In sight - Kizumonogatari : non la classica storia di vampiri




Wow. Questa la tua semplice e concisa reazione dopo aver completato la visione di Kizumonogatari -傷物語 Kizumonogatari; può essere tradotto più o meno come "Storia della Ferita" - serie di 3 OVA basata su light novel omonima del 2008 il cui completamento è avvenuto con 3 rilasci successivi. E visto che nel tuo blog un minimo d'informazione la fai pure ecco il pratico listone: 

- Kizumonogatari Parte 1: Tekketsu (傷物語I 鉄血篇 Kizumonogatari I: Tekketsu-hen; Storia Della Ferita - parte 1: Sangue d'Acciaio - rilasciato in Jappone l'8 Gennaio 2016; 

- Kizumonogatari Part 2: Nekketsu ( 傷物語II 熱血篇 Kizumonogatari II: Nekketsu-hen; Storia della Ferita - parte 2: Sangue Caldo), del 19 Agosto 2016; 

- Kizumonogatari Part 3: Reiketsu ( 傷物語III 冷血篇 Kizumonogatari III: Reiketsu-hen; Storia della Ferita - parte 3: Sangue Freddo), giunto al pubblico il 6 Gennaio 2017. 

e questo è pure nulla dato che si tratta di un prequel di Bakemonogatari e più in generale dell'intera serie Monogatari di light novels scritte da tal Nisio Isin e illustrate da altrettanto tal Vofan. 

Completata la sfuriata divulgativa adesso ne parli un pochettino...anzi pure un po' di più. 


La prima cosa che ti ha colpito è il comparto grafico che definiresti senza mezzi termini eccezionale: un mischione di tecniche grafiche diverse utilizzate nella maniera corretta e nei momenti giusti. Si assiste innanzitutto ad una computer grafica che non ha nulla da invidiare alle più recenti per la costruzione dei suggestivi e fascinosi fondali e panorami: talmente ben fatta che davvero talvolta sembra di assistere a delle foto e che regna poi sovrana in buona parte delle animazioni facendo sembrare i movimenti quanto di più naturale si possa trovare in commercio al momento. Questo non fa perdere di vista anche il disegno che varia ma risulta sempre assolutamente convincente: tratti "lirici", disegni stilizzati e caricaturali per le scene ilari e persino largo uso di rotoscopio specialmente per le scene più concitate o divertenti; in tutti i casi i delicati colori pastello - non particolarmente accesi - comunicano una sensazione di quasi irrealtà che è esattamente quella del protagonista della storia. 

Ma le scelte puramente grafiche si vanno poi a fondere con altre di sceneggiatura che ti hanno lasciato magari dapprima interdetto ma poi forse a bocca aperta. Ad esempio, vi sono continui flash velocissimi di "Noir", "Blanc" o nomi dei personaggi su schermata nera che, anzichè spezzare la concentrazione, hanno l'esatto effetto opposto, ossia quella di catalizzare lo spettatore verso la determinata scena. E' come se, mentre si assiste dalla platea, passi una presentatrice con il cartello che indica la prossima scena: e funziona proprio bene. Oppure l'utilizzo di foto vere e proprie a schermo pieno per la parte iniziale dell'OAV, quasi a voler costringere lo spettatore a leggere i titoli di testa con i vari crediti - e, dai. 'sti ragazzi se lo meritano appieno - accompagnate da una scarna melodia di flauto e tamburo vagamente Jappo-Style; o ancora addirittura l'apparizione sempre di scritte ma con effetto vecchia cinematografo quasi come se si stesse assistendo ad un film muto degli anni '30. 



Perchè sì, altra cosa che ti ha impressionato, è che in questi tre OAV i silenzi contano quanto i dialoghi ed anzi, possono persino essere più importanti nel creare l'atmosfera generale che le locazioni e le inquadrature assolutamente stupende instaurano. Mai visto un anime cominciare con 8 minuti - e non scherzi - di silenzio: eppure, dopo quegli 8 minuti, la voglia di guardarlo è tutta lì perchè quello che le orecchie non sentono lo vedono benissimo gli occhi. Sebbene il ritmo generale sia piuttosto lento - nel senso che gli avvenimenti si prendono il loro tempo per accadere - , gli OAV non stancano minimamente mai ed, anzi, è una delle prime volte in cui non ti sia mai - e sottolinei: mai - capitato di guardare a che punto della riproduzione il tuo fidato VLC fosse. 

E se già quello che hai potrebbe essere sufficiente per stimolare alla visione, beh, mettersi comodi che non sei manco arrivato a metà. 

La trama, pur non essendo complicata nè particolarmente densa, viene sviluppata a dir poco magnificamente, incrociando silenzi, dialoghi riflessivi - roba che i Massimi Sistemi sono lettura da treno - , azione e combattimenti e tanto ma tanto - e ripeti ancora tanto - sangue che Venerdi 13 levati. In breve: Kissshot - avrebbe pure un'altro nome ma è troppo lungo, dai - è una vampira di 500 anni con l'aspetto di una ventisettenne - e che ventisettenne - cui sono stati rubati gli arti da tre cacciatori: Dramaturgy - un omone vampiro con le braccia a forma di flamberghe - , Episode - un mezzo vampiro che, come tale, non viene accettato nè dal mondo dei vampiri che da quello degli umani e che si porta a spasso un crocione circa tre volte lui avendo pure la capacità di tramutarsi in nebbia - e Guillotine Cutter - un umano, predicatore, che fa della Bibbia la sua arma principale non disdegnando però le armi da fuoco -. Ovviamente, per la legge scritta degli anime in cui in Jappone le metropolitane sono vuote e di sera ci incontri robe immonde, il protagonista Araragi - sfigato di prima categoria che Shinji di Evangelion levati - te la va ad incontrare che si sta dissanguando ed alla fine acconsente a farsi succhiare ben benino perchè sopravviva. Colpo di scena: Kissshot non lo uccide, si prende solo la razione necessaria per non creparci male e anzi lo trasforma a sua volta in vampiro suo servitore. E gli darà il compito di recuperare le sue parti del corpo scontrandosi con gli ammazza vampiri; in cambio gli restituirà la sua umanità. Facile no? Ma figurarsi. Ovviamente finisce in maniera totalmente diversa anche grazie all'intromissione di altri due personaggi: la occhialuta e molto ben dotata rappresentante di classe Hanekawa - e si vede che Araragi ci fa più di un pensierino ma al momento giusto se la fa addosso come nemmeno il peggior Kirito di SAO - e soprattutto Oshino Meme, una figura che ama definirsi come mediatore/equilibratore tra le due razze e che fa pagare questa sua attività a suon di milionate - e non credi di yen, eh -. Ed il finale, devi dire, sorprende: soprattutto perchè non è un lieto fino che avrebbe lasciato il leggero retrogusto di sangue rancido in bocca ma nemmeno l'apocalissi di Devilmaniana memoria; è agrodolce, in sostanza senza nessuno ad essere completamente felice e con tutti che dovranno accettare compromessi. In un parola: è verosimile. 

I vampiri sono tratteggiati con le classiche caratteristiche conosciute più alcune abbastanza originali. Non possono stare alla luce del sole pena combustione; non hanno bisogno di cibo e avvertono la fame - di sangue -molto lentamente, potendo comunque mangiare quello che vogliono; godono di - almeno Kissshot ed Araragi, che sono però definiti come "speciali" - rigenerazione istantanea; sono immortali ma possono essere uccisi; alcuni sono mutaforma - come Kissshot che, a pieni poteri, se la vola via con ali da pipistrello - e possono anche utilizzare il risucchio di energia su altre creature; si possono persino infilare bellamente una mano nel cervello per stimolare la memoria oltre a sparare raggi luminosi e creare delle palle di fuoco che l'Energia Sferica di Goku può solo accompagnare. Abbastanza classico pure che, appena trasformati, sentano sensi di colpa nel mangiare gli umani, perdendoli poi man mano che questa diviene abitudine necessaria alla sopravvivenza; originale invece che, dopo 200 anni, provino l'istinto di morire - forse per la noia - e che presentino delle orecchie - almeno Kissshot - di tipo elfico. 



Infine le musiche. Molto varie ed ispirate con alternanze di generi - sia pure esista un certa tendenza alla musica romantica francese - e talvolta apparentemente in contrasto con quanto si vede a schermo: questo, anzichè guastare l'esperienza, porta ad accentuare il senso di disincanto e di incredulità che del resto traspare dalla vicenda dei protagonisti. 

In tutta questa bellezza non puoi dire che guasti il fanservice - e non proprio pochissimo - presente: molto spesso viene poi avvolto nelle parti ilari risultando decisamente non offensivo ed anzi divertente. 


E qui concludi ma non prima di lasciare il link per la visione che raccomandi calorosamente: meglio dopo il calar del sole. 

In sight - Kizumonogatari : non la classica storia di vampiri In sight - Kizumonogatari : non la classica storia di vampiri Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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