Qualche tempo fa eri riuscito miracolosamente in qualche accesso recondito dell'internetto a trovare il film di Ao Oni ma sei letteralmente sobbalzato dalla sedia quando hai scoperto che i Japponici hanno fatto offerta speciale: 2 al prezzo di 1. E un demone blu in omaggio.
Cosi ti è capitato di trovare pure Ao Oni Ver. 2.0, del 2015, in comodissimi sottotitoli albionici - e pure abbastanza ben fatti, devi dire - e ti ci sei tuffato come nemmeno la migliore Caniotto.
Ok, le regole sono note: 5 motivi 5 per amare, odiare, restare indifferenti riguardo a questo film.
1- Fedeltà al videogame
Se la storia della prima incarnazione videoludica di Ao Oni era piuttosto simile ma altrettanto diversa da quella del videogame, stavolta non si scappa: è proprio quella del giochino ma con un guizzo in più nel finale.
Cosi i personaggi sono quelli; gli oggetti recuperati, sia pure magari usati in maniera differente, sono quelli; le dinamiche - specialmente la possibilità di nascondersi in armadietti e di venir comunque scovati; gli inseguimenti; i pochi enigmi presenti; - sono quelle; la trama - con qualche piccola differenza - è quella; le musiche - specialmente quelle dell'inseguimento - sono quelle; persino l'ambiente è abbastanza fedelmente ricostruito con quell'alternanza di luci ed ombre che inquieta non poco. E devi dire che l'hai apprezzato e che l'ora e 10 minuti di durata è passata benino.
2- I personaggi
L'hai detto che son quelli. Cosi l'occhialuto Hiroshi che segue una farfalla del tutto nuova - stranamente del colore dell'Oni - e da inizio a tutta la storia facendosi seguire dagli altri; la carina ma tremendamente inutile Mika che ci lascia le penne in tempo zero; il tappetino Takeshi che ha un guizzo di genio che non gli ricordavi e decide di dipingersi di blu cosi' l'Oni lo avrebbe creduto un suo simile - ovviamente figurarsi se funziona - ; lo sbruffone e bullo Takuro che alla fine cambierà quel tanto che basta per risultare pure simpatico. Il tutto sullo sfondo - e questa è la novità - del programmatore del gioco Shun - bullizzato da Takuro - e dell'amica Anna che lo consiglia e lo sprona all'azione anzichè a piangere perchè i suoi compagni di classe sono finiti nel suo gioco.
Tutti classici, tutti caratterizzati il giusto e non di più causa durata piuttosto contenuta della pellicola; tutti comunque ben rappresentativi delle loro controparti in game.
3- Internet
Questo punto lo liquidi proprio facile: Takuro, giusto perchè è fatto cosi, si mette persino a filmare o far filmare la loro avventura in quella che chiamano Jailhouse, tanto per far sapere che a lui non fa paura nulla. E va pure in streaming in Internet. Cambierà idea piuttosto velocemente.
4- L'Oni
Che stavolta arriva pure in due versioni. Intanto la classica, con quel corpo blu con testa esageratamente gigante e la sua amabile tendenza a comparire all'improvviso da zone solo scarsamente illuminate, a farsi un bel sorrisetto beffardo allorchè vede la paura negli occhi della vittima e a concludere mostrando la sua dentatura aguzza che a confronto un ippopotamo è sdentato. Ok, se vuol fare paura, diresti che ci riesce e pure benino.
Poi arriva però la sua versione "Updated"; una fetta di gelatina blu che ha però la brutta caratteristica di essere molto veloce anche se totalmente inetta quanto alle fermate e soprattutto di crescere continuamente fino ad essere gran poco evitabile. Sembra uno di quegli abomini che era possibile vedere nel gioco quando si raggiungeva la stanza con la prigione.
Sia come sia, paura la fanno e bene pure.
5- Il Finale
Ecco l'innovazione dello sviluppatore del gioco: ti piazzo la chiave per l'accesso ad un fantomatico quarto piano nel sotterraneo; se la recuperi e ci arrivi c'è un bug che resetta il gioco dall'inizio. E indovinate, ci riescono; o meglio ce la fa Takuro grazie anche al sacrificio di Hiroshi. E vissero tutti felici e contenti perchè si riparte da prima di entrare nella Jailhouse con un Takuro tra l'altro molto più accondiscendente e meno bullo verso i compagni.
Tutto è bene quel che finisce bene. Peccato che son Japponesi, figurati se finisce cosi. Per qualche motivo si vede Takeshi prendere foto - e di notte pure - della Jailhouse da fuori: ecco, arriva un Oni che sovrasta l'edificio stesso e spalanca la boccuccia. Finisce li ma non credi che Takeshi tornerà a raccontarlo.
In complesso non malaccio, dai. E istruttivo pure: se per caso vi sollazza l'idea di visitare un edificio in cui la leggenda dice che due studenti rispondenti ai nomi di Kouta e Naoki sono morti, beh...ci sono molti altri edifici, dai.
Il filmone: Ao Oni Ver. 2.0, perchè un film solo non bastava
Reviewed by radish7
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07:00
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