Re Post: Indie Rpg Games Ep.1

Prima storica edizione della rubrica Indie Rpg in questa edizione di Re Post. Originariamente pubblicato il 19-01-2015. Enjoy.




Ladies and Gentleman, da questa edizione si raddoppia: 2 RPG Indie al prezzo di uno. 

Il motivo è molto semplice: ti trovi a giocare con un sacco di RPG Indie di cui non c'è molto da dire e di allungare i post sparando boiate a raffica - cosa in cui te la cavi piuttosto bene - non ne hai certo voglia. Pertanto, se trovi qualche gioco breve ma per il quale valga la pena di spendere due parole lo fai: siccome la tipologia è frequente, facciamo che parli di due giochi cosi' diventano quattro parole. 
In contemporanea decidi quindi che apri una nuova rubrica - la cui frequenza di aggiornamento dipenderà dal materiale reperibile - che intitoli "Indie RPG"

Contento di aver fatto una offerta senza nemmeno gridare con la voce stridula di Vanna Marchi, procedi quindi alla prima edizione; tratterai di due veloci ma tuttosommato buoni giochi: Schuld e Rust and Blood. 


Partiamo con Rust and Blood, con l'avvertenza che stavolta si parla di un indie RPG horror vero, uno di quelli per cui tutte e tre le parole - Indie, Rpg, Horror - hanno senso di essere usate. 

Sviluppato da OWL - che già abbiamo visto all'opera con questo giochettino qui che davvero male non era - il gioco ci mostra punti forti già dall'introduzione. Non si scherza, eh: la grafica nelle immagini utilizzate è davvero di buonissima qualità considerando che stiamo parlando di un indie. I dialoghi sono misteriosi al punto giusto anche se talvolta talmente misteriosi da assomigliare alle domande di Marzullo. In sostanza, credi, si tratta di una malato terminale di cancro il quale cerca in qualunque maniera di trovare una cura miracolosa per la sua malattia che lo sta spingendo alla morte. Ha provato di tutto senza risultati fino a che ha a trovato quel misterioso angolino del paradiso perduto che da Dio è stato precluso all'umanità in seguito al peccato originale. 

Proprio in quell'angolino verremo proiettati quando inizieremo a comandare il nostro sfortunato protagonista. 

La grafica a questo punto diventa chiaramente quella classica dello RPG; deformed ma decisamente molto ben architettata. E si pongono quelle che sono le basi di ogni buon RPG: regole da seguire, un menù da utilizzare, oggetti da trovare. In realtà la fase esplorativa è abbastanza guidata: si tratta di ritrovare una chiave qui, una parte di un macchinario li' e poi utilizzarli nella maniera corretta. L'atmosfera pressante viene però resa al meglio grazie ad un paio di accorgimenti: il personaggio deve mangiare - e lo fa grazie al cibo che trova in frigoriferi miracolosamente sparsi per i vari luoghi da cui recupera ingredienti che poi vanno craftati per arrivare al pasto finale - e non deve uscire dalla sua stanza dopo le ore 21.00. Non è quantomeno consigliabile, dato che il numero di mostri presenti è decisamente superiore data l'oscurità che regna sovrana. Aggiungiamoci pure che esiste una fastidiosa barra della fame: fino a 100 tutto ok, da 100 a 150 il personaggio non può più correre veloce, a 150 muore. Il che costringe il giocatore a fare scorta di cibo e quindi di ingredienti che troverà solo nei frigoriferi; ed essi - quattro in tutto - sono dislocati nei posti più lontani e si riempiranno una seconda volta solo dopo aver dormito fino alle 7.00 del giorno dopo. E dormire aumenta la fame. 

Una sorta di circolo insomma che è in grado di rendere il gioco molto più avvincente, dovendo il giocatore tener sempre sotto controllo quella maledetta barra della vita che scende molto in fretta e quindi pianificare molto bene le sue uscite dalla stanza. Il che allungherà il gioco: almeno un'ora sarà necessaria. 

Come in ogni buon RPG si può morire. Una maniera l'abbiamo già indicata: per fame. Una seconda - piuttosto rara in verità - sarà essere catturati da qualche mostro - due in tutto, di cui uno quello finale - che daranno game over immediato. 

Atmosfera tesa che si propaga sino al finale che non spoilero ma che vale la pena di essere visto pur non essendo niente di trascendentale. 

In conclusione un buon INDIE RPG HORROR: stavolta tutti i parametri sono stati rispettati. 



Non caschi male nemmeno con SCHULD, gioco tedesco - che significa colpevole - che mixa piuttosto sapientemente, pur con budget molto ridotto a disposizione, quasi tutte le caratteristiche del RPG Horror. 

L'inizio è un clichè dei più classici: ti trovi in un luogo che non conosci senza saperne minimamente il perchè. Uno strano uomo che esce da uno specchio - che dichiara di poterti guidare ma non aiutare - ti sollecita ad andare avanti per trovare le risposte che cerchi. Qui parte una avventura che ti porterà in vari scenari con un unico comune denominatore: l'orrore. Non ci sono scream shot ma la tensione e l'ansia che i tetri ambienti, i tetri concetti e le tetre personalità - nemici o amici - con cui interagirai sicuramente saranno in grado di incuterti quel sano sentimento di paura misto a raccapriccio che fanno un buon horror.

Ecco perciò nemici - veloci - inseguirti per anguste vie di cui nemmeno conosci la planimetria o in stanze in cui non di rado finirai per restare bloccato da ostacoli non visti; ecco boss abbastanza difficili; ecco indovinelli piuttosto complicati che potranno farti perdere qualche buon quarto d'ora a meno che non si abbia qualche intuizione rapida; ecco, soprattutto - cosa spesso dimenticata nei giochi di ultima generazione - che si muore e si ricomincia dall'ultimo salvataggio - il giocatore viene comunque agevolato in quanto prima dei momenti chiave in cui maggiore è la possibilità di morire viene chiesto dal gioco se si desidera salvare. 

Dal punto di vista grafico il gioco si presenta piuttosto modesto in realtà con grafica pixellosa e poco definita; non vi sono fondali particolari o belle immagini, nemmeno nei pochi documenti che si recuperano in giro. 

Dal punto di vista della giocabilità i comandi sono molto semplici - i soliti Z,X e frecce direzionali - ma la velocità del proprio personaggio è sicuramente elevata - reso comunque necessario dal tipo di eventi, quali inseguimenti, che si dovranno affrontare - e il menù - classico degli RPG - serve soltanto in due o tre occasioni. 

Buono il comparto sonoro: musiche discrete e suoni in grado di trasmettere lo stato d'ansia voluto. 

A fronte della parte tecnica - comunque buona per un indie RPG soprattutto dal punto di vista della giocabilità - il resto lo fa assolutamente la trama in cui il vostro protagonista si troverà sbalzato spesso da un luogo e da una situazione ad un'altra senza apparente spiegazione. Spiegazione che invece c'è eccome: il finale fa combaciare tutti i tasselli, creando un puzzle sicuramente piacevole. 

In conclusione un buon gioco della durata di 1 ora e mezza o due. Nota di merito per lo sviluppatore dunque, tale Kelven la cui piccola opera scaricabile qui


Game over for now, alla prossima recensione. 

Re Post: Indie Rpg Games Ep.1 Re Post: Indie Rpg Games Ep.1 Reviewed by radish7 on 11:59 Rating: 5

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