Ok, è venuto il momento di cambiare. Di solito utilizzavi questa rubrica cercando di approcciare i vari Indie Rpg Games in maniera abbastanza analitica, trattandone le varie caratteristiche: grafica, sonoro, componente RPG, componente horror. In realtà ti sei reso conto che questa maniera di fare è un po' noiosa: per te che scrivi e chiaramente pure per chi legge che magari è maggiormente interessato a capire il gioco in breve e a farsi pure due risate nonostante il sangue che scorre come il Fiume Po. Quindi? Beh, quindi hai deciso che lascerai andare le mani sulla tastiera e quello che ne viene ne viene; no correzioni, no riletture, niente di niente.
Avevi anche tenuto volutamente la sezione della trama molto scarna perchè in fin dei conti il tuo scopo era invogliare a provare i giochi in questione: di spoilerarli proprio non ti passava nemmeno per la mente. Ma adesso quel che succede succede e attenzione al GAME OVER, quindi salvataggi frequenti.
Il primo gioco di questa edizione è "Mirror Mirror" con il quale il giocatore viene ad assumere i panni - alquanto bagnati, vista l'atmosfera - del giovane Shio, studente che vive da solo in una cittadina fatta di 4 strade di numero 4 e i cui posti visitabili sono due abitazioni e una scuola. Ma tanto basta. Sviluppato dalla graziosissima CutieCai - non che l'hai mai vista ma il nome a quello riporta - e scaricabile qui , 40 minuti di strani incidenti affolleranno la vicenda fino ad arrivare ai tre possibili finali che chiariscono il tutto quanto farebbe un pennarello nero di seppia.
Perchè, scarna documentazione a parte, davvero poco è possibile desumere dal gioco se non che una qualche sorta di maledizione è collegata ad una bella compagna di classe la cui sola presenza è in grado di provocare delle sciagure quanto e peggio dell'iceberg del Titanic. Chiedere al povero ragazzo che per la stessa scolaretta perde la testa - letteralmente.
Dal punto di vista del gameplay piacciono alcune soluzioni. Gli enigmi consistono prevalentemente in esplorazione dei luoghi e qualche sessione a tempo in cui il GAME OVER è scontato almeno al primo tentativo. Mai si avranno indizi sulla locazione dell'oggetto salvastoria nel misero minuto a disposizione: si dovrà tentare e ritentare fino a che si riuscirà a trovarlo. Per qualche ragione, poi, il personaggio, la cui giocabilità è usualmente buona potendo anche correre con pressione del tasto SHIFT accompagnato alle consuete frecce direzionali, non potrà mettere il turbo in alcune di queste sessioni; nemmeno ci sarà alcun indizio su quali siano gli oggetti interagibili dato che il cursore non cambierà mai forma. Non dovrà pertanto sorprendere che si possa trovare un ascia, ad esempio, in un armadio che tale nemmeno sembra e che precedentemente non era interagibile. Ruolo fondamentale vestiranno le scelte cui il giocatore sarà talvolta messo davanti: lo sbaglio condurrà al game over con semplice schermata che raccomanda di "scegliere saggiamente" e ritorno al menù iniziale.
Esiste un menù che tuttavia sarà utilizzato solo per salvare, essendo l'opzione praticamente sempre possibile tranne che appunto nelle sessioni a tempo; poca rilevanza avrà invece l'inventario che non servirà a raccogliere informazioni - dato che i pochi oggetti contengono delle descrizioni molto scarne e per nulla funzionali alla trama - ne' sarà mai utilizzato per selezionare alcun oggetto dato che gli stessi sono automaticamente usati. Interessante invece il fatto che siano più gli oggetti che possono essere interatti per ogni singola situazione in ogni singola schermata: la scelta di quelli sbagliati porterà al GAME OVER.
La componente horror viene prevalentemente attuata mediante qualche disegno sanguigno e tramite il sonoro: la biblioteca suoni è magari molto limitata ma fa pienamente il suo dovere, fomentando il giusto senso di inquietudine e macabro che un buon Rpg Horror dovrebbe sempre stivare con sè.
Non manca qualche piccolo bug dovuto prevalentemente ad una mancata programmazione delle collisioni; tuttavia non compromette la godibilità del titolo che rimane una piacevole esperienza di una quarantina di minuti. I tre finali non sono particolarmente sviluppati, limitandosi ad una scritta descrittiva su campo nero; appaiono poco collegati alla storia fino a quel momento divenendo un po' improvvisi.
La seconda proposta è "Chelsea" la cui descrizione migliore è "ben fatto". Sviluppato da Yūrei Darling Studio e scaricabile qui, il gioco ti fa impersonare un 27enne alla ricerca disperata dell'anello di fidanzamento per la propria amata: tra enigmi, improvvise apparizione e momenti da brivido, il tuo protagonista scoprirà l'amara verità.
"Ben fatto", dicevi: sotto quasi tutti i punti di vista.
Piace moltissimo la grafica che non mostra alcuna pixellosità sfoggiando anzi una definizione a tutto schermo pressochè perfetta; molto belli davvero gli avatar delle cutscenes - ok, per i non albionici, significa gli "intermezzi filmati" - che si dividono in dialoghi a scorrimento e un filmato vero e proprio quando si raccolga l'oggetto a ciò deputato; piace molto anche l'organizzazione grafica dell'inventario cosiccome i jumpscares - in questo caso delle immagini improvvise - che si possono trovare molto frequenti durante il gioco nonchè come scene di morte.
Perchè la parte horror del gioco sta prevalentemente in questo: immagini improvvise e molto ben fatte. Ad acuire il senso di oppressione e ansia propri di ogni buon horror game sono poi presenti anche momenti di fuga da un nemico che apparirà sempre più veloce del tuo personaggio anche se in realtà procederà solo a rapidi scatti che daranno questa illusione: basterà mantenersi concentrati nell'evitare gli ostacoli e non vi saranno problemi - tranne qualche indumento intimo bagnato, si intende.
La giocabilità è forse l'unica rimostranza che ti senti di porre al gioco: fluidi i movimenti grazie alle frecce direzionali ma niente possibilità di correre. Il che potrebbe essere benissimo frutto di una scelta precisa: lentezza al fine di acuire il senso di ansia e orrore.
Per il resto il gioco stravince sotto l'aspetto del gameplay e delle musiche. Per quanto riguarda il primo ogni singolo particolare è curatissimo: già si è accennato al menù - solido ed efficace, privo di voci inutili, accessibile con pressione del tasto X e graficamente molto piacevole - e si aggiungono sia gli enigmi - che ti costringeranno a frequenti backtracking una volta ottenuto l'oggetto che può interagire con lo lo scenario che già avevi esplorato; che appaiono molto vari consistendo in combinazioni numeriche, quesiti logici e documentali - sia la mappa abbastanza ma non eccessivamente vasta. Esiste in realtà una sola canzone di sottofondo il cui tema è davvero però adatto sia ai momenti più attivi che a quelli di riflessione.
La trama è molto diretta e il finale è uno solo: tuttavia regge solidamente e non vi sono elementi che rimangono insoluti.
In conclusione 1 ora circa di buonissimo intrattenimento.
E' davvero tutto per questa edizione e se per caso avete una compagna di classe accanto cui qualcosa di strano accade...beh, statene alla larga.
Indie Rpg Ep. 29: uno specchio alquanto...strano
Reviewed by radish7
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