Te lo stai divorando come nemmeno il peggiore Goku con l’abbacchio. Se già la prima stagione, pur con i suoi difetti e la sua lentezza “strutturale” ti aveva pienamente convinto, con la seconda il gioco si fa duro e i duri cominciano a ragionarci.
E allora ecco alcuni buonissimi motivi per vedere la seconda stagione di Fringe. Ovviamente si consiglia di leggere il post relativo alla stagione precedente, così, giusto per evitare di perdere il filo.
1 – Fisica e multiverso…
Lo si era capito già dalla stagione precedente ma in Fringe esistono due universi paralleli, solo leggermente diversi tra loro, in potenziale collisione e il cui destino è di autoescludersi secondo il piacevole Principio di Autoesclusione di Pauli. Non sarebbe nemmeno un problema senonchè fu il Walter 1 nel 1985 – con 1 indicherai l’universo dei protagonisti mentre con 2 l’antagonista – a riuscire per primo a recarsi nell’UNI2 solo per prendersi cura del Peter 2 che stava morendo ed evitargli così la fine toccata al Peter 1: lo fece creando un vero e proprio cunicolo spazio temporale sfruttando l’Effetto Casemir e tendendo la membrana che separa le due realtà. E mica finisce qui, eh: i due universi vibrano su frequenza lievemente diverse ma ogni tanto possono entrare “in fase”: quando questo accade si può verificare lo spostamento di materia – nell’esperimento iniziale di Walter di trattava di fotoni provenienti dall’UNI2 – che deve tuttavia seguire il principio dell’equilibrio dei 2 universi.
Non che quello che viene chiamato come “salto temporale” sia però operazione semplice o priva di rischi. Si vede infatti cosa può accadere nell’Ep.15 dove due masse identiche – in questo caso il corpo di due persone uguali e due edifici uguali – finiscono per compenetrarsi dando luogo a dei veri e propri abomini; in linea generale funziona secondo lo stesso concetto del teletrasporto – altra tecnologia su cui Walter aveva lavorato come si dice nella stagione 1 – decomponendo e ricomponendo a livello molecolare la materia il che, dopo numerose ripetizioni, può comportare instabilità ed errata ricomposizione – chiedere a Bell, costretto proprio per questo motivo a rimanere nell’UNI2 -. E non è tutto: non tutti possono comunque effettuarlo occorrendo una certa predisposizione che Olivia in particolare ha grazie al fatto di essere stata cortesemente trattata con il Cortexifan – che ha anche ben altri effetti, ci torni – da piccola.
E se già questo tema è estremamente interessante, con la consueta struttura del caso singolo per singolo episodio, viene persino introdotto il tema del vero e proprio viaggio nel tempo. Il Dr. Peck dell’Ep. 19, infatti, crea una vera e propria Gabbia di Faraday sul proprio corpo e, utilizzando ingenti quantitativi di energia che preleva non solo da dispositivi elettronici ma addirittura dai mitocondri delle cellule umane, riesce a curvare – e curvare significa che si può tornare al punto di partenza - la linea temporale accelerando a velocità prossime a quelle della luce. Notevole.
2 …l’UNI2…
E se la scoperta dell’esistenza di un secondo universo si era avuta nella prima stagione, stavolta in quell’universo i protagonisti ci vanno proprio: si possono così apprezzare le differenze con il nostro.
Intanto i protagonisti che hanno grossomodo tutti la stessa funzione e caratteri molto simili con una eccezione rilevante: Walter. “Walternativo” – come viene chiamato il Walter2 – è difatti addirittura Segretario della Difesa nonché capo del Dipartimento Fringe di cui fanno parte Olivia2 – con notevole capigliatura rossa, devi dire – Francis2, Broyles2 e Astrid2; in più fu lui a pubblicare lo ZFT, il manifesto ideologico sulla lotta contro l’altra dimensione. Appena il caso di notare che è stato l’UNI 1 – il nostro – a provocare la frattura del tessuto temporale a seguito del viaggetto di Walter1 e che, per questo motivo, nell’UNI2 si sono provocati tutta una serie di “eventi Fringe” ovvero di presenza di zone in cui la famosa membrana si è assottigliata: chiaro dunque che “noi” non siamo percepiti con fini amichevoli.
L’UNI2 viene costantemente definito come più avanzato rispetto al nostro ed in parte sembra vero. Vi sono ad esempio bus con sensore di riconoscimento, banconote con la faccia di un presidente diverso – tal Jackson al posto di Washington – un gran hotel nell’isola di Manhattan costruito nel 1908 che nell’UNI1 non è mai stato costruito, lettori CD su autoradio dal 1986, un bel attacco alla Casa Bianca e al Pentagono invece che alle Torri Gemelle nel 2001, automobili a 2 piani, tecnologie per rimuovere ricordi, uomini che si trasformano in bestie se sottoposti a determinati impulsi sonori – Teriantropi, progetto Elephant – e soprattutto amabili ibridi meccanico biologici con il 47% di mercurio nel sangue per cortesia del progetto Uomo di Latta che sono pure mutaforma – basta loro infilare un bel consegno nella bocca della vittima per assumerne le sembianze -, hanno doti fisiche sovraumane ed esplodono piacevolmente se sottoposti a suoni di frequenza 331,2 Mhz.
C’è pure molto altro, eh: ma per il momento basta così.
3…e come ci si arriva
Se sei una persona normale grazie al sistema di assottigliamento della membrana di cui hai già detto.
Se invece hai la fortuna di essere stato trattato da piccolo con Cortexifan per cortesia di Walter e William, allora basta fare un allegro cerchio magico e le capacità mentali ti portano lì. Ed è esattamente quello che fanno Olivia e gli altri 5 ragazzi sopravvissuti del progetto. Oltre infatti a dare alcune interessanti facoltà – tipo controllo mentale, per dirne una - , il Cortexifan rimuove i limiti del cervello umano che era stato in origine dotato di possibilità di telecinesi, pirocinesi et similia poi tolte alla razza umana in seguito probabilmente dagli alieni – non si dice di più, evitare domande -. E se alla povera Rebecca erano solo stati sbloccati i Chakra 4-5-6 (again, do not ask) con Olivia e Co. invece non si è badato a spese. Tra le altre, Olivia riesce anche a vedere chi proviene da altra dimensione in quanto pervaso di un bagliore “strano” che tu vorresti considerare proprio come errata ricomposizione a seguito del salto e quindi dissipazione in energia senonchè Peter se lo porta dietro da almeno 20 anni e tale energia dovrebbe anche essersi esaurita.
Se invece lo scopo è solo quello di dare un'occhiata o comunicare bastano i Deja Vu - considerate temporanee e casuali finestre su altre dimensioni - oppure una bella macchina da scrivere posta nel retrobottega di un libraio - evidentemente un punto in cui la membrana è stata "tirata" - con uno specchio.
4 - Gli Osservatori
Ovvero dei tizi pelati che dovrebbero essere dell'UNI2 e viaggiano come vogliono tra i due universi. Uno di essi viene considerato "amico" da Walter ma questo non è che fornisca alcun tipo di indicazione sul loro schieramento, sempre che vi sia; sono apparsi più volte - ed immortalati in alcune opere d'arte - in momenti critici della storia dell'UNI1 come ad esempio nel 1793 alla decapitazione di Maria Antonietta, nel 1914 all'assassinio dell'Arciduca Ferdinando che diede inizio alla Prima Guerra Mondiale per un totale di 20 volte negli ultimi 5000 anni; ora però la loro presenza si è fatta meno sporadica se è vero che vi sono stati ben 26 avvistamenti negli ultimi 6 mesi. Utilizzano un alfabeto particolare e soprattutto apparentemente la loro concezione del tempo non è lineare e unidirezionale come la nostra: per rappresentarla viene utilizzato un fluido che scorre in ambo le direzioni attraverso un tubo. Ok, ne hai abbastanza e lanci la tua sparata: sono gli alieni di cui si parla quando si dice che hanno rimosso le capacità mentali dell'umanità originaria.
5 - Varie
Beh, per chiudere qualche particolare che ti ha colpito.
Anzitutto la parte prettamente tecnica. Nell'Ep. 16, ambientato negli anni 80 per mostrare il passato di Walter, la sigla iniziale si veste di una grafica tipo primi computer: un bel tocco davvero. L'Ep. 20, che prevede il racconto di Walter alla nipote di Olivia, si struttura come un'abbacinante storia noir anni '30 con tocchi di tecnologia - un cellulare, il gioco dell'Allegro Chirurgo, il Laser Quantico - in forma di musical vero e proprio.
Poi alcune rivelazioni della trama. Già si era capito che Peter era quello dell'UNI2 ma viene considerato "importante" a quanto pare sia dall'intero universo di provenienza che dagli Osservatori e non hai idea del perchè. Walter1, dal canto suo, ha chiesto e subito l'asportazione di una parte del cervello da parte di Bell per "evitare di trasformarsi in quello che poteva diventare", altra frase oscura il giusto. Non male pure lo scoprire che ce n'è tra Broyles e Nina - che perse il suo braccio proprio in occasione della prima apertura del varco nel 1985 da parte di Walter -; infine che nell'UNI1 torni la Olivia2 sembra pure troppo scontato ma apre interessantissime possibilità.
In definita una stagione benissimo pensata e benissimo realizzata. Ed ora mi scusassero ma devi fare un saltino nell'altra dimensione.
Fringe S2: alcuni ottimi motivi per vederlo
Reviewed by radish7
on
07:00
Rating:
Nessun commento: