Il Filmone - X Cross: tra l'horror e il trash in uno strano villaggio Japponico



Eh si, la tradizione horror Japponica ha dato in passato vita ad alcune serie memorabili sia nel mondo videoludico - alzi la mano chi non conosce Resident Evil, Silent Hill, Project Zero; ecco, ora la mano abbassatela verso la vostra testa e datevi uno schiaffo - che in quello cinematografico - un nome? The Ring -. 

Ma vi è di più. X Cross, tanto per dirne uno. 

Dai che le regole sono conosciute: 5 ragioni 5 per decidere di vedere, non vedere, sentire, non sentire, annusare, non annusare X Cross. 


1- L'autore

Esula dalla descrizione del film in senso stretto ma di notizie in lingua che anche lontanamente non sia in ideogrammi nell'Internetto ne trovi davvero poche. Roba che manco la omniscente Wikipedia aiuta. Però scopri che l'autore del film è tal Kenta Fukusaku, figlio di uno dei massimi registi Japponici - Kinji Fukusaku - cui devi ad esempio il primo film di Battle Royale. Insieme poi realizzano il secondo film che non convince quanto il primo e, solo nel 2007 con questo X Cross, la carriera di Kenta riprende un po' di fiato. 

2- Horror e Trash, un po' ed un po'

Il film è costruito piuttosto bene ma quello che ne ricavi con la visione è uno strano dualismo. La prima ora appare come un solido film horror con alcune idee tra l'altro mica male - e ci torni poi - ; l'ultima mezz'ora, la resa dei conti finale, sembra un film - volutamente - della Asylum. Un mix strano: decisamente però accattivante. 

3 - Il Tempo, i cellulari

Il film propone i vari avvenimenti sotto due diverse prospettive: quella di ognuna delle due protagoniste, entrambe braccate, entrambe in cerca di aiuto - possibilmente reciproco. Per rappresentare il tutto l'autore utilizza visivamente un effetto riavvolgimento della pellicola molto incisivo, tale da riportare al punto voluto e divide il film in capitoli introdotti da una semplice schermata nera con indicazione del titolo del frammento. Di più: lega questi momenti ai due cellulari - uno rosso ed uno bianco - in possesso delle ragazze, facendoti presumere che siano rilevanti per il mistero dietro al tutto al di là della loro funzione precisa di comunicazione. Beh, funziona ed appare anzi geniale. 

Quello che se ne ricava è un gioco delle parti in cui lo spettatore non sa mai quale delle persone dietro ai cellulari dica la verità e quale invece sta cercando di ingannare chi sta all'altro capo del filo - wireless, eh. 


4- Una comunità distorta

L'ambientazione dell'intero film è data da un villaggio termale che ospita una piccola comunità con delle usanze piuttosto rivedibili. Per qualche motivo mai spiegato, gli abitanti hanno cominciato a segare la gamba sinistra delle belle ragazze ospitate, rendendole in questa maniera delle Dee a protezione del villaggio da stivare in una sorta di torre e poi, alla loro morte, impagliare per essere divertenti spaventapasseri all'entrata. Di più: hanno cominciato a tagliare i tendini alla nascita a tutte le donne del villaggio e probabilmente anche ai maschi. Di nuovo: non viene mai spiegato perchè anche se sembra sia connesso alla volontà di non permettere che il villaggio si estingua, impedendo ai suoi indigeni e ai visitatori di andarsene. Nella finale parte Trash appare anche un rito vero e proprio con tanto di fiaccole e un santone a celebrarlo che, per far capire cosa le loro usanze comportano, mostra una gamba con ingente ferita e poi se la riferisce, cosi tanto per. Nessuna idea sul perchè poi la gamba sia per forza quella sinistra; nemmeno sul perchè questo villaggio non sia manco conosciuto in Internet e solo un professore e una squilibrata emula di Edward Mani di Forbice ne conoscano l'esistenza. 

5- Trash come se piovesse

L'hai già detto: l'ultima mezz'ora è una trashata pazzesca - di quelle buone, eh - che comprende un po' qualunque cosa passasse per la mente dell'autore nel momento in cui scriveva la sceneggiatura. Una squilibrata con forbici di dimensioni sempre maggiori che non muore manco quando le si da amorevolmente fuoco; una delle protagoniste novella Chain Saw che, dopo essere scappata per tutto il film, decide che è incazzata ed affronta la squilibrata di cui a punto precedente; un leader della comunità feticista dei piedi che gode nell'autoinfliggersi una ferita sul polpaccio cosi, perchè gli va; una serie di acrobazie degne di ninja di livello 100 da parte di un po' tutti i protagonisti che fin li si erano dimostrati umani normalissimi. Uno spasso davvero.


Termina qui questo post e se per caso progettate di andare in vacanza in una SPA...beh, accertatevi che sia nominata in Internet almeno.

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