Re Post - Il Filmone: Battle Royale, sopravvivere in un'isola



Appuntamento con un bel filmone di quelli crudi per il Re Post di questa settimana. Originariamente pubblicato il 17/07/2015. Enjoy!

 

Da un po' di tempo a questa parte senti parlare molto di Battle Royale, manga del 2000 a firma di Koushun Takami, come di un'opera che si stacca parecchio dai classici canoni del Seinen - pur rientrandovi - e portando ad una notevole originalità quanto al tema trattato, allo sviluppo di tematiche parecchio scomode per la Jappilandia moderna e all'introspezione dei personaggi. 

Il manga deriverebbe da un precedente romanzo e tale ne sarebbe stato il successo da portare alla realizzazione nel 2001 di un film intitolato solo "Battle Royale". Nel 2003 sarebbe poi arrivato un sequel che a sua volta avrebbe portato - con procedimento inverso - ad originare un nuovo manga. 

Avendo a disposizione lo stesso tempo che impiega un neutrino ad arrivare dal Gran Sasso al Cern - tunnel o meno - non hai letto il manga anche se progetti magari di recuperarlo quando possibile. Ti sei però visto il film del 2001 e vuoi spenderci due parole prima che passino i fatidici 3 giorni e il collare che hai al collo scoppi tra un tripudio di miccette di elianesca memoria. 

Le regole le conoscete: 5 punti 5 per cui vale - o non vale - la pena di vedere "Battle Royale". 


1- La trama

Si, non ne avevi mai vista una simile, quindi un po' di originalità c'è. In breve: un non meglio precisato stato asiatico - stranamente in tutto e per tutto simile a Jappilandia - ha riscontrato che la sua popolazione si è rammollita; per ovviare a tutto questo - e forse anche per evitare di ritrovarsi popolazione in sovrappeso - ha deciso che ogni anno il meglio delle scuole medie di tutta la nazione - quindi una 3a media scelta assolutamente a caso - sarà riunita in un'isola per fare un po' di moto. E, soprattutto, perchè i suoi componenti si ammazzino a vicenda cosicchè l'ultimo rimasto costituisca il germe di una nuova coraggiosa, valorosa e prode nazione. Via alle danze allora: 42 scolari - 21 donne e 21 uomini chè non si fanno differenze - si devono ammazzare tra loro finchè non ne resti solo 1. Un po' come Highlander, salvo che qui il massimo concesso è di 3 giorni al termine dei quali i collari piazzati sul collo degli alunni saranno fatti saltare in aria e l'esperimento fallito. Ecco dunque la motivazione per uccidere gente con cui hai passato 3 - e forse i migliori - anni della tua vita. Tutti i partecipanti sono dotati di un sacco contenente del cibo - e poche lamentele, quello passa il convento - e un'arma: l'assegnazione dei sacchi è del tutto casuale, pertanto potresti trovarti una magnum - parecchio utile - oppure un coperchio di un bidone - che difatti c'è. 

Da li' parte un tripudio di assassinii intenzionali o meno e si arriva alla conclusione in cui rimangono...no, il film ve lo vedete, per gli spoiler si vada altrove.

Nota a margine: il film, durando 2 ore, scorre via molto bene grazie ad una sapiente mescolanza di azione e introspezione sui personaggi il cui carattere viene scoperto e analizzato molto brevemente man mano che con gli stessi si entra in contatto. 

2- Le armi

No, davvero; una cosa spettacolare. Se ti va bene parti con un missile terra aria, se ti va meno bene ti trovi una sorta di localizzatore Gps che magari ti aiuterà pure a sapere dove sono i tuoi avversari e a scappare prima che ti avvistino ma che in battaglia serve più o meno quanto un kilo di sabbia nel Sahara. In rapida successione si è visto davvero di tutto: armi bianche - coltelli, falcetti, scuri ma stranamente nessuna spada - armi da sparo - mitragliatrici, pistole di vario genere - "armi" puramente difensive - giubbotto antiproiettile, mettiamoci pure il coperchio del bidone di cui è dotato il protagonista che meriterebbe di morire solo per la stupidità degli autori - "armi tattiche" - rilevatori - armi boh...non sai nemmeno come definirle - balestre e faser. C'è da far festa insomma. E anche una gran confusione. 

3- Le frasi assurde

Ce n'è qualcuna. Citiamone un paio. La più bella - nonchè zoccola a quanto pare - del gruppo, Mitsuko, se ne esce con questa cosa qui che nemmeno il doppiaggio storico di Saint Seiya e quello di Ken il Guerriero: 

" ...mettendo in gioco tutto il mio essere, annullerò la tua esistenza!"

Non aggiungi nulla, già è abbastanza cosi. 

Fantastica pure la frase finale (evitare di leggere se non si vogliono spoiler)

"Dobbiamo andare ancora più avanti, non importa dove, basta sforzarsi al massimo". 

Che è una bella frase, sicuramente; solo che non hai capito - e giuri che ti sei sforzato - cosa ci azzecchi col finale. 

4- Le scene delle morti

Piacciono? Abbastanza dai. Mettiamo un'immagine che ne dia un'idea e lasciamo al lettore capire se vale o meno la pena di guardarsi il film



5- Le musiche

Che malaccio non sono, per carità. Ma quando ti piazzano la musica di Quark o altre musiche di derivazione classica - forse per creare un sorta di contrapposizione con gli avvenimenti molto crudi che si verificano mentre tali musiche passano - sulle scene delle morti, beh, allora qualcosa non quadra poi tantissimo. Piace invece la colonna sonora finale. 


E' tutto per questa minirecensione, adesso andresti che devi ricaricare la batteria del localizzatore o fai una brutta fine.

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