti a livello informativo e come tali completati da apposita didascalia, mente quelli con cui bisognerà interagire saranno invece rappresentati da una sorta di triangolo colorato che alla stessa maniera indicherà anche le vie di uscita dalla schermata. Il percorso da compiere è tutto sommato lineare: solo talvolta vi saranno più uscite disponibili e la necessità di fare qualche backtracking; la tentazione di proseguire sarà a quel punto molto forte, rendendo molto semplice il possibile missaggio di particolari non essenziali ma sicuramente graditi per la comprensione della trama. Non molti in realtà gli enigmi prevalentemente di tipo logico - recuperare vari oggetti o compiere alcune azioni in maniera da sbloccare determinati eventi - e di combinazione - patterns da scoprire nello schermo e poi utilizzare in determinati terminali - ; piacevoli invece i piccoli "minigiochi" di tiro al bersaglio contro i - pochi - nemici che si presenteranno e il fallimento dei quali determinerà GAME OVER e necessità di ricominciare da inizio del capitolo - gli unici salvataggi sono infatti a conclusione di ogni episodio -; il tutto graficamente reso con la classica maestria che denota il produttore in esame. 

Perchè la grafica è l'altro punto che rende questa avventura indimenticabile: disegni di una precisione e scelta cromatica perfetta, locazioni ben studiate e presenza di alcuni filmati intermedi tra i vari capitoli sono solo la punta dell'iceberg che si basa per il resto su un menù che appare come qualcosa di funzionalissimo ma piacevolissimo agli occhi. Richiamabile - come semplice inventario - passando sopra alla parte superiore dello schermo col mouse, contiene il tasto ITEM che permette di accedere al menù vero e proprio in cui vengono stivati tutti documenti, visivi e sonori, raccolti nel corso nel gioco e l'indicazione del numero totale degli stessi; il clic su uno di essi aprirà la parte inferiore della schermata per la loro consultazione. 

Il sonoro è decisamente all'altezza del titolo. In sè e per sè costituito da un solo motivo - il quale è comunque in grado di creare tensione costante e di dare la sensazione che si debba fare molto presto perchè cacciati da qualcosa, cosa che non è in effetti a parte qualche sporadica parte a tempo - viene impreziosito da quei sussurri - che si scopriranno poi provenire dalle creature - che fanno a dir poco gelare il sangue se solo ci si presta attenzione. La libreria viene poi completata da alcuni rumori al momento di compiere alcune azioni - passi, richiamo menù, interazione con particolari tecnologici.

Un gran bel gioco, insomma; curato e pieno di idee vincenti. 



Non delude anche la seconda recentissima - 2016 - proposta dello stesso autore, quel The Aberration Inside che ha richiesto parecchi mesi di lavorazione e che ora si può godere qui. Molto più di stampo horror dal punto di vista visivo oltre che della trama, vale circa un'ora di gioco nel tentativo di impedire al Titano Tifone, imprigionato nel Tartaro, di estendere la sua influenza nel mondo degli uomini. 

Si tratta dell'ultima lavorazione di PSIONIC GAMES e si vede davvero. Spettacolare il comparto grafico con delle immagini splendide e altamente evocative; molto ben fatte le animazioni sia in gioco - uomini appesi a testa in giù che penzolano, esseri non proprio bellissimi da vedere che si muovono, dialoghi o semplici cambiamenti di condizioni atmosferiche - sia come intermezzo - generalmente si tratta di prime visioni di strane creature o comunque momenti gran poco raccomandabili se per caso avete il cuore debole. 



Dell'accurata veste grafica si fregiano anche i menù di gioco che appaiono più semplici del gioco precedente ma altrettanto funzionali. Solo due tasti sono presenti nella schermata di gioco: uno per richiamate l'inventario - che al solito appare molto completo con indicazione non solo del numero di oggetti per tipo a disposizione ma anche del loro totale raccoglibile - e una x che serve essenzialmente per diseqquipare in maniera veloce l'oggetto. Questa forse l'unica pecca del gioco: non vi sono inventari "veloci" richiamabili dalla schermata di gioco, occorre ogni volta richiamare il menù completo e ritornare in gioco, cosa che può frustrare quando si debbano spaccar pietre che possono nascondere oggetti notevoli. Decisamente molto felice l'intuizione di collegare l'apertura delle casse ad un minigioco che ha la sua peculiare rappresentazione; solida la maniera in cui vengono concepiti i dialoghi con una lista di domande selezionabili. Gli enigmi non sono moltissimi in realtà: si tratterà principalmente di posizionare monete - che dovranno essere trovate - nei posti giusti; talvolta toccherà ricomporre figure o ricercare tra gli elementi della schermata delle combinazioni che permetteranno di sbloccare nuovi passaggi. Molto interessante perchè non frequente nei giochi di questo tipo la possibilità, ad un certo punto, di scegliere tra due vie alternative che induce il giocatore a rigiocare per vedere cosa sarebbe accaduto nel caso si fosse scelta l'altra. 

La trama viene stavolta svelata tramite una serie di note - facilmente skippabili se non si presti la dovuta attenzione .- che in sostanza sono lasciate da un precedente visitatore del Tartaro. A completare il tutto stanno due finali soltanto; quello migliore tuttavia potrà essere ottenuto solo laddove si riesca - e non è facile - a raccogliere tutti gli oggetti - gemme, note, denti, monete - che il gioco sapientemente nasconde nelle varie schermate sotto a corpi di morti o sassi o all'interno di casse. 

In definitiva un'ora abbondante di sano terrore dovuta principalmente alla paurosità delle ambientazioni: se non temete l'ignoto, avventuratevi. 


Si conclude qui questa recensione dedicata alla PSIONIC GAME; molto probabilmente non sarà l'ultima. 

Flashgames Ep. 28: Psionic Games, uno sviluppatore eccelso Flashgames Ep. 28: Psionic Games, uno sviluppatore eccelso Reviewed by radish7 on 06:39 Rating: 5

Nessun commento:

DomKaneki2015 . Powered by Blogger.