Pronti a tornare sulla collina dimenticata? Per coloro che non ricordano la nostra ultima gita ecco il reminder: avevi già avuto modo di visitare sia una casa degli orrori, sia una piacevole magione.
Ecco, di spazio in cima a quella collina ce n'è tanto che stavolta ci si trova un ospedale chirurgico: manco fosse Silent Hill. E ci accompagni giusto un'altra visita graziosa ad una stanza da cui uscire anche se il titolo dice piuttosto di non entrare - della serie: prevenire sarebbe meglio che curare.
A voi: Forgotten Hill Surgery e Don't Think to Enter.
In realta di Forgotten Hill Surgery non avresti molto da dire che tu già non abbia detto in Forgotten Hill Puppeteer: i giochi sono molto simili seguendo la stessa logica, lo stesso gameplay e la stessa grafica. E allora fai che proprio le somiglianze siano il motivo conduttore delle due righe che scriverai. Intanto però i dovuti crediti: il gioco è sviluppato da FM Studio ed è giocabile qui.
Vale quanto hai detto qui e ci aggiungi però:
- che c'è un piccolo caricamento iniziale che è comunque tranquillamente perdonabile vista la complessità ed il fascino del gioco;
- che il gioco viene proposto in tantissime lingue incluso l'italiano; le traduzioni - almeno nelle lingue che conosci - sono molto ben fatte il che rivela la perizia dello sviluppatore;
- la quale viene anche sottolineata dalla presenza di tanti enigmi molto diversificati; il giocatore viene costretto a "pensare fuori dalla scatola", dovendo molto spesso innanzitutto intuire dove l'oggetto recuperato possa essere utilizzato. Capiterà spesso - e non è un difetto, anzi - che si finisca per girare per le varie stanze rimanendo bloccati e sostanzialmente provando tutti gli oggetti a disposizione in vari posti fino a trovare quello giusto; o che si debbano osservare le locazioni più attentamente che al primo passaggio per poter trovare quell'indizio che si era dimenticato o su cui non ci si era soffermati;
- la parte horror viene portata essenzialmente mediante sangue sulle pareti, primi piani su alcuni particolari e qualche screamer; il tutto ben accompagnato ai suoni e versi che possono fare rizzare il peli sulle braccia - se siete glabri buon per voi;
- un bel tocco è poi dato dalle medaglie, premi per il completamento di vere e proprie sidequests che, come tali, non sono necessarie strettamente per proseguire nella storia principale.
Te la vuoi concludere dicendo: ben fatto. E mai come in questo caso mantenere la strada vecchia è stato salutare.
Neppure di Don't Think to Enter - che in italiota suona come "Non pensare di entrare" - hai moltissimo da scrivere anche se fatto comunque davvero bene. Sviluppato da Mdgani11 e giocabile qui, assicura circa 20 minuti di buon intrattenimento mentre si cerca una via d'uscita da tre stanze abbastanza cupe.
Grafica buona e semplice ma non scontata; cartoonesca e molto colorata. Comparto sonoro molto ben pensato con un motivetto che ti piace tanto in sottofondo e tutta una serie di suoni - ad esempio il battito cardiaco, la tempesta - che restituiscono molto bene l'atmosfera di paura. Gameplay estremamente semplice ma accattivante con il recupero di oggetti stivabili in una barra in basso e una serie di enigmi piuttosto facilmente risolvibili a patto di essere dotati di un discreto spirito di osservazione. Aggiungi qualche animazione piuttosto piacevole e disturbante al punto giusto - pipistrelli che svolazzano liberi e lo scontro finale con una minacciosa figura che si avvicina progressivamente - ed il gioco è tutto qui: breve a descriversi ma comunque molto ma molto accattivante a giocarsi.
E con un finale piuttosto ben pensato con tanto di screamer da sobbalzare sulla sedia. In breve: da provare.
Termina qui questo appuntamento e se per caso vi trovare in una stanza cartoonesca...beh, o sognate o state giocando.
Flashgames Ep. 42: ancora una collina dimenticata e una stanza in cui non entrare
Reviewed by radish7
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