E' un periodo un po' cosi', scarichi parecchia roba grazie a questo bel sitino qui e ti capita tra i tasti della tastiera questo titolo "Book of Murders" che promette di essere un investigativo con i controfiocchi di quelli che a te piace sempre vedere. Avevi già infatti avuto modo di visionare "Ryoko's Case File" - ecco il link ancora al vecchio blog ma l'articolo sarà chiaramente ospitato prima o poi sulla tua bella rubrichetta "Re-post" - e un minimo il tema era ripreso pure da quello che da più parti è designato come il precursore di tutti i Survival Horror Games, Alone in The Dark cui qualche doverosa attenzione l'hai riservata.
Cosi te lo sei scaricato e finalmente hai pure trovato il tempo di guardartelo. Impressioni? Si, più o meno come le foto.
Innanzitutto un giretto in Internet ti fa scoprire che si tratta di due OAV che continuano la serie anime di 10 episodi del 2014 "Kuroshitsuji: Book of Circus": solo grazie a questa rivelazione riesci per grandissime linee a provare a dare un senso ai tratti finali con l'apparizione di un personaggio che altrimenti sembrerebbe arrivare dal nulla cosmico e centrare come una fragola in una pasta e fagioli. Ti domandi - ma mica ti rispondi, chè tanto mica la recuperi la serie vista l'immensa mole di altro materiale che hai stoccato - se per caso aver visto la serie precedente non tolga un po' del mistero che questi due OAV portano, dando risposte a quesiti che sono solo toccati di sfuggita. Dall'altro lato, i due OAV, con l'eccezione di cui sopra, si possono godere tranquillamente in maniera a sè stante.
Beh, quindi cosa ti è piaciuto?
Innanzitutto la locazione decisamente è una di quelle che ti ispira molto. Una residenza vittoriana per il protagonista - che difatti è un conte sia pure non strettamente il tuo nobile standard - con tutte le caratteristiche del caso: un salone per il ricevimento con due immense scale verso i piani superiori - fa pure un po' Magione Spencer di Resident Evil -, una sala da pranzo lussuosa, varie stanze da letto e una cantina pregna di buone bottiglie di vino - non che tu abbia visto le etichette ma sei pronto a scommettere che non è Tavernello. L'atmosfera che si crea con queste scene al buio illuminate da una semplice candela - che oh, l'energia elettrica era ancora da veni' - e con immensi caminetti per scaldarsi e, guarda caso, circondata da un'immensa foresta con la classica tempesta inglese a fare da sfondo alle scene.
In questo allegro luogo - la Residenza dei Phantohive - viene riunito, apparentemente senza scopo alcuno se non quello di celebrare un banchiere tedesco piuttosto influente - il cui cognome, Siemens, qualcosina nell'epoca successiva conterà - un gruppo - altrettanto apparentemente scelto a caso - di persone tutte piuttosto benestanti e a capo di Compagnie fiorenti. Potrebbe già qui scattare la ricerca dell'intruso: il tuo protagonista è infatti un povero oculista e romanziere a tempo perso dal nome Arthur. Sembrerebbe decisamente buttato li' per caso, salvo poi scoprirsi che proprio i fatti di quelle notti lo porteranno a scrivere quello che sarebbe stato il romanzo investigativo di maggiore successo di tutta la storia dell'umanità che va sotto gli annali di "Sherlock Holmes". Occorre davvero dire il cognome a questo punto?
Nella gigantesca residenza accadono ben tre omicidi e parte - dopo buoni 25 minuti del primo OAV in realtà - l'investigazione. La prima parte in realtà è tutta dedicata alla presentazione dei vari protagonisti e ti avrebbe anche condotto a droppare gli OAV; per fortuna il ritmo si alza decisamente in seguito in maniera da far si che la visione risulti piacevole e per nulla pesante. Non vuoi spoilerare la trama ovviamente e inviti alla visione: vuoi però indicare quali sono i principali quesiti che ti sei posto e a cui non hai saputo dare risposta.
Il padrone della residenza è Lord Phantomhive - in italiano suona più o meno come "Covo di Fantasmi" -: ora, se sei un inglese e quindi la lingua la conosci, probabile che un paio di domande sulla casualità o meno del nome te le poni pure. Ad ogni modo l'allegro 13enne ha una benda all'occhio dovuta ad una ferita rimediata nel periodo della morte dei suoi genitori; non vuole toglierla nemmeno quando dorme perchè dice che lo impressionerebbe rivedere tale ferita. Lasciando perdere il fatto che non si sa come la potrebbe vedere - a meno di non aver qualche altro occhio nascosto di cui non vi è traccia -, la giustificazione ti suona parecchio strana ma non puoi ovviamente dire di più chè magari la spiegazione c'è nell'anime che non hai visto. L'altra domanda che ti sei ripetutamente posto è se anche il giovane Ciel sia, al pari del suo maggiordomo Sebastian, non umano: anche qui nessuna risposta tranne certi comportamenti molto freddi che di umano non sembrano davvero aver nulla e su cui lo stesso Arthur riflette.
Procedendo col personale della villa, si sa che Sebastian, il fido maggiordomo, è un demone: che non fosse propriamente il tuo standard umano lo si poteva dedurre, oltre che dall'estrema perfezione di ogni suo gesto, anche da alcune evoluzioni aeree già in apertura quando salva uno degli ospiti da un colpo di proiettile. I restanti inservienti - la cameriera Mey Rinn; il cuoco Bard; il fattore Fynn - dovrebbero proprio essere gli ex membri dello strano circo di cui si parla nell'anime; non sai invece se lo stesso background sia quello dell'anziano maggiordomo Tanaka - chè un nome giapponese ci vuole sempre anche se gli occhi a mandorla non ce l'hai e se ti trovi in Inghilterra - che dimostra peraltro, a scapito della sua età, di essere piuttosto veloce col suo Baritsu, arte marziale Japponica.
Non ti soffermi sui vari personaggi che, a seguito degli omicidi, diverranno tutti possibili sospettati; tranne uno: Charles Grey, segretario di Sua Maestà la Regina Vittoria con tanto di fida spada al seguito. Ti soffermi perchè un punto interessante è che la festa viene organizzata da parte di Ciel su invito della stessa Regina per celebrare - il che significa proprio "fare la festa" nel senso più italiano del termine - il banchiere tedesco Siemens. I Phantomhive sono infatti niente più e niente meno i "cani da guardia" di Sua Maestà, stile Shogun Mitsu Kunimito - o come si scrive - per l'Imperatore Giapponesico; ecco spiegato perchè vengano incaricati nell'anime di investigare e risolvere la questione di quel circo che di giorno delizia i bambini anglofoni e di notte ne fa polpette. Sono però sotto il controllo della vegliarda che manda i suoi segretari proprio per sfidarli e per capire se siano ancora adatti al lavoro.
Non sei riuscito, mancandoti l'anime, a comprendere bene il finale con Benjamin che viene disotterrato dalla tomba in cui si trova in quanto ancora vivo - è un demone e l'unica concessione è quella che può provare dolore se trafitto ma di morire non se ne parla proprio - e con Tanaka che gli consegna una sorta di spilla che ne fa il maggiordomo titolare e riconosciuto di casa Phantomhive. Nè hai potuto capire l'interesse di Ciel per Arthur che viene ripetutamente chiamato "Sensei" - "maestro" per i non giappoparlanti - e in virtù del quale viene invitato a questo ricevimento cui lui stesso riconosce di non appartenere per nulla.
Interessante decisamente invece la piega pseudoscientifica che la trama prende talvolta, propria esattamente dello stile del futuro investigatore di Arthur. Si parla ad esempio della Tetrodossina, un veleno capace di procurare una morte apparente distillato da una pianta africana e paragonato a quello utilizzato da Giulietta: costituirà la principale ragione per cui a rimetterci sarà un non colpevole che verrà incastrato per i suoi commerci con il Continente Nero. Per coloro che non conosco Doyle - ok, lo dici chi è Arthur - la citazione appare abbastanza pertinente in quando il papà di Sherlock Holmes era un medico e servi per un breve periodo anche in Africa. Si accenna anche ad un distillato di una pianta afrodisiaco e con effetti di rallentare l'invecchiamento che porterà la povera cameriera a sospettare addirittura che una delle ospiti, visto il suo aspetto giovanile a discapito dell'età, sia una vampira confondendo l'estruso con sangue umano.
In conclusione un paio di orette che passano piuttosto bene se si è in grado di sopportare un inizio lento; per il buon Arthur si può fare.
Animescoop: Book Of Murders, un investigativo molto...segreto
Reviewed by radish7
on
18:55
Rating:
Nessun commento: