L'immagine iniziale non mente, sei tornato per riuscire a fare spazio nel tuo povero hard disk denso di anime come e più di una fumetteria di grido.
Durante la scelta degli anime da guardare nel 2014 ti eri imbattuto in "Brynhildr in the Darkness", la cui prima puntata ti aveva decisamente incuriosito e che avevi finito per scaricare in attesa di visionarlo. Beh, quel momento è venuto.
Tra stelle, pucce con insospettabili poteri, alieni e qualunque altra cosa possa anche lontanamente risultare interessante sei rimasto a metà tra delusione e contentezza. Perchè?
Perchè te l'eri immaginato un attimino diverso. Quando nella prima puntata vedi forte l'attenzione sull'Osservatorio e sulle stelle, quando vedi l'introduzione di un personaggio che sposta un automezzo bello pesante con la sola imposizione delle mani manco fosse Mago Oronzo dei tempi migliori, quando vedi la vera Mikasa - perchè si, la protagonista Neko da piccola è uguale alla piccola Mikasa e poi cresce mantenendo i particolari fisionomici laddove la Jappa di Attack On Titan diventa tutta un'altra persona - ti prende bene. Allora ipotizzi mirabolanti avventure, personaggi strani ma accattivanti, viaggi spaziali e soprattutto una dose di mistero di quelle da riempire la tua curiosità per un bel pezzo di tempo. Succede cosi? In parte.
La trama, in fin dei conti, ti piace, lo devi ammettere. Piuttosto lenta per i primi 7-8 episodi, subisce una decisa accelerazione con gli ultimi 4-5 dove vengono svelati tutti particolari essenziali e viene data risposta alla maggior parte delle domande. Perchè si: va bene che ti piacciono i misteri ma, per te, devono essere centellinati bene nel corso della storia in maniera che non vi sia accumulo insostenibile all'inizio e rushata - che significa corsa velocissima - alla fine: e fin qui l'anime fa il suo lavoro abbastanza bene.
Piace pure la costruzione e la precisione con cui si descrivono le streghe. Si tratta di ragazze in età post puberale - siamo intorno ai 16-18 anni - dotate di poteri specifici - alcune sono in grado di esercitarne più di uno - di varia natura controllate tramite un particolare dispositivo posto sulla loro nuca - l'Harnest, che fa moltissimo Matrix - con tre diversi pulsanti: uno per l'"espulsione" che equivale alla morte , uno per l'"hung up" ovvero la sospensione di poteri per un giorno e l'ultimo che provocherebbe "qualcosa di peggiore della morte stessa" e che pertanto nessuna delle ragazze ha avuto mai il coraggio di provare. Si scoprirà in cosa consista grazie a Neko, la protagonista, nell'ultima puntata. L'Harnest deve essere azionato fisicamente essendo immune alla magia; i poteri sono di varia natura: vuoi riassumere il tutto con l'immagine sotto. L'abuso degli stessi porta la strega in "Hung Up". Sono classificate secondo livelli di pericolosità e controllabilità: dal B sino all'S, prerogativa di una sola di loro, Valkyria, che si scoprirà essere la più potente nonchè sorella di Neko.
Per poter sopravvivere le streghe devono prendere delle pillole - almeno una ogni 35 ore ma poi varia a seconda del personaggio - la mancanza delle quali provoca morte per dissanguamento/scioglimento. Proprio il tentativo di procurarle a favore delle compagne da parte del protagonista maschile, Ryota Murakami, costituirà il motivo delle prime 8-9 puntate. Ci proverà in tutte le maniere, incluso coinvolgere lo zio, Kogoro - bontempone e pure gaio probabilmente -, ricercatore chimico perchè riesca a riprodurle. Proprio l'attività di costui porterà a scoprire che al'interno degli Harnest vi sono degli alieni parassiti, da cui il nome dei meccanismi che dovrebbe essere "Her Nest", cioè "il loro nido".
Qui finisce la parte nota e comincia quella ignota o scarsamente conosciuta. Apparentemente queste ragazze non sono altro che frutto di una sperimentazione compiuta da una organizzazione conosciuta come "Il Laboratorio" di cui si sa davvero poco; viene raffigurato come un nugolo di personaggi - credi 7 ma non ne sei sicuro - seduti su degli altari con uno sfondo apocalittico. Scopo dell'organizzazione era quello di poter dar vita alla missione della razza aliena che creò la vita sul pianeta: della stessa di nuovo non si conosce granchè, limitandosi a dire che gli uomini scoprirono questa verità solo 100 anni prima trovando dei resti in una chiesa. Ad ogni modo gli alieni vorrebbero provocare una nuova creazione annullando la razza umana attuale: per farlo hanno bisogno di una in particolare delle streghe, la 1107, che si scoprirà poi essere null'altro che Kotori, gentile e fisicamente generosa ragazza sedicenne unitasi al gruppo dei protagonisti. Ne hanno bisogno in quanto, unico esemplare, il suo alieno non è un "Drasil" standard bensi' un "Grane" ; entrambi comunque utilizzano il corpo delle streghe come incubatrici e alla fine usciranno facendo alle graziose ragazze assumere una forma abominevole.
Non è dato sapere di più su questa organizzazione, nè sulle origini della razza aliena. Invece si assiste all'operato di Ichijiku, sottoposto del Laboratorio, che avrebbe impiantato la coscienza della sorellina Rena proprio nel corpo di Kotori e progetterebbe di farlo nuovamente per farla rivivere; ex compagno di scuola di Kogoro, brillante autore di una tesi su composti chimici propri dei Drasil, viene difeso in tutto e per tutto dalla sua innamorata Valkyria o meglio Mako, sorella di Neko e unica strega di grado S. Per qualche motivo d'accordo con lo sterminio della razza umana come alieni vogliono per mezzo dell'Ain Soph Aur, la Luce della Vita.
Non è nemmeno dato capire come siano state selezionate le fanciulle, come siano state rapite dall'Organizzazione e come siano fuggite. Si sa però che in tutto erano 27, che 8 sono state recuperate e che 5 sono morte; alla lista, purtroppo, si dovranno aggiungere quasi tutte le protagoniste attive dell'anime che daranno la loro vita in maniera eroica per impedire al Laboratorio di portare a termine i suoi fini. Ad opporsi allo stesso vi è anche un gruppo di tedeschi fuoriusciti che si fanno chiamare "Hexenjarg" - "cacciatori di streghe" - composti da un man in black, una sorta di suora e un bimbo con la capacità di annullare il potere magico nei paraggi: come lo faccia rimane materia oscura.
L'ultimo mistero cui la ultima puntata da risposta è quello da cui parte tutta la storia: è Neko Kuroneko, amica di infanzia di Ryota di cui è perdutamente innamorato, con la quale soleva guardare le stelle? Non pensate che risponderai, guardate l'anime.
Se dunque misteri - risposti o meno - ve ne sono e se la trama tuttosommato convince, devi ammettere che anche i personaggi non sono male. Bene il protagonista maschile Murakami, bene le streghe cui è abbastanza facile affezionarsi per le loro peculiarità caratteriali; non benissimo invece il villain che alla fine si redime in parte e malissimo il vero nemico, cioè il Laboratorio, che non viene praticamente mai descritto o mostrato.
E adesso arrivano le note dolenti, che si possono riassumere in due parole: harem e fanservice. Per lunghi tratti infatti l'anime assume i connotati di una corsa al cuore del protagonista maschile da parte delle streghe, ciascuna con i propri metodi: l'audace Kazumi, la dolce Kotori, la timida Neko. Troppo lunghi davvero gli spezzoni in cui questa tematica diviene rilevante andando a coprire addirittura mezzi episodi che, se da un lato contribuiscono a caratterizzare i personaggi, dall'altro possono risultare alquanti pesanti. Vale la stessa considerazione per il fanservice; sapientemente censurate le forme femminili grazie a improvvisi stacchi lucenti versione Epifania, l'unico motivo veramente serio per mostrare le graziose forme delle streghe è quello per Kyota - che non ci pensa minimamente a combinare qualcosa pur avendo materiale molto buono a disposizione - di vedere se l'ascella di Neko presenti 3 nei a forma di stella che erano propri della cara amica d'infanzia di cui è innamorato perso. Sarà cosi? Al solito non vuoi rispondere.
Il finale appare invece ben fatto in bilico ma senza mai cadere tra l'eroismo che porta al dolore e la felicità per essere riusciti a sventare il malvagio piano del Laboratorio; tuttavia, come da tradizione cara agli eroi, il successo dovrà comportare una perdita.
Questo post te lo vuoi giocare di fino e perciò aggiungerai che la grafica è davvero ben fatta e le musiche sono studiate piuttosto bene con un cambio di colonna sonora iniziale a partire dal decimo episodio.
E per convincere alla visione vuoi concludere dicendo che piuttosto chiaro appare il riferimento alla mitologia germanica per l'utilizzo dei nomi - Valkyria, Brinhyldr altri non era che una di esse, Hexenjargd - e per la presenza di personaggi teutonici.
Diresti che è tutto, speravi in viaggio tra le stelle e sei finito con una caccia alle streghe: può anche andare peggio, a meno che tu non sia una strega.
Animescoop: Brynhild in The Darkness, alieni, magia e stelle
Reviewed by radish7
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18:28
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