Pitch Perfect 2 – giusto perché non avevi scritto nulla dell’1 e del 3



Pitch Perfect: una serie di ben 3 – e dicesi 3 – film dal 2012 ad oggi con protagoniste le ragazze di un coro a cappella – per chi non è avezzo ai termini: cantano senza strumenti – dell’università Barden; piuttosto bravine dato che non si limitano a vincere il concorso interno all’università ma addirittura sottraggono il titolo mondiale ad una band tedesca – come se mai in Germania sapessero fare musica – e poi ritornano in auge suonando addirittura per le Forze Armate Americane nel mondo. 

Ragioni per vedere questo film? Il fatto che avevi visto il primo ed il terzo ad esempio; e poi altre di cui parli dopo la pausa scenica. 


1- Cantanti vere 

Si tratta di un coro a cappella e tutte le attrici chiamate in causa cantano per davvero e pure bene devi dire. La protagonista è Becca – al secolo Anna Kendrick, una che qualcosina di discreto lo ha pure fatto nella sua carriera -; tutte le comprimarie qualche motivetto lo hanno intonato nella loro giovane esistenza. 

Per non farci mancare nulla, stavolta un bel cameo di Snoop Doggy Dog che, con ritrovato spirito natalizio, decide di incidere un album di Natale e canta – sì, lo sai, sembra strano – pure benino facendoti sospettare che non possa essere lui al microfono. 

2- Il personaggio 

La protagonista sarà pure Becca ma il personaggione – in senso anche letterale, vista la stazza – è Ciccia Amy, anche conosciuta fuori dal set come Rebel Wilson. Una ragazzona bionda che cucca pure nonostante la larghezza sia pari all’altezza e che, in maniera spontanea, decide di motivare l’amica Becca con un po’ di autostima che preleva direttamente dalle ascelle e dal fondoschiena. Come se non bastasse, causa incidente durante la performance, mostra pure la propria virtù all’allora presidente degli USA Barack Obama in diretta nazionale. In generale la vera energia positiva del gruppo nei momenti difficili, anche se è meglio non sapere quale ne sia la fonte. Simpatica. 



3 –Flashlight 

Che sarebbe questa canzone qui incisa da una certa Jessie J – non proprio l’ultima delle ultime in fatto di capacità vocale – 



e che per motivi che ti sono tuttora ignoti viene passata come originale composta da una nuova adepta delle Bellas, figlia pure di una tizia che avrebbe inventato la mossa a sculettamento del gruppo negli anni ’70 – mica poco – e dotata di qualcosa come di 5 ottave di estensione vocale – roba che Celine Dion levati -. 

Però la canzone è bella, dai. 

4 – Il personaggi (n.2, reprise)

In realtà il film è strapieno di personaggi di un certo spessore; eccentrici come nemmeno la peggior orbita attorno ad una stella, contribuiscono alla grande alla godibilità della pellicola. 

Così capita che questo tizio, con qualche soldino da parte, decida a casa sua di far disputare una sorta di campionato dei gruppi a cappella, una sfida vera e propria a suon di note e parole. Che c’è di strano? Nulla, in realtà: però che la parola d’ordine per entrare a casa sia un rutto lo eleva ad assoluto protagonista. 


5 – Il ritmo 

No, non quello delle canzoni – tutte cover vocali molto ma molto piacevoli – ma quello della pellicola: tra una situazione strana qui, un ritornello lì e un discorso serio che sfocia subito in una chiaccherata sul più e sul meno come nemmeno si parlasse di matematica per beginners, il film vola via che è una bellezza. 


In definitiva una piacevole pellicola senza pretese che non richiede sforzo alcuno per essere seguita. Senza stonatura, sempre perfettamente in tonalità. Per chi voglia farsi una cantatina a cappella, lo spartito è qui

Pitch Perfect 2 – giusto perché non avevi scritto nulla dell’1 e del 3 Pitch Perfect 2 – giusto perché non avevi scritto nulla dell’1 e del 3 Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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