In Sight: Slenderman, dalla fotografia al computer – parte 2



Secondo appuntamento con l’uomo alto senza volto. Se nella prima parte della scorsa settimana ci si andava già di foto, disegni e qualche bella storiella creepy, stavolta Slendy è pronto a molestare i sogni di migliaia di videogiocatori. 

Tu ti sempre astenuto dal giocare qualsiasi videogioco del tipo, essenzialmente perché le meccaniche non ti incuriosivano e per la tua potente riluttanza e inezia nell’utilizzo della visuale in prima persona. Per fortuna, migliaia di persone dalla Nuova Zelanda fino alla Lapponia l’hanno pensata diversamente. 

E allora ecco la seconda paurosa incarnazione di Slendy: accendere le luci nella propria stanza o prepararsi il cambio di indumenti intimi. 


Gioca con lo Slender...

La grande popolarità che già Slender Man aveva acquisito portò innanzitutto molti amatori a creare dei fan game dedicati al personaggio. 

Il primo videogioco a riscuotere un discreto successo fu Slender: The Eight Pages, originariamente conosciuto come Slender, un survival horror sviluppato dalla Parsec Productions e rilasciato gratuitamente nel 2012



Il titolo successivo fu Slender's Woods, rilasciato il 19 Ottobre 2012 da Zykov Eddy e Aseptic Void. La popolarità del videogioco fu dovuta sia ai numerosi video di gameplay pubblicati su YouTube dai videogiocatori sia alle recensioni di numerosi siti e riviste dedicate al mondo dei videogiochi.

Sulla scia del successo, alcuni sviluppatori indipendenti pubblicarono Slender Man's Shadow, considerato il sequel non ufficiale del famoso Slender: The Eight Pages

Nel marzo 2013 la Parsec Productions con la collaborazione della Blue Isle Studios pubblicò Slender: The Arrival, il primo videogioco multipiattaforma dedicato al personaggio, sequel ufficiale di Slender: The Eight Pages. Il videogioco è stato rilasciato per PC e per le console Playstation 3 e Xbox 360. Slender: The Arrival è stato il primo videogioco sullo Slender Man distribuito a pagamento

Nel dicembre 2014, un fan italiano chiamato Luca Bersiga, sviluppò un fan game intitolato: Slender: Lo Sguardo Dell'Orrore, ispirato al capostipite Slender: The Eight Pages. Anche in questo caso, il gioco riscosse un buon successo grazie ai video di gameplay pubblicati su YouTube dai videogiocatori. 

...e le sue meccaniche semplicemente paurose...

Nato come gioco indie, chiaramente Slendy non poteva aver grafiche o meccaniche da Tripla A: lungi dall'essere un difetto, questo gameplay semplice e diretto rappresenta uno dei suoi punti di forza

Si tratta, per riassumerlo con poche parole, di aggirarsi per un luogo facendo fede solo sulla propria torcia, al fine di recuperare un numero variabile di oggetti dello stesso tipo - solitamente pagine nella sua incarnazione originale, poi anche chiavi - o di attivarli - ad esempio in Slender The Arrival bisognerà attivare dei generatori e poi chiudere tutte le porte e finestre di una casa - evitando di farsi catturare dallo Slenderman per poi trovare la via d'uscita del luogo. Il vero punto è come farlo. 



Esiste innanzitutto una componente Stealth: già nel primo Slenderman: The Eight Pages è possibile infatti nascondersi dietro ai quei pochi oggetti, alberi a parte, che sono presenti: piccole case, silos, specie di bagni, camion, pilone di cemento, tunnel, muro a croce, containers; la meccanica viene ripetuta poi nei videogiochi successivi ed in particolare nel più "ricco" Slender The Arrival si giunge anche alla possibilità di chiudere porte e utilizzare armadi al proposito. 

Solo in Slender's Woods viene offerta al giocatore anche la possibilità di trovare una pistola e delle munizioni - che saranno indicate con apposite icone in basso a dx nelle schermata - con cui uccidere - il che non significa comunque porre fine alla schermata una volta per tutte - lo Slenderman; nel più avanzato e "ricco" Slender The Arrival il giocatore si trova poi inseguito anche da altri mostri contro cui sarà possibile difendersi puntando loro contro la torcia laddove contro lo Slendy la strategia sarà esattamente quella opposta. 

La migliore strategia rimane però sempre la fuga e le varie incarnazioni videoludiche offrono aiuti ma anche qualche ostacolo. L'aiuto è la possibilità di intuire il grado di vicinanza dello Slenderman mediante solitamente un rumore assordante tipo interferenza statica sempre più forte ed in alcuni casi pure effetti grafici - quali lo schermo che si tinge sempre più intensamente di rosso sangue in Slender: lo Sguardo dell'Orrore - . L'ostacolo è dato dalla resistenza del proprio personaggio che, se può correre, si stanca talvolta piuttosto velocemente perdendo quell'opzione e cominciando ad ansimare pesantemente. 

Se quanto detto finora costituisce la descrizione delle meccaniche delle prime installazioni, quelle più recenti presentano anche qualche dinamica in più. Già Slender's Woods arricchisce il gameplay con il recupero di oggetti - stivabili in un piccolo inventario in basso a dx nello schermo - , con la presenza di alcuni semplici enigmi - pulsanti per aprire porte, combinazioni numeriche -, con una maggiore possibilità di orientamento - grazie ad una bussola ed una piccola mappa - e con i salvataggi automatici; tutte dinamiche poi riproposte da Slender The Arrival. 


A differenza dei primi capitoli il più recente Slenderman's Shadows presenta diverse mappe; Slender The Arrival introduce la possibilità di scegliere tra diverse modalità di gioco e divide l'avventura nel complesso in più scenari successivi; Slender: Lo Sguardo dell'Orrore contempla anche diversi contenuti sbloccabili laddove si riescano a portare a termine con successo i vari stage. 

...in locazioni terrificanti...

La componente horror degli Slender consiste di alcuni particolari molto ben pensati. 

Ad iniziare dalle varie introduzioni, via via più complete e capaci di calare immediatamente il giocatore nel contesto. Se nel primo Slender si veniva proiettati immediatamente nella foresta, già a partire da Slender's Woods - cosi anche per Slender: lo Sguardo dell'Orrore - appare una breve schermata con fogli scritti che racconta la trama poi sviluppata con tutta un serie di altre note nel corso del gioco; Slenderman's Shadow accompagna una semplice scritta su sfondo nero con una inquietante filastrocca di sottofondo; il più "ricco" Slender the Arrival utilizza una introduzione ben più curata dotandosi di una cutscene. 



Molto si deve anche alle locazioni. La foresta densa di alberi e con pochi particolari della prima incarnazione viene ben presto completata e accompagnata da una serie di altri luoghi: vecchie case abbandonate, depositi, cave, parchi giochi in cui non vorresti accompagnare i tuoi figli, manicomi, bunker, torri. Tutti sempre avvolti da un'oscurità che solo la propria fidata torcia è in grado di attenuare. Solo nell'ultimo Slender: lo Sguardo dell'Orrore esiste una voluta e manifesta componente gore e splatter con abbondante utilizzo di sangue, ganci, cadaveri flagellati in varie maniere. 

La componente sonora è poi decisamente importantissima. Il semplice rumore dei passi e l'ansimare del protagonista, oltre al suono già descritto dello Slenderman in avvicinamento e la presenza di musiche inquietanti in sottofondo mantengono viva la tensione, accentuando l'impressione che qualcosa di incombente sia presente e possa in ogni momento manifestarsi. 

... fino a che Slendy ti prende

Indubbiamente poi le manifestazioni dello Slender completano il quadro. Se all'origine appariva in primo piano improvvisamente con il suo classico gessato nero, cravatta e volto senza particolari anatomici, già in Slender Woods gli si vedono apparire dei tentacoli che resteranno poi caratteristica costante nelle successivi installazioni. Una piccola differenza la porta Slender: lo Sguardo dell'Orrore che presenta un essere un po' più corpulento e con maschera che lascia intravedere occhi e naso. 



L'incontro con Slendy determina in ogni caso il GAME OVER se non si sia veloci a fuggire. In particolare in Slender: Eight Pages era previsto che la pressione del tasto ESC determinasse addirittura la chiusura del gioco e non il semplice ritorno alla schermata iniziale. Solo a partire da Slenderman's Shadow, grazie ai salvataggi automatici, sarà possibile non ricominciare da capo. 


E se finora hai giocato...le cose si faranno adesso serie chè Slendy ci ha dato appuntamento. 

In Sight: Slenderman, dalla fotografia al computer – parte 2 In Sight: Slenderman, dalla fotografia al computer – parte 2 Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

Nessun commento:

DomKaneki2015 . Powered by Blogger.