Immaginate di essere un NEAT al punto da trascorrere la maggior parte del vostro tempo davanti ad una console a giocare ad uno sparatutto tattico in rete; immaginate pure di avere gli occhi a mandorla e di aver finito le scuole superiori, non essere mai andati a cercare un lavoro se non presso l'azienda del vostro trastullo preferito e di essere diventati i più forti giocatori di Jappolandia. Fin qui ci riuscite? Mmm...dura davvero.
Se comunque ci siete riusciti immaginata anche di risvegliarvi un giorno in un qualche posto di cui non avete la minima idea con un marsupio con dentro degli strani cubetti muniti di orologio per conto alla rovescia che non avete la più pallida di cosa siano nè di come funzionino; fate un ulteriore sforzo e pensate di dover, cosi su due piedi, respingere il caloroso benvenuto di un tizio strano che vi lancia delle cosucce rotonde che deflagrano. Se state ancora seguendo, beh, benvenuti in BTOOOM.
Anime del 2012 basato su manga dato alle stampe a partire dal 2009 e tuttora in corso, in 12 puntate bombardanti davvero immerge lo spettatore e lo convince che COD o Unreal Turnament sono bazzecoline.
Ma andiamo per ordine e sganciamo le varie bombe della serie.
Innanzitutto l'ìdea stessa del gioco. Simile come concezione a quel bel filmino che avevi visto e recensito qui, alcuni poveri cristi vengono gentilmente - sinonimo di forzatamente e se hai qualcosa da ridire ti prendi delle sapienti dosi di stun gun cosi', giusto per elettrizzarti un attimino - condotti in aereo sopra un'isola sperduta e altrettanto gentilmente - sinonimo di "a calci nel deretano" - invitati a paracadutarvisi; il gioco tanto amato - BTOOOM, appunto - diventa realtà. Apparentemente la ragione di questa condotta privilegiata sta nell'aver dolcemente fatto arrabbiare qualche persona conosciuta cui l'organizzazione creatrice del gioco - la Tyrannus - invia, non si sia sulla base di quale criterio di scelta, l'invito ad indicare una persona per cui il proprio affetto sia tale da volerli vedere bombardati. L'organizzazione stessa si diverte a monitorare la situazione, apparentemente mandandola pure in onda per farci qualche soldino. Non che l'idea sia poi cosi' balzana - si pensi ai vari reality show quali "L'Isola dei Famosi" - tranne che per un piccolo particolare: qui la gente ha da mori' se tu, fortunato nominato, vuoi salvarti. Si, perchè le regole sono semplici: recuperare almeno sette dei gioielli che ciascuno si trova incastonati sulla propria mano e che fungono poi da radar per individuare gli altri giocatori e a quel punto chiamare l'allegro elicottero che pone fine alla scampagnata. Come si fa? Si uccidono i possessori, semplice.
Ovviamente, dato che raggiungere l'obiettivo a mani nude non sarebbe facile, i giocatori vengono dotati di armi: in questo caso solo bombe, di otto tipi diversi e ciascun giocatore ne ha in dotazione 6 dello stesso tipo a partita iniziata. Per recuperarne di tipo diverso esistono sostanzialmente due vie: ucciderne il possessore - chè a rubarle son buoni tutti e non basta perchè non si possono attivare fino alla morte dell'originario possessore - oppure disattivarle quando scagliate contro di te prima che facciano il loro compito. Agevoliamo immagine sulle tipologie:
Per rendere il gioco un attimo più frizzante, che cosi sembrerebbe la solita sit-com della domenica pomeriggio, ogni giorno aerei sganciano dei rifornimenti con cibo e qualche aggeggio utile - tipo torce - e i poveri giocatori - che si trovano in un isola tropicale con giungle, presenza di strani edifici diroccati e, giusto per gradire, draghi di Komodo ansiosi di farsi una cenetta romantica con, proprio con, gli umani - combattono per impossessarsene.
Appare abbastanza facile già cosi avvicinare questo anime a Battle Royale o Lost.
Se di bombe non ve ne fossero abbastanza, la struttura narrativa degli episodi, la scelta del numero di personaggi da introdurre e la maniera in cui vengono caratterizzati, i temi toccati sono decisamente dei punti esplosivi.
Bene o male la struttura dell'episodio è sempre la stessa: protagonista incontra lo sfortunato compagno d' avventura, amicizia o battaglia - o inganno - e, a seconda della scelta, unione al gruppo del protagonista o sconfitta dell'antagonista che, dato che il personaggio principale è fondamentalmente un buono con sani principi, non viene ucciso. Funziona però alla grande l'inserimento - solitamente ad inizio puntata - di flashback sulla vita del nuovo personaggio incontrato, metodo veloce ma efficace per caratterizzarlo e comprenderne le future azioni. I background sono i più disparati: dall'uomo di affari, al medico di successo, al campione di BTOOOM, alla liceale, al giovane con infanzia problematica e costellata di abusi: con un punto in comune, ossia quello di aver fatto del male - volutamente o a causa di imprudenza o mancanza di coraggio - a qualche persona amica. Perchè si, il motivo per cui tutti i protagonisti si trovano in questa situazione è proprio la segnalazione di qualche conoscente e le disavventure che affronteranno verranno spesso lette come Karma - strano concetto mutuato dalle dottrine orientali che si può tranquillamente riportare all'occidentalissimo "chi la fa, l'aspetti" - e i temi introdotti - amicizia e fiducia, amore, opportunismo, tradimento, sopravvivenza, violenza sui minori e sulle donne, avversione verso gli uomini - saranno sapientemente toccati mediante brevi riflessioni personali nei momenti più critici. In un atmosfera dove qualcosa di virtuale diventa reale non deve allora sorprendere che la stessa relazione - sfociata in matrimonio - in rete tra i protagonisti diventi concreta laddove i due decidono di amarsi e di voler trovare la maniera per andarsene dall'isola insieme.
Trattandosi di una sorta di "sparatutto survival", piace anche il fatto che esistano scene cruente e vagamente splatter: parti di corpo che volano via di seguito ad una esplosione, dita mozzate, sgozzature creano l'atmosfera che ci si aspetterebbe. Che - per fortuna - non viene rovinata da quella brutta bestia che mastica gli anime giapponesi chiamata "Fanservice": se è sempre regola costante che le forme generose delle protagoniste debbano essere prima o poi mostrate, le relativamente poche scene in cui la prosperosa protagonista - involontariamente - esprime il meglio di sè fisicamente durano poco e non distolgono l'attenzione dal tema principale.
L'anime copre soltanto una parte del manga ancora in corso; non disturba, sapendo questo, nè che il finale tale non sia e si concluda solo con la romantica promessa di lei e lui di lasciare l'isola assieme dopo che il Kirito della situazione decide di non approfittare della bella compagna nè allorchè ella si offre come sua ultima vittima per il conseguimento del settimo gioiello, nè quando vuole donarle - sia pure tremando - la sua verginità.
Diresti che è tutto per questa recensione; la domanda è sempre la stessa: vi sarà una seconda stagione? Le notizie provenienti dall'Internetto non paiono molto rinfrancanti, parlando di una vendita DVD non all'altezza e dell'assenza di progetti per bocca dello stesso autore.
Animescoop: BTOOOM una bomba di anime
Reviewed by radish7
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