Indie Rpg Ep. 62: un salto in una scuola fantasmagorica



No, non ti capita molto spesso di dedicare un post ad unico gioco RPG indie horror. Motivi: essenzialmente ne hai giocato talmente tanti che ormai un po' tutti si assomigliano; molti di quelli su cui metti le mani sono brevi idee sviluppate in economia solitamente per partecipare a qualche concorso e molto spesso costituiscono il primo tentativo dello sviluppatore. 

E Ghost School non fa eccezione: primo tentativo di MemoriesOfFear e se è cosi speri di vederne molti altri ancora. In una parola? Fantastico e non ti stai riferendo alla presenza di spiriti. 


Quello che hai giocato è un RPG horror piuttosto completo, con molti dei crismi che ti hanno fatto amare il genere sia pure non privo al 100% di difetti. Ma procedi per ordine. 

La grafica colpisce subito. Classico stile deformed del tool di RPG making ma con abbellimento di avatar personaggi a tutto schermo personalizzati a seconda del particolare stato emotivo del personaggio; se non bastasse, presenza di cutscenes - molte - date da una serie di disegni davvero molto ben eseguiti. E questo è il meno. 

Perchè poi arriva il gameplay che ti fa definire questo gioco come un sunto del perfetto gioco RPG Horror come Ao Oni insegna. Fase di esplorazione assolutamente convincente con severi backtracking e possibilità di trovarsi a dover rigirare tutte le stanze per poter triggerare l'evento successivo che permetta di proseguire: solitamente questo lo considereresti come un aspetto negativo ma in questo particolare caso accentua e non di poco il senso di perdizione stile survival horror. Pochi in realtà gli oggetti da trovare - per lo più chiavi e assi per superare fratture nel pavimento - e non molti pure i punti notevoli ed interagibili a schermo nonostante le locazioni siano piuttosto piene di modelli; talvolta il classico scintillio - che tu proprio non riesci a sopportare - e tale altra volta no, lasciandosi cosi al giocatore il costante dubbio che non vada la pena di provare il tasto azione - che qui e il tasto Z, laddove X richiama il menù, le frecce direzionali permettono di muoversi e il tasto SHIFT, contrariamente al solito, fa andare piano anzichè correre - su qualche altro punto della schermata. Si fugge molto e molto velocemente stando attenti ad evitare gli ostacoli - principalmente delle fastidiose buche che si vengono a creare in corrispondenza di fratture nel pavimento - ; esiste anche una seppure molto lieve componente RPG data dalle statistiche accessibili nella pagina principale del menù ma tutto quello che è necessario sapere in proposito è che si può essere toccati non più di tre volte - altrimenti è GAME OVER, che qui viene indicato come BAD ENDING - e che l'infermeria - un po' stile Resident Evil - contiene un letto che permette di riportare le statistiche al massimo. Per il resto gli enigmi sono in realtà molto pochi - una sola combinazione - affidandosi più che altro al recupero di oggetti e loro utilizzo che avviene in maniera automatica. 

E il comparto sonoro non è da meno. A parte la libreria suoni piuttosto ricca, piacevole è la presenza - escludibile in partenza oppure poi con apposito oggetto nel menù - di commenti dei personaggi con sillabari giapponesi vocali. Per arrivare ad una colonna sonora finale che sembra stata creata per un anime, tanto è ben fatta: una piacevole melodia vagamente rockeggiante che accompagna il GOOD ENDING e trasmette tutto il senso di liberazione dall'incubo e di ritorno alla vita spensierata di cui gli adolescenti dovrebbero fruire. 



Passi a questo alla trama che non spoileri ma per la quale ti preme sottolineare come sia sceneggiata: si scoprono particolari mediante documenti - non molti ma quelli che servono - e soprattutto mediante cutscenes e flashblacks davvero interessanti. Non sarà un plot da premio Oscar: però funziona molto ma molto bene e viene arricchito dalla presenza di due finali. Bella pure l'idea, qualora si arrivi al finale cattivo, di far ritornare il giocatore al punto che lo determina ed indicargli quali azioni debba compiere per evitarlo. 

Particolare menzione la vuoi dare alla funzione - non proprio molto presente dei giochi del tipo - di cattura screenshots - perchè il gioco parte a schermo intero - con tasto F5. Non è nulla di particolare ma decisamente è dimostrazione di come l'autore abbia curato questa sua creatura. 

Infine la componente horror, ottima sia dal punto di vista visivo che da quello sonoro. Se le locazioni cosparse di sangue magari non fanno più grande impressione al giocatore navigato; se i piccoli screamer con apparizioni di facce e buchi improvvisi sul pavimento non fanno sobbalzare dalla sedia; le scene delle morti ancora qualche pelo lo fanno rizzare. Ingegnoso e convincente lo stratagemma dell'autore di iniziare tutto con un disegno e poi oscurare lo schermo lasciando che il sonoro - lo ripeti: la libreria suoni è ottima - faccia il resto e faccia immaginare al giocatore quale brutale e perverso atto si stia verificando. In particolare ti è poi piaciuta tantissimo l'inserzione, in due casi, di schermate che richiamano la presenza di un virus sul proprio computer: fatte talmente bene che davvero l'impulso è quello di spegnere tutto il prima possibile. 

Qualche difetto? Si. Solo un lag piuttosto fastidioso che ha freezato il gioco; a parte questo ti sembra che l'idea dell'infermeria dove poter dormire per ristabilire la salute sia piuttosto inutile. In un gioco dove la velocità è importante non è plausibile che sia consentito ai personaggi prendersi una pausa, specialmente con spiriti che girano intorno continuamente. Sembra un omaggio a RE, messo cosi' tanto per fare anche perchè, lo ripeti, le statistiche sono presenti ma senz'altro trascurabili. 


Nel complesso si tratta però di uno dei migliori giochi RPG Horror di cui hai parlato. E se per caso vi trovate proiettati in una vecchia scuola con strane presenze e non sapete che fare...beh tenete a mente Ghost School.

Indie Rpg Ep. 62: un salto in una scuola fantasmagorica Indie Rpg Ep. 62: un salto in una scuola fantasmagorica Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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