Una delle tematiche maggiormente affrontate dagli RPG Games Horror è quella delle leggende che tali non si rivelano o delle storie che, scritte sulle pagine di un libro, finiscono per materializzarsi. In tutti e due i casi la morale è sempre quella - fai merenda con ... citazione non difficile, dai -: c'è da aver paura. Parte in quanto si tratta di qualcosa di totalmente inaspettato, parte perchè giunge all'improvviso, senza alcuna possibilità di credere sia un incubo da cui si gradirebbe risvegliarsi.
Questo il tema delle due proposte di oggi: Kampong and Go To Sleep.
Kampong: The Shadows of Truth - che in italico potrebbe essere tradotto come "Kampong: le ombre della verità" - è un gioco sviluppato da Mekalist e scaricabile qui in cui vestirai i panni - e starai attento a non inumidirli - di un ragazzo la cui nonna gli ha raccontato che esiste un villaggio degli spiriti, non necessariamente con delle buone intenzioni. Per qualche strana ragione ti troverai proprio a doverci passare e non sarà una gita al Pincio.
Graficamente si presenta come il classico Rpg Game senza particolari abbellimenti; anche il comparto sonoro rimane tutto sommato standard non mostrando particolari notevoli.
Dal punto di vista della componente RPG troviamo una mappa del villaggio - non stivabile ma consultabile soltanto in due luoghi precisi - e un menù a livelli con una serie di voci superflue; l'interazione è in realtà possibile solo con pochi oggetti e l'episodio, della durata di 40 minuti, si esaurirà in una ricerca di chiavi per entrare nei vari luoghi. Saranno piuttosto improvvisi i momenti di caccia da parte di spiriti poco raccomandabili il cui singolo tocco porterà al GAME OVER mentre - cosa che devi ammettere, ti piace - i salvataggi non saranno sempre possibili ma soltanto in determinate locazioni che consigli di utilizzare spesso onde evitare delle backtrack notevoli.
Impreziosito dalla presenza di 2 finali, il vero punto notevole è la storia del villaggio i cui frammenti saranno ricostruiti tramite il recupero di alcuni "Libri Blu" e "Ritagli insanguinati" tramite i quali saranno chiare le vicende di un culto poco raccomandabile.
In conclusione un gioco diretto e senza particolari acuti ma comunque valevole i 40 minuti della sua durata.
Il tema del culto risulta essere dominante anche in "The Room" - "La Stanza", ove impersonerai uno studente con la sola colpa di aver preso in affitto un appartamento in un complesso poco costoso. Sviluppato da Soul_Hacker e scaricabile qui, il gioco appare diviso in due parti: una prima in cui si susseguono delle inquietanti immagini dei paesaggi attraversati dal protagonista al suo ritorno a casa con muri di testo a spiegare il preambolo della vicenda e una seconda che costituisce il gioco di ruolo vero e proprio.
La realizzazione grafica a sua volta viene scinta tra le immagini dell'inizio e la classica grafica - tuttavia non cosi pixellosa - RPG. Molto bello appare lo sfondo dei titoli di coda.
Dove il gioco vince è decisamente nella sufficiente varietà delle dinamiche implicate. Se per buona parte dello stesso si tratterà di girare per 3 stanze in tutto, facendo anche fatica a capire quali siano gli oggetti con cui interagire e dovendo talvolta fronteggiare dei black out che impediranno persino di intelligere le varie suppellettili, interessante sarà la battaglia finale - sbloccabile solo qualora di percorra la via del "True Ending" - strutturata con classica schermata di combattimento -barra in basso con indicazione dei propri punti vita e punti magia, scelta dell'azione da compiere tra fuggire e combattere e poi anche abbastanza varie voci per il combattimento stesso - che avrà comunque sempre un finale amaro.
Di finali - altro punto forte del gioco - ve ne sono addirittura 4 di cui uno segreto difficilmente scopribile; il resto viene svolto dalla inquietante storia.
Si chiude qui una recensione molto corta ma volutamente non spoilerosa: provare per credere.
Indie Rpg Ep.28: quando le storie divengono realtà
Reviewed by radish7
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