Ichi The Killer Ep.0 : alle origini dell'instabilità




Qualche tempo orsono ti eri incuriosito per i continui solleciti a vedere "Ichi The Killer" e allora ti eri sciroppato il live action del 2001: non ti era dispiaciuto e decisamente ti aveva scosso come se avessi cozzato un gomito contro uno spigolo. Però ti rimaneva una domanda in testa: ma sto gruppo di spostati di livello che Akame Ga Kill impallidisce, da dove arrivano? Soprattutto Ichi, così delicatamente complicato tanto da poter piangere per un bambino cui cade il gelato e l'attimo dopo provare un ludibrio di natura vagamente sessuale nel tagliare a metà un tizio, come era diventato così? 

Ecco, nell'Internetto hai trovato la risposta: nel 2002 era infatti uscito un OAV di 45 minuti intitolato "Ichi The Killer Ep. 0", prequel del manga. Prima che qualche testa cada proseguire nella lettura. 


Alla fine la trama è persino quella che meno colpisce ma perlomeno risponde alla tua domanda. Ichi era finito in una specie di centro per spostati mentali in tenera età e già da lì l'analisi era stata facile: strana tendenza a impulsi sessuali deviati basati sulla violenza e spasmodico allenamento fisico al fine di cercare di tenerla a bada. Roba che si fa 1000 piegamenti al giorno - altro che One Punch Man - e allora poi non è che ti sorprende più di tanto se piazza in seguito una raffica di calci che Kenshiro ha solo da imparare. Ad ogni modo lo nota Tanabe che lo porta fuori e lo affida ad una famiglia, permettendogli così' di condurre una vita da adolescente più o meno normale, frequentando una scuola e cenando con genitori e fratello scassaminchia che nemmeno Taro di Devilman. Sembra fatta ma c'è un però: a scuola viene bullizzato come mai, in famiglia i genitori hanno la spiacevole tendenza a fare sesso sadomaso e farsi pure sentire da lui in quel mentre e persino al corso di karatè a cui si iscrive viene trattato più o meno come un tatami. Ma lui si sta solo trattenendo e quando Midori, compagna di corso e spostata quanto lui nonchè al servizio di Tanabe, risveglia le sue pulsioni e fa in modo - venendo massacrata, eh, ma tanto a lei piace così - che il piccolo le possa sfogare nasce Ichi The Killer e a quel punto il Giappone non sarà più lo stesso. 

Ma l'hai già detto...la trama è quella che di questo OAV colpisce meno. 

Perchè in primis sono il disegno e la realizzazione tecnica in generale a lasciare il segno. Ok, siamo nel 2002, agli albori quindi della computer grafica: e difatti non ve ne è quasi traccia lasciando piuttosto il passo a un disegno con delle scelte che definire interessanti è pochino. Molto ma davvero molto dimostra la volontà di richiamarsi al fumetto: così la divisione della schermata con bande nere sullo sfondo quasi si trattasse di più vignette della stessa pagina; il grande utilizzo di parti nere su cui si stagliano colori piuttosto tenui e pastellosi quasi senza alcun tipo di gradazione e sfumatura; i frame con improvvisi sfondi rossi durante i colpi; l'utilizzo di tutta un serie di filtri che vanno dal giallo al blu al rosso; tutto da l'impressione di star leggendo una tavola del manga. Anche la semplicità efficacissima dei crediti iniziali e finali, con semplici caratteri rossi sparsi su una schermata completamente nera,  contribuisce. 

E l'originalità si propaga anche alla scelta sonora. Tutte le musiche, oltre ad aver il pregio di esser in sostanza delle accozzaglie di suoni senza apparente senso così da confarsi perfettamente con trama e protagonisti, riportano anche mixate alcune delle frasi principali pronunciate dai personaggi; quella finale in particolare dura qualcosa come 5 minuti anche se non hai ben capito il perchè di questa scelta. 



La vera protagonista però resta la violenza che, come nel live action, rappresenta il motore di un po' tutta la trama: non sporadica, non contingente, non casuale e messa lì solo per attirare spettatori ma funzionale alla produzione, perfida, torturante e soprattutto completamente animalesca ed istintiva. Se siete stati in grado di portare a termine il live action stavolta non dovrebbero esserci problemi a vedere uno spuntone che trapassa naso da parte a parte, un calcio che sposta una mascella e uno che devasta il cranio tanto da fare uscire gli occhi dalle orbite oppure un semplice braccio tagliato di netto. Tutto in perfetto stile Ichi. 


Non è che hai altro da dire ma del resto l'OAV dura 45 minuti soltanto di cui quasi una decina se ne vanno pure tra crediti iniziali e crediti finali. Per chi voglia deliziarsi ecco dove andare con sottotitoli in italiano.

Ichi The Killer Ep.0 : alle origini dell'instabilità Ichi The Killer Ep.0 : alle origini dell'instabilità Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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