Ti sei ripromesso, tempo permettendo, di documentarti un minimo sulla saga di The Blair Witch Project in conseguenza dell’uscita del videogioco di cui hai amenamente parlato qui: non c’è maniera migliore che partire da dove tutto iniziò, ossia da quel lontano 1999 in cui uscì "The Blair Witch Project - Il Mistero della Strega di Blair" film scritto e diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez, campione d’incassi se ce n’è uno con i suoi 60 mila dollari di costo di produzione e 248 milioni di incassi ai botteghini.
Parlare di un tale fenomeno qualcosa come 20 anni dopo non può essere facile ovviamente: forte il rischio di ripetere cose che si possono trovate nei fiumi di parole di cui è costellato l’Internetto in proposito. Non scriverai pertanto della tecnica di regia – lo stile mockumentary con uso di immagini “sporche” dovute all’uso di una telecamera portatile da 16 mm e alla poca perizia dei protagonisti, loro stessi “registi” del film – nè dello stile horror – che si basa essenzialmente sulla locazione suggestiva, sul forte uso del rumore ambientale grezzo e sull’oscurità delle notti che i protagonisti passano nella foresta -; no, introdurrai piuttosto alcuni aspetti – forse – meno conosciuti e/o dibattuti.
Preparare le torce che si va.
Reale…completamente reale
Tanto che i tre attori sono stati convinti fin da subito che si trattasse di una leggenda veramente esistente e di essere pertanto sulle tracce di qualcosa che si sarebbe potuto mostrare. Coraggiosi, devi dire.
Reale poi anche nell’esecuzione. I tre protagonisti infatti sono davvero lasciati nel bosco e vivono un’esperienza che abbatte decisamente le pareti della settima arte. Così, solo per fare alcuni esempi:
- non hanno un percorso guidato. Vagano per davvero nel bosco mantenendosi in contatto con la troupe tramite walkie talkie e nonostante questo, durante gli 8 giorni di ripresa, si perdono per ben tre volte. Ad un certo punto camminano per un intera giornata solo per ritornare al punto di partenza: si arrabbiano e sconfortano e la reazione è autentica.
- non dispongono di un copione se non di alcune linee sommarie di riferimento. Improvvisano dialoghi – e questo garantisce maggior autenticità – e interviste – i cittadini di Blair cui vengono poste domande il primo giorno hanno concordato le risposte con gli autori a loro insaputa - ;
- non esiste nemmeno uno script certo degli eventi, una sceneggiatura prestabilita. Ad esempio si impauriscono per davvero quando una notte la loro tenda viene scossa in quanto quell’atto è frutto di improvvisazione da parte degli stessi autori e non previsto;
- addirittura la protagonista femminile, Heather Donahue, si porta con sè un coltello in quanto ha paura di dormire in tenda con due maschi;
- la sopravvivenza è vera in quanto i guasconi autori decidono di dare loro sempre meno cibo man mano che i giorni avanzano – e ci credi che a quel punto i tre hanno cercato di fare il prima possibile –;
- anche i protagonisti ci mettono del loro in quanto si accordano per rimanere “in character” - del resto dovrebbero interpretare se stessi - per tutta la durata delle riprese; se fosse stato necessario uscirne, avrebbero pronunciato tutti assieme la parola d’ordine “taco”;
- l’attore che interpreta Josh, Joshua Leonard, venne informato di dover andarsene dalla tenda esattamente 1 ora prima di farlo. Di conseguenza i co-protagonisti non sapevano nulla di cosa gli fosse realmente accaduto; in compenso Josh la prese bene perché potè recarsi ad un concerto dei Jane’s Addiction quella sera.
Dopo aver riportato questi pochi esempi, si può capire come le reazioni dei protagonisti non siano prescriptate e come questa autenticità abbia costituito uno dei punti di forza della pellicola.
8 giorni per filmare e qualcuno di più per montare
Sì, lo sanno tutti che i giorni di filmato sono stati 8 ma non molti però sanno che il montaggio e l’editing ha richiesto invece 8 mesi, con peraltro notevoli aumenti nel costo finale della produzione che comunque non inficia più di tanto il tremendo margine ottenuto.
La stessa scelta del finale non è stata così facile. Il finale che si può vedere, infatti, è quello originariamente previsto, un taglio micidiale rispetto però all’idea iniziale dopo che il budget a disposizione era finito; scene aggiuntive erano state messe in cantiere con Mike impiccato o crocefisso su una struttura con la forma del tradizionale manufatto in legno ed arbusti con il ventre squartato. Soltanto che il primo finale poi arrivato al cinema faceva il suo lasciando parecchio di stucco lo spettatore: fu pertanto mantenuto con aggiunta di un filmato di chiusura che lo rendesse un po’ più chiaro – ci torni dopo -.
Trama… misteriosa
Al momento in cui scrivi non hai ancora visionato il materiale ulteriore accumulatosi nel corso degli anni sulla leggenda della Strega di Blair e affronti perciò tutto con lo stesso approccio di chi ha visto solo il film del 1999.
Ad un certo punto sparisce dalla tenda uno dei tre ragazzi, ossia Josh. Più avanti si sentirà la sua voce chiamare i due amici, dicendo “Sono qui” e “Seguitemi”. Che ne è stato di lui? Ovviamente si hanno solo teorie più o meno fantasiose, basate su dettagli della trama o dei dialoghi. Potrebbe essere stato rapito da alcuni contadinotti (dice Mike che essi potrebbero star giocando con loro) o, molto più probabilmente, dalla Strega di Blair stessa (che non si mostra in realtà mai ma di eventi non spiegabili ne succedono parecchi tra cui cumuli di rocce che compaiono dal nulla oppure apparizioni vagamente ectoplasmatiche) oppure essere stato rapito da Rustin Parr - anche su questo ci torni poi – o da fantasmi di bambini uccisi – si sentono infatti ad un certo punto delle grida e dei sorrisi terrificanti proprio di bambini -; oppure potrebbe semplicemente essersene andato in preda ad un tracollo nervoso che lo aveva portato a piangere quello stesso giorno.
Il finale poi è tutto fuorchè chiaro. Heather raggiunge nella cantina di una casa che i due hanno trovato nella foresta un immobile Mike che sta fissando una parete in stato catatonico. Il primo riferimento che viene alla mente è quello di Rustin Parr, eremita citato durante la fase delle interviste da parte dei cittadini di Burkitsville. Costui sarebbe vissuto negli anni ’40 e avrebbe, sotto il controllo delle Strega di Blair, ucciso 7 bambini – le cui lapidi sono nel cimitero che i protagonisti raggiungono all’inizio – con un metodo alquanto raccapricciante: ne prendeva due alla volta e, mentre uccideva uno, costringeva l’altro a dare le spalle e fissare la parete. Ovviamente la posizione di Mike sembra richiamare questo rituale e quindi la povera Heather farebbe la parte dell’uccisa. Questo ha portato alcuni a credere che lo stesso Parr sia nuovamente in azione ma stavolta su adulti, ossia i protagonisti.
Tuttavia c’è un problema: Parr è vissuto negli anni ’40 ed era già un vecchio a quel tempo; difficile sia ancora in giro nel 1994 - anno in cui la pellicola viene ambientata; viene poi ritrovata, non si sa da chi, nel 1995 -. Pertanto altre teorie pensano piuttosto che: o la strega si sia impossessata nel frattempo dello sparito Josh e lo stia utilizzando con le stesse modalità di Parr – e del resto i richiami con la voce dello stesso Josh potrebbero provarlo – oppure che addirittura i due ragazzi siano finiti in una sorta di passaggio temporale nel momento in cui si sono avvicinati alla casa diroccata di Parr. Quest’ultima teoria in particolare salverebbe anche da un altro punto spinoso: un locale aveva infatti affermato che la casa di Parr era stata demolita – “burned down” – da un incendio: quando i ragazzi la trovano sta invece ancora in piedi pure se in evidente decadimento.
Meno accattivanti paiono invece le teorie che parlano di uno scherzo di Mike e Josh a Heather – la situazione di estrema tensione in cui versano non sembra suggerire siano in vena di scherzi – o la tradizionale dei contadinotti null’affatto benevoli appena accennati in precedenza da Mike.
Mal che vada, si può sempre chiamare in causa la Strega stessa come entità soprannaturale anche se allora risulta strano che in passato si sia servita di un’entità fisica – Parr – per compiere le sue nefandezze.
Se questi punti paiono oscuri e lasciati, in ultima analisi, all’interpretazione più o meno fantasiosa dello spettatore, il punto di domanda più grande riguarda la stessa entità che i ragazzi cercano, ossia la Strega di Blair. Apparentemente essa si sarebbe dovuta pure manifestare in un’occasione nelle idee originarie degli autori – quando i ragazzi escono correndo la notte dalla tenda ed Heather grida cosa fosse quella cosa, il cameraman avrebbe dovuto spostare la telecamere velocemente per inquadrare un’entità con un mantello bianco ma se ne dimenticò -; invece alla fine tutto quello che di lei si sa deriva dalle parole degli intervistati ad inizio film. Una delle anziane – Mary Brown - avrebbe addirittura visto le Strega, descritta come un’entità con peli neri simili a crine di cavallo su praticamente tutto il corpo che indossa uno scialle bianco; un secondo intervistato afferma invece di aver soltanto visto una sorta di vapore bianco; circola oltretutto la leggenda di Robin Weawer, giovane sparita nell’800 per tre giorni e poi misteriosamente riapparsa nel portico della propria nonna che l’avrebbe descritta come una donna che non tocca l’acqua con i piedi.
Altre curiosità
Il film costruisce tutta una serie di riferimenti delle ambientazioni e accenna brevemente alla storia di Blair, cittadina ora conosciuta come Burketsville. Si scopre così che Blair venne fondata 200 anni prima da 20 famiglie e che sicuramente non ebbe dei momenti molto felici. In particolare i ragazzi raggiungono il cimitero vicino alla foresta con le tombe dei ragazzi uccisi da Rustin Parr negli anni ’40; poi arrivano a Coffin Rock, luogo in cui ci sarebbe stata l’esecuzione – non vengono dati ulteriori dettagli – di 5 uomini. Sono poi presenti un cimitero indiano, la foresta e la casa diroccata di Rustin Parr.
Il film contiene pure alcuni riferimenti ad altre opere. Mike citerà il film Deliverance conosciuto in Italia come “Un Tranquillo Week End di Paura”; chiederà poi ad Heather quale sia la strega cattiva, se quella dell’Ovest o dell’Est – evidente riferimento al Mago di Oz – sentendosi dire che era quella dell’Est: peccato che entrambe erano malvagie e che solo la Strega del Nord non lo era negli scritti di Lewis Carroll.
La compagnia di produzione di Blair Witch, la Haxan Film, deve il suo nome al fatto che il termine “Haxan” significa in svedese proprio “strega”. Il nome è stato preso da un documentario sulle streghe girato da tal Benjamin Christensen nel 1922 chiamato “La stregoneria attraverso i secoli”.
Interessante è la presenza nella casa di Parr di alcune iscrizioni con delle rune, intervallate a sagome di mani ad altezza bambino. Tali rune – indecifrabili – sono combinazione di due differenti alfabeti: l’antico ebraico e il Futark, lingua proto europea del primo millennio prima di Cristo. Peccato che il tema non venga approfondito in un film che non lesina simbologia in particolare con gruppi di sassi ammucchiati e il tradizionale stick-man a forma di croce.
E avresti anche finito, spegnere le torce che si è usciti dalla foresta. Per tutti coloro che si sentono incuriositi al punto da voler sfidare la Strega nei dintorni boscosi di Burketsville, la direzione è questa.
The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair: alcune interessanti – forse – notizie
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