Dark 2017: una serie piena di…complicazioni



Su gentile consiglio di un amico hai deciso di sciropparti la serie “Dark – I segreti di Wilden”, di fattura tedesca e andata in onda e tuttora disponibile su Netflix. E già quel nome comincia a diventare una garanzia nella tua mente chè di tutto quello che hai avuto modo di vedere nulla è andato storto. 

Ti sei trovato davanti una serie misteriosa il giusto, con un ambientazione che per larghi tratti ti ha fatto ricordare Twin Peaks e qualcosina pure di questa cosa qui e con tanto di viaggi temporali, tema che hai avuto modo di trattare già approfonditamente in vari altri post di vari altri film nel tuo secondo blog.

In una parola: tutto quello che ti piace in una spedizione unica. E qui sorgono però i problemi: che scrivi? Lodi smielate? Ma anche no. Ricostruzione cronologica? Nemmeno, la si può trovare comodamente nel sito inglese della produzione. Alla fai una cosa semplice sia per te che scrivi che per chi legge: qualche quesito di quelli buoni, da spaccarsi la testa come nemmeno una presa degli Headshrinkers di WWElliana memoria. 

Avviso ai cordiali lettori: per capire qualcosa di questo post è necessaria la visione della serie che, per i non Netflixiani, si può comodamente visionare qui


Mikkel, Michael e chi lo possa conoscere 

La prima cosa che subito ti è saltata agli occhi, data la tua modesta esperienza in tema di viaggi nel tempo, è che in questa serie è possibilissimo assistere alla compresenza delle stesse persone in versioni di “diversi momenti” nel tempo senza che questo generi alcun tipo di effetto tipo annichilazione reciproca. E questo ti ha ancora più sorpreso dato che, a quanto pare, qui non si tirano in ballo per nulla universi paralleli: no no, la linea è una e pazienza se due versioni della stessa persona sono contemporaneamente esistenti e magari pure in periodi in cui non dovrebbero esserci. 

Così due Jonas si incontrano nel 1986 (così par di capire) e nessuno dei due si trova dove dovrebbe visto che il ragazzo/uomo in quell'anno manco era ancora nato: uno viene dal 2019 e l’altro…boh, probabilmente da un futuro ancora più remoto che non è stato introdotto se non forse alla fine. Ora: per come il tutto ci viene spiegato i “passaggi” creati dall'amabile buco nero dovrebbero essere solo 3 - 2019, 1986, 1953 - e distanziati solo di 33 anni l'uno dall'altro. Ma Jonas "del futuro" non può avere i 18 - suppergiù - di quello del 2019 + 33 che farebbero 51 anni: a stare larghissimi non dimostra più di 40 anni. 

Alla stessa maniera Mikkel torna indietro - il come ed il perchè sono ancora altri bei misteri - nel 1986 dal 2019. Ma poi rinasce intorno a fine anni 2010 - perchè avrà 10 anni a farla grossa - ed è, ovviamente, uguale a quello del 1986. Ora: coloro che lo hanno conosciuto da bambino nel 1986 - tra cui Hannah che lo sposa pure ed il cui amante è proprio il padre del bambino - non hanno mai notato che Mikkel 2019 è identico a quello ormai divenuto Micheal quando era bambino nel 1986? 

E allora ti viene in mente una frase che non sembrava aver nulla a che fare col contesto in cui è stata detta - o sembrava quantomeno un po' fuori posto per la sua repentinità inaspettata - detta da Martha, sorella proprio di Mikkel: "In realtà non conosci i tuoi genitori, vero? Com'erano come bambini o adolescenti, sei una famiglia, ma non ti conosci davvero." Molto più pregna di significato di quanto potesse sembrare nel momento in cui fu pronunciata. 



La Macchina del Tempo: esiste ma come funziona? 

A saperlo. 

Siamo sotto una centrale nucleare in una serie di caverne sotterranee - e nessuno sa chi le ha scavate - con una stanza bunker in cui vengono condotti esperimenti da parte di tal Noah - eh, su di lui ci devi ritornare - che si diverte a testarne il funzionamento su poveri adolescenti presi da tempi diversi che finiscono con la fronte bruciata - e nessuno sa perchè -. Ad ogni modo la chiave sarebbe il CS187, isotopo del Cesio che potenzia la massa creando un buco nero. Fondamentale risulta poi essere un macchinario dalla complessità abbastanza indescrivibile che viene sviluppato da una specie di scienziato pazzo a partire dal 1953; a costui, per non difettando la teoria, manca l'ultima risorsa che diventa il cellulare di Ulrich nel frattempo venuto nel 1953 dal 2019. 

La teoria, dicevi. La forza di gravità del buco nero è in grado di piegare talmente tanto lo spazio-tempo da stravolgere la posizione reciproca di ogni cosa. La rappresentazione data dallo scienziato è perfetta: prende un foglio in cui è disegnato a destra un omino e un raggio di luce alla sua sinistra e diretto verso sinistra. Tendenzialmente si pensa che prima ci fosse l'omino e poi fosse partito il raggio di luce: piegando il foglio su se stesso si potrà notare che stavolta il raggio sembra arrivargli alle spalle, come se fosse già partito da un pezzo. I riferimenti reciproci sono così persi, sia quelli spaziali che quelli temporali. E' esattamente quello che accade in Dark. Non esistono più causa ed effetto, non esiste più il prima ed il dopo cronologico. Si crea, in altre parole, un loop chiuso in cui tutto influenza tutto senza ordine spazio temporale. A questo si aggiunge la connessione di tre diversi anni che solo per chi non comprenda questa nuova visione acronologica sembrano susseguentesi l'uno all'altro. 

La novità di Dark è che le connessioni, le "porte" verso diversi momenti, sono 3 e non 2 - in quanto il Buco Nero riesce ad aprire un passaggio - il ponte di Einstain Rosen - che è duplice: l'idea è che da un lato vi sia il Buco Nero come entrata e dall'altro vi siano 2 Buchi Bianchi come uscite. Giusto per metterci un po' di pepe, al numero 3 viene pure dato un profondo e misterioso significato simbolico con una serie di esempi infiniti: 33 i miracoli di Gesù, 33 i Cantici della Divina Commedia, 33 gli anni che passano prima che Sole e Luna tornino in sincrono, 33 secondo l'Apocalisse l'anno in cui inizia il Regno dell'Anticristo. E per chiudere il cerchio - anzi, il loop - si ipotizza che ogni 33 anni tutto torni in una sorta di posizione iniziale secondo la teoria della espansione e contrazione dell'Universo e la Dottrina dell'Eterno Ritorno di Nietzche - perchè son tedeschi e quindi tutti i nomi autorevoli sono tedeschi -. Di mitologico c'è pure il riferimento ad Arianna ed al suo filo: prima in una recita a scuola - in cui l'attrice che interpreta Martha da il meglio di sè - e poi con il prode Jonas che, per non perdersi mentre esplora le grotte, utilizza proprio un filo che tuttavia gli servirà a gran poco, probabilmente meno dell'impermeabile giallo che fa molto sia IT sia Goonies. 

Per concludere hai trovato un gran bel post di un utente in questo forum qui

" Direi che esistano almeno 3 tipi di macchine del tempo:
- quella "naturale" data dal tunnel col trivio, che però ha addentellati spazio-temporali in tutte le grotte, tanto che bimbi e cani passano da un'epoca all'altra abbastanza facilmente;
- quella artificiale, data dal meccanismo di cui Claudia ha i progetti;
- quella "scroccona", data dalla sedia elettrica, che funziona utilizzando gli sbalzi magnetici generati dall'apertura delle porte sotterranee (o almeno credo)." 

Potrebbe davvero averci preso. 

Ad ogni modo vale anche la pena di far notare che gli anni in questione sono significativi, oltre che per la loro distanza reciproca, anche per accadimenti importanti dal punto di vista della ricerca nucleare: nel 1953 si scopre infatti la fissione controllata dell'Uranio; nel 1986 si fonde il nocciolo della centrale di Chernobyl; nel 2019...beh non ci siamo ancora arrivati ma quel finale post apocalittico... 

Duri anzi durissimi 

Tra i vari personaggi uno di quelli che vediamo in versione triplice - bambino nel 1953; adulto nel 1985; anziano nel 2019 - è Hegel, lavoratore della centrale nucleare ed in realtà tirapiedi di Noah per il quale cattura bambini dalle varie epoche come cavie - forse c'entra qualcosa anche con Mikkel, ma non viene mai chiarito -. 

Ebbene, capendo che lui ci e dentro fino al collo ed essendo finito nel 1953 dopo aver esplorato la grotta, Ulrich, padre di Mikkel, decide che quel bel bimbetto va ammazzato prima che possa compiere danni. E allora giù di sassate in testa. Ma Hegel non muore, inspiegabilmente; anzi, proprio in questa maniera se la finirà nel bunker nel 1953 e nella scena finale finirà trasportato nel 1986 in quella che dovrebbe essere la scena iniziale dell'intero ciclo. Come fa a non morire visto che a confronto Santo Stefano era stato preso a confetti? Boh. 

Peraltro altra prova di notevole resistenza la dà pure Jonas: infila le mani in una sostanza radioattiva, ne preleva una parte e se ne esce senza alcun - apparente almeno - danno. Manco Superman. 

Cani che aprono le porte 

Nel 2019 si vede chiaramente che esistono 3 porte in corrispondenza dei tre diversi periodi temporali. A seconda di quella che si apre si finisce o nel 1953 - come ha fatto Ulrich - o nel 1986 - come ha fatto Jonas, per ben due volte -. Niente di particolare si dirà. Senonchè nel 1986 ci finisce pure un bel cagnolino biancastro di proprietà di Claudia, direttrice della Centrale Nucleare, che proprio una porta non dovrebbe poterla aprire. E allora torna di moda l'ipotesi delle tre macchine del tempo diverse di cui hai parlato poche righe sopra. 

Ok, portale e tre destinazioni ma quando? 

Altra domanda da un milione di dollari. Il finale sembra dirci che l'anomalia/buco nero da cui ha inizio tutta la vicenda dei viaggi sia stata creata da "Mirai" Jonas nel 1986. Ma anche no, però. Per due motivi: 

- quel Jonas non è quello del 1986 - probabilmente manco era nato in quell'anno - ma uno venuto dal futuro; il suo viaggetto dovrebbe essere stato fatto in qualche maniera diversa da quella da lui creata; 

- a seguito della sua scelta, il Jonas 2019 finisce in un futuro post apocalittico mai visto prima che subito i più, rispettando i famosi 33 anni, hanno identificato come il 2052. Da questo punto di vista sembra quindi che Mirai Jonas non abbia dato origine, nonostante quello che dirà Noah, alla prima anomalia originaria - che creava passaggi per il 1953 ed 2019 soltanto - ma ad una seconda. 

Che poi l'intera trama essenziale ai fini del viaggio del tempo sta tutta in Jonas ed in particolare nell'ultimo episodio in cui Mirai Jonas - il Jonas adulto, che chiamerai Jonas A - incontra il Jonas adolescente - quello del 2019 che chiamerai Jonas B - rinchiuso nel bunker e parte di spiegoni sul perchè non possa liberarlo. Gli spiegoni comprendono: 

- che Jonas A ha già vissuto questa scena dall'altra parte (cioè da imprigionato, come Jonas B). Significa quantomeno che ha interagito con un altro Jonas, diverso dal Jonas B; 

- che Jonas A sa benissimo quali sarebbero le conseguenze sia che liberasse sia che non liberasse Jonas B. Spiega di non poterlo fare perchè altrimenti lui non sarebbe più quello che è e quello che è ora è in grado di porre fine al tutto - in realtà sarà colui che da inizio a tutto creando la prima anomalia come spiega Noah -. 

Complicato? Altrochè, pure quasi senza senso. 

Un salvatore e una donna a capo della Centrale Nucleare 

I due personaggi al momento più misteriosi di tutti sono probabilmente Noah - specie di pastore ma non proprio dedito all'assolvimento delle sue incombenze religiose - e Claudia - direttrice della Centrale Nucleare -. 

Il primo è l'unico personaggio a presentarsi sempre con lo stesso aspetto nelle varie epoche: non invecchia. Si sa che sta conducendo esperimenti sulla Macchina del Tempo e che si sta servendo di Hegel per reclutare povere cavie. Appare certo, visto che non cambia mai, che sappia e molto bene viaggiare nel tempo e altrettanto che conosca molto più di quanto ha rivelato della situazione; sapeva infatti perfettamente che il Jonas adulto, anzichè porre fine al problema, lo avrebbe causato per la prima volta. 

Non invecchia, anzi per taluno ringiovanisce visto che in molti che credono che Baltoz - ex amico di Jonas e nipote pure di Claudia - sia proprio lui da giovane e che per quel motivo si lasci da lui istruire. 



Altri pongono l'accento sulla descrizione data da Agnes Nielsen relativamente al suo scomparso marito: "era un pastore, ma non posso dire fosse un uomo di fede. Non era una buona persona". Sembra abbastanza combaciare e se fosse vero allora sarebbe il nonno di Ulrich e il bisnonno di Mikkel, Martha e Magnus. 

E c'è chi si spinge anche oltre dicendo che "33 era l'età in cui l'Anticristo cominciò a governare" citando le parole di Jonas. E 33 potrebbe proprio essere l'età di Noah che di sicuro fa parte di una religione chiamata Ermetismo e non proprio allineata a quella cristiana. 

Claudia: pochissime apparizioni in schermo, pochissime parole. Eppure è forte la sensazione che ne sappia molto sia dell'incidente sia di tutto ciò che ha comportato. 

E questi due sarebbero pure i capi di due opposte fazioni che si contendono il dominio sui viaggi nel tempo. Lo dirà infatti Noah a Bartolz, spiegandogli che lui è la luce ed ha il compito di far in maniera che tutto accada come se fosse nuovo - frase misteriosa che ti andrebbe di interpretare "far in maniera che a tutti sembri nuovo a mai accaduto" - mentre la nonna è l'ombra e probabilmente mandante di quel fessacchione di Jonas che invece di porre fine a tutto lo inizia. 

...e un personaggio che si vede pochissimo 

Ossia tale Aleksander che compare da non si sa dove nel 1986 e chiede un lavoro alla centrale a Claudia, ottenendolo pure al secondo tentativo. Gli sparano pure. E non si sa davvero nulla di lui, tranne che un ruolo lo deve per forza avere. 


Conclusioni 

Un gran bella serie caratterizzata da assoluta mancanza di momenti comedy vista la vicenda che si svolge nel plumbeo e frequentemente piovoso paese di Wilden. Da vedere assolutamente qualunque sia l'anno da cui si proviene. 


Dark 2017: una serie piena di…complicazioni Dark 2017: una serie piena di…complicazioni Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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