Another live action del 2012: qualche cosa in meno e qualche extra



Hai già avuto modo di parlare di come dell'anime di Another e di come ti abbia decisamente convinto in altro post. Evidentemente però ai Japponici non bastava e nello stesso anno uscì anche il live action: figurati a quel punto se non te lo sciroppi al glucosio. 

Bello? Beh...non occorre andare a punti come fai di solito, bastano alcune considerazioni per farsi un'idea. 



Innanzitutto la trama, la sceneggiatura e, gioco forza, anche il ruolo di alcuni personaggi sono leggermente diversi dall'anime. 

Così, a parte il fatto che manca la storia di Misaki come da primo OAV e che la mancanza non è tuttavia cosi rilevante, il primo particolare a colpirti come una sassata avviene praticamente subito: Reiko stavolta dichiara a chiare lettere che sarà l'insegnante di Koichi, andando così a rimuovere una parte di quel duplice colpo di scena contemporaneo dell'anime che tanto ti aveva impressionato. Al posto del nonno affetto da demenza – unico possibile indizio della verità – stavolta il protagonista vive con la sola nonna materna che incide sulla trama esattamente quanto la gravità di un nucleo su quella del Pianeta Terra avendo come ruolo fondamentale solo quello di cucinare; ovviamente nessuna traccia nemmeno del pappagallo che tanto piaceva a Reiko. 

E le differenze continuano. Akasawa compare ma si limita a fornire una prestazione come quella di qualsiasi altro studente: nessun ruolo speciale di capo del Comitato delle Contromisure ed una morte molto meno eroica e lirica di quella dell'anime. Natsuno – l'ex compagno di classe di Reiko nella classe del 1983 – non viene incontrato presso l'amena spiaggia in cui la scolaresca se la diverte ma compare dal nulla a cercare qualcosa – e sembra sapere cosa ma non ricordare dove l'abbia messo – nell'aula della scuola abbandonata: sarà proprio vederlo che porterà Misaki e Koichi ad andare ad esaminarla. 

Però, devi ammetterlo, questi cambi sono gestiti nella maniera corretta. Perchè Reiko, ad esempio, non muore uccisa dal nipote ma si lascia cadere nel fuoco per salvarlo; in più, visto che mai viene detto che l'Extra non sa di essere tale, il suo sembra essere un gesto consapevole anche a seguito della denuncia di Misako. Nemmeno mai viene visto il suo omicidio; l'unica concessione, post rivelazione, è la sua immagine che arriva a casa della nonna, stranamente sporca e consunta. E assume senso pure la succosa aggiunta che l'Extra è sempre uno studente/professore di una classe precedente: la stessa Reiko – questo il film vorrebbe probabilmente far sottintendere – muore quando era insegnante di sostegno due anni prima, probabilmente come vittima della calamità e, forse, durante l'esercizio della sua funzione. E la cosa, devi dirlo, ha senso. Così come lo ha che non si indugi troppo sulla figura della madre di Koichi che viene solo mostrata nella foto dell'annuario della classe 1973 e della cui somiglianza con la sorella non si fa menzione in quanto il tema non diviene mai rilevante nel corso della pellicola. 

Tolta una parte del colpo di scena finale, il live action ne aggiunge una diversa: finito l'episodio della classe del 1998, si salta al 2012 dove una ragazza riceve da uno sconosciuto un CD. L'uomo – sfregiato in volto – altri non è che Koichi che aveva ricevuto una ferita – evidentemente mai curata – nel 1998 da uno dei compagni e il CD è quello registrato con Misaki per avvertire le classi del futuro. Solo che la maledizione cancella buona parte del nastro e si odono solo le parole “Stai attenta”: e da stare attenti ce n'é visto che come professore si presenta in classe Chibiki, ex insegnante già della classe del 1983, poi bibliotecario che ci rimette le penne in quella del 1998. 



Differenze nella trama a parte, altro punto notevole è la recitazione. Essenzialmente i protagonisti sono due: Koichi e Misaki. E se il primo viene ben rappresentato, la seconda non corrisponde al personaggio dell'anime, apatico come Rei Ayanami di Evangelion comanda dal 1995 in poi, e qui invece particolarmente emotivo e senza remore nell'esprimere sia a parole che con mimiche facciali a cambi di voce le proprie sensazioni. 

Altro punto che ti lascia spaesato è quello delle morti dei ragazzi in occasione del loro pellegrinaggio finale. Certamente riprodurre le scene viste nell'anime non sarebbe stato facile nemmeno coi più moderni effetti speciali ma qui non solo le dinamiche cambiano ma la maniera in cui si realizzano finisce per fare davvero un po' troppo Final Destination e, cosa di gran lunga peggiore, strappare un sorriso grottesco anziché schifare e dare impulso di chiudersi gli occhi per l'orrore. 


E avresti anche concluso e prometti persino che non hai alcuna Extra da introdurre. Anzi no: ecco l'addizione piacevole del link con sottotitoli in italico pure: a voi capire se avete un banco per collocarlo. 

Another live action del 2012: qualche cosa in meno e qualche extra Another live action del 2012: qualche cosa in meno e qualche extra Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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