In questo periodo stai cascando veramente molto bene con gli Rpg Horror e si sa che buon gioco il primo dell'anno buon gioco per tutto l'anno. O almeno lo speri.
Ancora una volta comunque focus su un solo gioco: Empty Soul, perla sviluppata da Clorith Studio e scaricabile gratuitamente qui .
Tra dimensioni oniriche e nebbia ai locali a cui dai del tu (cit.), ti troverai coinvolto in un gioco mozzafiato che trae ispirazione da mostri sacri del genere. Accendere la torcia signori e signore che si va.
Parti dalle basi. Il gioco è suddiviso in 4 capitoli - che credi siano usciti in tempi diversi anche se ora sono state riuniti in un unico download - e prevede installazione. Parte a tutto schermo - ed in questo caso devi ammettere che la definizione è piuttosto pixellosa per cui preferisci decisamente giocarlo in finestra - e si fa subito ben volere per una introduzione con crediti iniziali - che comunque verranno poi ripetuti alla fine del quarto capitolo e ci mancherebbe pure visto il giocone che è - e tutorial graficamente illustrato. Parti poi con il gioco vero e proprio.
Ti va di liquidare subito la parte grafica che è decisamente quella che impressiona meno. Non sai quale sia il motore utilizzato, certo che ha tutte le fattezze del classico tool di RPG making ma con sprite - significa immagini - dei personaggi personalizzate, animazioni incluse; non particolarmente innovativo dal punto di vista delle finestre di dialogo e pure privo - per la maggior parte - di finestre dedicate agli oggetti trovati o di cutscenes - cioè intermezzi filmati. E' un gioco indie nonostante tutto ed è bene ricordarselo.
E come tale qualche difettuccio ce l'ha. Innanzitutto se è apprezzabile che alcune scene di dialogo siano skippabili, è decisamente frustrante la lentezza dei dialoghi stessi. Ogni volta che si inizia, trascorrono un paio di secondi per passare da una battuta all'altra sia pure ci sia costante pressione del tasto Z (il tasto azione). Servirà forse per aumentare la dose di ansia - Resident Evil insegna - ma comunque non ti è piaciuto. E se lenti sono i dialoghi, lo è pure il personaggio. Per qualche strana ragione - pur con la barra della stamina piena; su questo tornerai poi - talvolta il personaggio corre con pressione del tasto SHIFT, tale altra non lo fa; o addirittura lo fa sino ad un momento prima nello stesso luogo ma, subito dopo aver esaminato un oggetto rilevante, procede solo lento. Potrebbe essere un bug ma di certo non è sufficiente a squalificare il gioco. Da ora in poi tutti gli aspetti positivi.
Il gameplay è qualcosa di eccezionale. Strutturato nella maniera giusta, diversificato addirittura per i vari capitoli e con tanta ma tanta attenzione ai particolari.
A cominciare dalle statistiche e dagli oggetti che servono per mantenerle. Esistono sostanzialmente tre statistiche rilevanti tutte visibili con apposite barre in alto: la stamina - che definisce la possibilità o meno di correre; a stamina 0 il personaggio cammina e basta - che si esaurisce piuttosto velocemente e che può essere curata con bevande energetiche o semplicemente attendendo; lo stato di paura - che varia tra normale e paura - che può essere rimosso solo con apposito oggetto e che determina pure la maniera in cui lo schermo viene visto, provocando infatti la paura uno sfocamento della visuale; la classica vita ripristinabile solo con apposito oggetto e collegata al GAME OVER. Tutto questo facilmente accessibile grazie ad un menù molto classico in cui spicca la possibilità per ogni oggetto non solo di usare e droppare ma anche di combinare - sebbene la combinazione sia necessaria solo in pochi momenti e che divide gli oggetti tra normali - tutti i curativi + le munizioni - e oggetti chiave - essenzialmente tutti quelli che permettono di proseguire nel gioco.
Se la documentazione non è cosi ampia - e comunque non stivabile - limitandosi a note sparse in vari punti, la quantità e la qualità degli enigmi è davvero notevole - vi sono degli autentici sottogiochi come ad esempio dei puzzle, combinazioni etc. - e soprattutto costringe il giocatore a "pensare fuori dalla scatola" al fine di capire dove quell'oggetto recuperato possa essere utilizzato o dove fosse stato visto quell'indizio che permette di procedere imponendogli dei frequenti backtracking che davvero ti faranno scomodare alcuni illustri colleghi survival horror. E' vero che all'interazione con il particolare dello schermo rilevante sarà lo stesso personaggio a suggerire quale oggetto utilizzare: ma lo è pure che l'assenza di mappe - ve ne è una nel secondo capitolo ma per nulla importante - acuirà il senso di smarrimento e perdizione.
Trattandosi di Survival Horror, sono presenti anche fasi di fuga e, nell'ultimo capitolo, anche combattimenti e persino piuttosto impegnativi data la vita enorme dei nemici; una leggera facilitazione è data dal fatto che la ricarica delle armi avviene in maniera automatica se si possiedono munizioni; se non le si possiedono, vengono miracolosamente droppate nelle vicinanze.
Ma mica finisce qui. Il gioco presenta anche delle sidequest - avventure secondarie - non necessarie per procedere ma comunque accattivanti; una di esse in particolare consentirà di accedere ad un finale alternativo e inspiegabile.
Tocca a questo punto alla componente horror che si affida decisamente alla parte grafica grazie ad ambienti piuttosto claustrofobici e a sapienti giochi di luci ed ombre più qualche screamer che davvero coglie di sorpresa e fa passare il personaggio - ma pure il giocatore - in status paura. Anche la componente sonora fa decisamente la sua parte: classici aumenti di volume di musiche inquietanti trasmettono bene l'ansia del momento.
E qui devi per forza dirlo: ci sono chiare ispirazioni a giochi che hanno fatto la storia della videoludica horror, motivo per cui questa opera l'hai ancora più apprezzata.
Di Resident Evil - a parte gli ambienti e tutto sommato l'organizzazione dell'inventario - vi sono gli enigmi dei quadri, del serpente, la presenza dei walkie talkie come mezzo di comunicazione, i combattimenti con le armi ed in definitiva anche una parte della trama che parla di esperimenti scientifici finiti male, molto male.
Di Silent Hill vi sono tutta la dimensione onirica - lo si scoprirà con uno dei finali - , le ambientazioni - ospedale per dirne una - e persino un finale UFO, caratteristica costante di tutte le installazioni di casa KONAMI che potrà essere sbloccato solo completando una sidequest che ricorda molto...
FINAL FANTASY. Ebbene si: cosa ci azzecca un RPG con un Survival Horror? La presenza di un'enigma che viene esplicitamente detto avere la stessa soluzione della cassaforte nella SHINRA Mansion di FFVII. Un bel tocco.
Per finire il tutto - come se non bastasse - viene nobilitato dalla presenza di 3 finali - uno più inspiegabile dell'altro - 2 dei quali ottenibili soltanto rigiocando tutta l'avventura; pure qui un piccolo riferimento a Resident Evil c'è.
Bon, credi di aver detto - quasi tutto -: giocarlo signori, sono 8-9 ore davvero ben spese.
Indie Rpg Ep. 51: ancora uno solo e pure vuoto
Reviewed by radish7
on
07:00
Rating:
Nessun commento: