Era da un po' che non parlavi più in questa rubrica di un bel film Japponico simil horror e un amico te ne ha passato uno su cui vuoi scrivere qualche parola. Ma proprio qualche.
Ed inizi dicendo che è del 2010 e che il regista è tal Kenta Fukasaku che qualcosa di discreto in passato l'avrebbe pure fatto: trattasi di questa cosina qui, confezionata assieme al padre - regista pure lui - e poi del seguito di cui non hai nemmeno parlato perchè non è che ti sia poi cosi piaciuto. Aspettarsi quindi qualcosa di buono? Beh...lor signori vedranno.
Le regole le si sanno: 5 ragioni 5 per cui vedere, non vedere, proiettare, usare come un portabicchieri Kuronezumi - Black Rat, perla dell'animazione Japponica sfortunatamente approdata sui lidi occidentali.
1- I Combattimenti
Ok, a Natale siamo tutti più buoni e quindi parti dai lati positivi. I combattimenti. Sebbene i protagonisti siano degli adolescenti - o si fingano tali - le scene di combattimento sono fatte piuttosto bene e non appaiono per nulla forzate. A parte la vittoria del secchio contro la mannaia - oh, attenti che un secchio può essere un'arma di distruzione di massa - per il resto i ragazzi mostrano di saper pure tirare qualche colpo di arte marziale, di maneggiare abbastanza bene mazze e altri simili amenicoli, e, doppio calcio volante come nemmeno il miglior Randy Orton a parte, i loro movimenti appaiono fluidi e per nulla forzati. Miracolo del regista o bravi gli attori davvero?
2- L'Atmosfera
Si, tutto sommato riesce pure bene. Scuola, di notte, scuro ma non troppo, con illuminazioni strane e grottesche ma senz'altro efficaci. Se qualcuno possa ricordare questa roba qui, beh, no, nemmeno di striscio. ma comunque incute ansia il giusto.
3- Il Ritmo
Dura circa un'ora e un quarto, quindi per fortuna non si perde in punti morti. Essenzialmente: introduzione - anche graficamente pregevole con disegni in bianco e nero che raccontano la filastrocca dei sette topi - , preambolo - suicidio di Asuka -, azione, finale con piccola sorpresa - non memorabile ma comunque gradita. E una miriade di flashback a cercare di svelare ulteriormente i retroscena e connettere i vari punti - riuscendoci solo in parte - e a spezzare la tensione della storia principale. Funziona.
4- La Trama
Boh...ci hai capito qualcosa ma ti mancano una dozzinata e mezza di riferimenti e hai un cinquilione di domande. Che non fai però. Comunque...Asuka è una classica scolaretta Japponese che ride sempre - beata lei - e cerca di convincere i suoi amici a fare un balletto in occasione di una festa studentesca; balletto ispirato a quanto pare a una filastrocca su 7 topi. Gli amici dicono di si ma poi la trollano come nemmeno i peggiori youtubers. E allora lei, sempre con il sorriso tra le labbra, non la prende male: no, si suicida gettandosi dal tetto della scuola. Gli amici non paiono particolarmente colpiti, poi però ricevono un invito per iscritto a recarsi alla scuola da non si sa chi. E qui partono le mazzate, il sangue, la vendetta, i complessi mentali, le maschere da topo, i personaggi che più stereotipati non si può etc. etc. etc. Hai scritto abbastanza, il resto ve lo vedete: possibilmente provvisti di trappole per ratti.
5- Gli effetti speciali
Uno. Alla fine. Con fiamme bidimensionali che si vede lontano un miglio sono disegnate su pellicola e che vengono cagionate da una situazione che nemmeno sembra realistica: il bullo della situazione, dopo aver giusto ammazzato il suo miglior amico per qualche motivo non meglio spiegato e averle prese dalla sua ragazza, se ne esce dalla scuola e monta sul motorino per andarsene. Prima di farlo si accende una sigaretta e...boom. Senza che si parli di perdite di carburante, senza che si dica magari che l'assassino abbia manomesso lo scooter o altro. Saranno i motorini Japponesici, chettedevodi'.
Si conclude qui questo appuntamento. Come? Manca qualcosa?
Ecco qui il link, gentile omaggio del BBF Fan Sub: non guardatelo mentre siete in motorino.
Il Filmone: Kuronezumi, topi folli e liceali...anche
Reviewed by radish7
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