Hagure Yuusha No Estetica: credevi meglio o...peggio



Beh, non malaccio. Questa la tua prima reazione dopo aver completato la visione della stagione di Hagure yūsha no estetica (はぐれ勇者の鬼畜美学 Hagure yūsha no esutetika) per un bel totale di 12 episodi. Che la storia reggesse abbastanza bene te lo aspettavi pure dato che l’anime è la trasposizione del 2012 di una serie di light novel realizzata da Tetsuto Uesu; se poi ci aggiungi che la ragione per cui te la sei sparata era essenzialmente quella di cominciare a far spazio in un hard disk la cui densità di file supera quella dei cinesi nella zona costiera, beh allora non sei davvero cascato così male. 


Perché elementi positivi ci sono così come ci sono anche quelli un po’ meno buoni; come in ogni anime insomma. 

Fai che parti da quelli un po’ meno buoni e poi ti tuffi in quelli che invece hanno il colore cristallino dell’acqua delle Mauritius. 

E subito devi parlare del fanservice: tanto, troppo. Interi episodi, sui soli 12 in tutto, in cui tutto quello che accade è di vedere seni prosperosi – e specie quelli della carinissima Miyu – o profili di fondoschiena che saranno sicuramente belli da vedere ma che dopo un po’ stancano visto che questo non intende essere un hentai. Ok che gli Ep. 5 e 7, nella fattispecie, servono per staccare un po’ il ritmo ed anche per dare un’immagine un po’ più “umana” di quelli che sono a tutti gli effetti degli adolescenti in età liceale; però, pur facendolo, non per forza si doveva scegliere di mostrare Myu alle prese con lo shopping di reggiseni e mutandine o la felice gara a chi strappa per primo il costume al mare al protagonista maschile. Sei anche disposto a passare oltre sul fatto che Akatsuki sia un Valentino e che tra le sue abilità vi sia quella di levare la biancheria intima alle donne senza che queste se ne accorgano, oppure che al momento della vestizione in battaglia di Myu le capiti un completo che sarebbe più adatto a ballare sui pali ma poi che persino la sigla finale, che musicalmente sarebbe anche ben fatta, sia lì col solo scopo di mostrare il ballonzolamento dei seni della demonietta – che non è che sia proprio maggiorenne, eh – costantemente, ad ogni fine episodio, è davvero un attimino troppo. 

Altro particolare che ti è piaciuto e non è la presenza di tanti riferimenti che vorresti pure considerare omaggi ma che potrebbero invece finire per sapere di poca fantasia. Akatsuki che non sa usare la magia ma il ki (la sua tecnica viene detta “Renkakei Kokuo” e non è chiaro se sia proprio essa a conferirgli anche una straordinaria capacità di leggere gli altri ed anticiparne le mosse) e con questo si cura dai veleni, modifica la postura delle persone e tocca i centri di pressione in generale – tra cui quello dell’onestà - sa davvero molto di Hokuto No Ken; la stessa idea di una scuola per ragazzi dotati di particolari poteri la puoi tranquillamente ritrovare in X Man per dirne uno solo; i combattimenti in arena contro mostri virtuali ti ricordano World Trigger e pure un po’ Yu Gi Oh! in almeno un paio delle sue incarnazioni; il Torneo di Classificazione sembra in tutto e per tutto gli Hunger Games; e poi ti arriva persino una moto in oricalco che rompe la barriera del suono grazie ai suoi 16770000 cavalli e rifiuta i conducenti non degni che somiglia sinistramente sia a quelle di Yu Gi Oh! di nuovo che agli spinner di Blade Runner. E questi sono solo quelli che ti ricordi perché taci di tutto il contesto fantasy che proprio non introduce nulla di nuovo ancorandosi a magie che sono le classiche elementali come in una miliardata di casi hai già visto. Un bel calderone insomma ma… 



mischiato nella maniera giusta cosicchè quanto vedi nel complesso non dispiace affatto. 

Nella nostra Terra – almeno credi – trent'anni prima dei fatti attuali cominciò la Sindrome di Samon che portava ragazzi e ragazze giovani a viaggiare attraverso dei Portali verso dimensioni diverse; solo il 50% di essi faceva ritorno e conservava pure tutti i poteri ottenuti venendo a questo punti assoldati nella scuola di SPN Babele con lo scopo di esercitarsi. 

La scuola, dalla tipica organizzazione militare, divide gli alunni in classi dalla E alla A in ordine crescente di abilità; in cima ad essa sta un Consiglio Studentesco formato dai migliori esponenti e una divisione speciale dello stesso denominata “Fuukin” che si occupa di fissare i disordini interni; gli allenamenti si svolgono all'interno di un perimetro che viene delimitato da campi di forza al fine di limitare i danni fisici – che vengono solo avvertiti come conseguenza psichica e possono al massimo portare allo svenimento - in arene virtuali contro mostri altrettanto virtuali oppure con scontri tra alunni i quali partecipano anche ogni tanto a dei Tornei di Classificazione in cui chi riesce a sconfiggere un avversario di livello superiore viene promosso al rank successivo. Tutti gli alunni sono dotati di un braccialetto, denominato “AD”, sincronizzato con le loro facoltà celebrali, che li fornisce sia di arma sia di equipaggiamento a seconda del tipo e della forza della magia del soggetto. 

Si scopre poi che in cima alla catena sta l’organizzazione denominata Cocoon (acronimo di “Children of Cross All Over the Nations”): formata di 67 membri, controlla non solo Babel ma anche i principali eserciti mondiali e procede all’invio di persone in altre dimensioni in caso di conflitti. I membri sono semplicemente i più forti tra coloro che sono dotati di poteri e, guarda caso, Hikami, presidente del Consiglio Studentesco di Babel, ne è uno dei principali. 

Si viaggia attraverso Portali, si è detto, e si va in dimensioni alternative; l’unica che viene presentata in questi 12 episodi è quella del mondo fantasy/medioevale come nessuno prima mai di Arezard. Esso è caratterizzato dalla presenza di tre nazioni alleate le quali hanno chiamato un eroe dal nostro mondo – Akatsuki – al fine di sconfiggere il Re Demone Garius; e l’eroe ha fatto il suo dovere, salvo essersi visto affidatario della di lui figlia, Miyu, e portarla nel nostro mondo, dando sostanzialmente inizio a tutta la trama. Perché alcuni ad Arezard non l’hanno proprio presa benissimo e hanno fatto partire la caccia calando pure pezzi grossi come il Drago Demoniaco Zaarg, antica forma di vita spirituale inattaccabile con la magia che proprio il “Vero Eroe” Akatsuki tirerà giù ma non senza alcune difficoltà nello scontro finale della stagione. 



L’anime è soltanto parte della light novel e pertanto rimangono alcuni quesiti: questo rende la storia intrigante e costituisce un altro punto di forza a tuo modo di vedere. 

In primis appare un compagno di scuola di Akatsuki, tale Haydou dalla fluente capigliatura bionda tipico Japponica e dalla tendenza a starsene bello nascosto e non far capire mai quali sono i suoi veri poteri che sospetti non essere proprio marginali; nell'ultima puntata lo si vede parlare a telefono con il suo capo e da quello che si capisce non è uno di Babel e nemmeno uno che ha Babel in simpatia. Chi potrebbe essere? 

Anche Babel ha i suoi misteri. Innanzitutto, i membri del consiglio vengono di solito mostrati come sagome luminose; solo pochi sono effettivamente svelati nelle loro parvenze. Parlano poi di Scarlet Dusk e Piano Y, due concetti di cui non viene spiegata una benemerita ma che ti incuriosiscono non poco. 

Pure la faccenda dei portali appare suscettibile di ricevere delle spiegazioni ulteriori. All’inizio sembra che ve ne sia uno soltanto o che si tratti comunque di manufatti tipo Stargate; poi si scopre che questi “Ikai No Mon” possono pure essere creati dal protagonista – che è un pozzo di sorprese a sua volta, puntata dopo puntata – attraverso il contatto con alcuni compagni. Infine, per qualche motivo, dovrebbero funzionare solo in maniera unidirezionale: dalla nostra terra ad Arazard ma non viceversa chè nessuno ha fatto andata e ritorno in direzione contraria. Sospetti sia più una ragione di politica che di effettiva possibilità fisica; tuttavia non è spiegato e rimane pertanto un quesito da annoverare. 


E avresti anche finito. Lo consigli? Nonostante i punti deboli, sì, specialmente se si vuole vedere un fantasy breve, senza particolari pretese e dal ritmo tutto sommato accettabile. Per chi voglia, qui sta il portale 

Hagure Yuusha No Estetica: credevi meglio o...peggio Hagure Yuusha No Estetica: credevi meglio o...peggio Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

Nessun commento:

DomKaneki2015 . Powered by Blogger.