Indie Rpg Ep. 38: 3 al prezzo di 2



Eh si, stavolta non badi a spese. Se di solito parli di 2 RPG Indie per post, stavolta Signori e Signore ben tre. 

A voi: Kindness Kills, Sins Of Daisy e Resident Evil: Road to Raccoon City



Di Sins Of Daisy avevi in realtà già parlato in un post-contenitore in cui trattavi di RPG molto veloci: allora avevi visto solo il primo episodio e lo definivi decisamente promettente. Beh, vorresti confermare l'impressione. 

Per quanto riguarda la grafica ed il sonoro vale essenzialmente quanto detto già nel precedente post. 

Per il gameplay non vi sono novità cosi incredibili: c'è però da dire che piace decisamente la presenza di "Consigli della Polizia" - ironici - e un paio di velocissimi minigiochi cui si può accedere esplorando alcune delle locazioni liberamente esplorabili al di là della storia principale. Quest'ultima è decisamente la parte che ti piace. Se l'autore prometteva che le scelte compiute - che sono essenzialmente risposte ai dialoghi - avrebbero influenzato la storia, beh, ha ragione. 

Il gioco parte innanzitutto chiedendo quale sia la scelta compiuta nel capitolo precedente - che da sempre la possibilità di rigiocare - e da li le cose cambiano leggermente. Al momento si è arrivati alla fine del terzo capitolo e l'aver preso una scelta o un'altra cambia in parte lo scenario sia pure i luoghi chiave da visitare rimangono gli stessi. Ecco cosi che sono raggiungibili più conclusioni - tu ne hai trovate un paio. 

Purtroppo vi sono anche alcuni piccoli difettucci che piacciono un po' meno. Qualche bug - tuttavia non cosi' problematico, non costringendo mai a dover resettare il gioco - e un fastidiosissimo lag che colpisce alcune scene. 

Consigliato comunque e per chi volesse provarlo, in attesa del capitolo successivo, ecco il link


La seconda proposta è Kindness Kills - che significa "La Gentilezza Uccide" - prima opera di Lunercrying, scaricabile qui

Molto veloce non esente da qualche bug - ne hai trovato uno, consistente nel richiamare il menù col tradizionale tasto X durante un filmato, che ti ha costretto a resettare il gioco - ma tutto sommato interessante.



Il gameplay è piuttosto semplice in realtà con la presenza di enigmi a combinazione nemmeno troppo difficili da decifrare se si presti sufficiente attenzione all'ambiente circostante e con un personaggio che già va veloce di suo e diventa Speedy Gonzales qualora si schiacci il tasto SHIFT. E' prevista una scena di fuga tuttavia non particolarmente riuscita - l'inseguitore tende a scomparire - laddove per il resto si può procedere con assoluta calma stando però attenti a non toccare quanto non si deva a pena di GAME OVER. 

La parte migliore sta senz'altro nell'aspetto grafico: belli i disegni che possono - ma non devono obbligatoriamente - venire trovati nel corso della storia e che costituiscono - assieme alla stanza delle torture - anche il principale aspetto horror della storia. 

10-15 minuti tutto sommato buoni per iniziare la propria carriera nel mondo degli RPG. 


Pezzo forte di questo appuntamento è però Resident Evil: Operation Raccoon City che riesce, con le ovvie limitazioni dovute ai mezzi a disposizione, davvero ad immergere il giocatore nella dimensione tesa e spettrale propria della saga nel suo complesso. Sviluppato - ma a quanto sembra non ancora finito - da Infection Files e scaricabile qui, impersonerai un membro di Squadra Speciale della Umbrella col compito di liberare Raccoon City dalla schiera di Zombie anche se poi lo scopo vero consisterà piuttosto nel partire da un punto A e raggiungere un punto B, rendevouz coi propri commilitoni. Prendere una sedia, davvero molti i punti notevoli

Se la grafica è quella classica degli RPG indie - apprezzabile comunque la schermata iniziale che già mette dell'umore giusto - , davvero molti i richiami alla saga originale nel gameplay. 

A cominciare dalla possibilità di selezionare più personaggi ciascuno con differenti caratteristiche e statistiche; continuando dagli oggetti che sono proprio quelli classici - erbe, kit medici per i curativi; proiettili per le proprie armi - e possono essere recuperati semplicemente camminandoci sopra; passando poi per la parte documentale che viene sottolineata graficamente da scintillii e si sostanzia in LOGS molto simili a quelli di Residenteviliana memoria e con l'unico difetto che non si possono nè accellerare nè skippare. E non finisce qui: i salvataggi sono resi possibili solo grazie a degli appositi poster appesi sulle pareti della Umbrella; molti sono i luoghi chiusi accessibili e molti altri quelli non accessibili; i nemici sono i classicissimi zombie e i cani putrefatti. Il tutto sapientemente calato in un'atmosfera ottima di città in totale degrado, bene resa graficamente. L'organizzazione del menù infine - diviso tra armi, oggetti e documenti - sembra essere una versione semplificata della ultime installazione di casa CAPCOM. Aggiungi che in realtà gli oggetti sono piuttosto scarsi e che, di conseguenza, qualora si raggiunga un certo punto senza di essi, l'unica possibilità sarà o schivare gli zombie - non facile - oppure caricare un salvataggio precedente in cui si aveva un inventario un po' più fornito. Lungi dall'essere un difetto, permette di apprezzare al meglio l'atmosfera survival horror.



Vi sono tuttavia alcuni punti che ti piacciono un po' meno e che riguardano essenzialmente proprio il gameplay. Il primo è dato dai tasti: occorrendo infatti innanzitutto selezionare un curativo o un'arma da inventario, esistono poi due tasti azione specifici - S per sparare e D per i curativi - per utilizzarli. Specie nel caso dei curativi, non solo va premuto il tasto D ma poi va anche premuto il tasto azione - che qui è però lo stesso che richiama il menù completo, cioè il tasto Z - al fine di selezionare il proprio target: il che non ha molto senso visto che, in ogni caso, uno solo è il personaggio giocabile e per forza di cosa destinatario del trattamento medico. Un po' complicato, insomma. L'altra cosa che proprio non mandi giù è la reazione degli zombie al primo sparo: effettuano un salto in avanti assicurando danneggiamento al giocatore a meno di essere molto rapidi - e con la complessità dei tasti non è facile coordinarsi - nell'indietreggiare. 

Nonostante questo il gioco lo consigli sicuramente: 30 minuti circa di assoluta immersione nel contesto caro a Resident Evil sia pure in via estremamente semplificata. 


Si chiude qui questo speciale omaggio triplice: quali nuove avventure la prossima volta? Stay Tuned.

Indie Rpg Ep. 38: 3 al prezzo di 2 Indie Rpg Ep. 38: 3 al prezzo di 2 Reviewed by radish7 on 20:03 Rating: 5

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