Qualche tempo fa hai avuto l'ardore di manifestare tutto il tuo disappunto per la cancellazione di un progetto di mamma Konami che risponde al nome di "Silent Hills: P.T.", prossimo possibile capitolo della saga che avrebbe dovuto coinvolgere alcuni geniali personaggi quali Hideo Kojima - Metal Gear Solid come referenza basta? - , Guillermo Del Toro e Norman Reedus per il quale "The Walking Dead" parla da solo.
Ebbene, anche in casa Capcom qualcosa successe ad un proprio pargolo. Era l'anno di grazia 1997 e, mentre i fan di tutto il mondo si sollazzavano ancora con quel capolavoro videoludico che risponde al nome di "Resident Evil", la nota casa videoludica stava per completare quello che avrebbe dovuto esserne il seguito. Accadde però che, giunta al 60-70% dello sviluppo e a circa un mese dall'uscita - con inimmaginabili erezioni dei videogiocatori mondiali - il progetto venisse ricominciato da capo. Perchè?
Beh, lo spieghiamo subito.
Due motivazioni di cui una "ufficiale" e una "ufficiosa".
Ufficialmente il gioco era troppo simile al predecessore - come se dipingere una riproduzione molto somigliante della Gioconda fosse un difetto - sia dal punto di vista grafico che da quello della sceneggiatura. Buchi di trama, locazione troppo poco impaurente e persino zombie troppo grassi - giuri, è vero, questa è stata una delle motivazioni - non permettevano di rendere il gioco sufficientemente appetibile. Ora: non che quello che poi sarà Resident Evil 2 sia venuto male, eh; tuttavia - e lo vedremo poi - nemmeno questo era proprio da buttare.
Ufficiosamente - quindi con buona probabilità realmente - vi fu in quel periodo una serie di tagli al personale della CAPCOM - che oh, va bene i soldi ma pure le grandi case videoludiche mica hanno il deposito di Zio Paperone - che portò la direzione del progetto nelle mani del papà di RE2, tal Hideki Kamya - inchino per lui. Il quale volle apportare dei cambiamenti che rendessero il titolo potenzialmente molto più appetibile alle masse: non solo e non tanto ai fan della prima installazione e del suo carattere "survival Horror" - che tanto l'avrebbero comprato anche se la protagonista fosse stata Candy Candy e il boss finale il Trio Dorombo - ma anche a tutti coloro che volevano più azione, tipo fanatici dello sparatutto.
E allora si cambia. Anzi si rifà da capo. Ma cosa cambia, dunque? Mettetevi comodi con un bel medikit.
RE 1.5 avrebbe dovuto avere due personaggi giocabili che non si sarebbero mai e poi mai - neanche fossero materia e antimateria - incontrati: il ben noto Leon Kennedy - che poi diverrà effettivamente uno dei protagonisti di RE2 - e la vispa motociclista adolescente Elza Walker. Il primo, secondo trama originaria, sarebbe stato non un rookie ma un navigato agente di polizia: di più, sarebbe stato intimo amico di Chris Redfield - e ancora più, e non in senso platonico, di Jill Valentine - e unico a credere al racconto dei sopravvissuti della squadra S.T.A.R.S del primo episodio - che, oh, la Villa Spencer era stata distrutta e in teoria gli abomini della Umbrella con essa - e a voler andare a fondo nella faccenda. Di Elza non si sa invece praticamente nulla: si sarebbe semplicemente trovata li per caso - con una notevole botta di bofice, aggiungeresti, visti tutti i posti che avrebbe potuto raggiungere con la sua motocicletta.
Come sarà per RE2, i due protagonisti avrebbero avuto una spalla: Ada Wang per il figaccione e Roy D.J. per la deliziosa biondina. Ada sarebbe stata una ricercatrice della Umbrella - altro che spia fascinosa, occhialuta topo di laboratorio - mentre nulla si sa del mixatore di suoni, un semplice poliziotto con un nome che dice altro. Ada, nelle poche scene a disposizione in Internet, infatti appare: l'altro? Beh, perso a Racoon City per non essere mai più rivisto: ci mancherai ignoto personaggio quattrocchi. Ah, c'è pure Irons e pure lui un buono muscoloso della situazione a differenza della sua controparte poi effettivamente venuta alla luce.
Presenti pure William Birkin - che sarebbe diventato uno dei due Tyrant, perchè uno solo non bastava - e la, fidanzata e non moglie, Annette; presente pure la piccola Sherley, semplicemente una ragazza spuntata fuori da chissà dove in cerca di protezione nel marasma generale. Protezione che cerca presso Marvin che, anzichè essere uno spostato totale, è il capo della polizia di Racoon City: ovviamente, essendo un personaggio positivo, lo si sarebbe potuto trovare stramazzante già dalle prime scene di Leon.
I mostri - per quel che ancora si può vedere - sarebbero stati abbastanza nuovi: a parte zombie - tuttavia quasi tutti uguali e poco caratterizzati per il motivo su cui torneremo poi - , cani lupo zombie - non dobermann, che Raccoon City è nucleo tedesco - e una gigantesca ape - che poi troveremo effettivamente in RE2 - si sarebbero sottoposti alla tua attenzione pure dei gorilla zombificati - vale la pena di dire che molti degli sviluppatori licenziati dall'allora CAPCOM finirono per lavorare a Parasite Eve, dove, guarda caso, si trovano proprio queste creature - e soprattutto ragni giganti - e molto pelosi - e strane mutazioni umanoidi degli stessi camminanti su due gambe e con seri problemi di individuazione di qualcosa che assomigli sia pur vagamente ad un viso.
Dal punto di vista del gameplay, ecco che RE1.5 davvero sembra RE originario: grafiche e impostazioni del menù, mappa, consuete aperture di porte per mascherare i caricamenti, raccolta di oggetti, enigmi di quadri, documentazione da raccogliere e stivare, qualche breve cutscene. E animazioni di morte, circostanza che non sarebbe poi stata cosi poco frequente. Salvo prevedere una scappatoia: i personaggi avrebbero non solo recuperato armi sempre più efficaci ma anche equipaggiamento di difesa - come giubbotti antiproiettile - cui si sarebbe accompagnato un cambiamento degli stessi modelli con grafica rappresentazione del nuovo vestiario indossato. Una vera e propria novità che però comportava una limitazione che non piacque. A cui si sarebbe anche aggiunta la possibilità di vedere il proprio personaggio con abiti intrisi del sangue delle vittime zombie.
Due personaggi, due diverse difficoltà per ciascuno, diversi finali in relazione alle persone che si sarebbero salvato. RE niente più niente meno.
Fin qui niente male, eh? Allora perchè lo rifacciamo da capo?
Perchè è troppo poco action. Troppo pochi nemici sullo schermo contemporaneamente - proprio a causa del cambio di vestiti e delle macchie di sangue sugli abiti di cui hai parlato - e effetto piuttosto bruttino di scomparsa improvvisa -no, davvero, sembra che finiscano in un'altra dimensione all'improvviso - dei cadaveri zombeschi. Cose giudicate negative e poco interessanti per la vasta mole di nuovo pubblico cui il gioco ambiva; cosi come le limitate locazioni - oltre alla Stazione di Polizia solo altre due tra cui le fogne - e il fatto, udite udite, che la trama fosse conclusiva. Si perchè RE1.5 avrebbe posto fine alla serie e alle milionate che ci si poteva fare: solo qualche tempo dopo qualcuno alzò la mano e fece notare che mica per forza tutto - ma proprio tutto - deve svolgersi a Raccoon City.
Non che alla fine qualcuno si possa lamentare di RE2, sia chiaro; tuttavia un po' la curiosità per questo "RE mai nato" rimane. Devono averla pensata allo stesso modo alcuni sviluppatori/fans che hanno provato a raccogliere quello che rimaneva e a dare una parvenza di giocabilità all'installazione. La versione trovabile in Internet - per cui consigli la visione di video di questo canalino Youtube qui - è abbastanza piena di bug ma tutto sommato godibile per i fan: in fin dei conti non venitemi a dire che a nessuno è mai capitato di camminare sopra i corrimano delle scale o di sentirsi improvvisamente piccini piccini in una tromba delle scale. Alla fine la Debug Room - accessibile con corrispondente del tasto SELECT - permette perlomeno di dare un'occhiata a quello che sarebbe potuto essere se mamma CAPCOM non avesse deciso di sfoltire le fila dei suoi figli.
Sarebbe piaciuto? Beh, questo mica puoi dirlo che oh, sei su RE mica su Chrono Trigger.
Resident Evil 1.5: il primo Resident Evil 2
Reviewed by radish7
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